Gli psicofarmaci
Salve.Egregi dottori mia nonna 89enne è affetta da demenza senile,stenosi aortica,ipertensione e dalla nascita è monorene.Inoltre ultimamente è stata anche colpita da un'ischemia transitoria.Prende alcuni medicinali per la pressione arteriosa,prende il prisma e per la demenza senile ha assunto xanax prima e talofen dopo.Ha una demenza con caratteristiche ansiose ed ossessive con preoccupazioni e paure.Un geriatra considerando il quadro clinico ha sconsigliato l'utilizzo di psicofarmaci sia per il cuore,sia per i possibili effetti paradosso e ha consigliato invece un tranquillante a base di erbe: il sediviax.Secondo un vostro parere e secondo le vostre esperienze,il sedivitax può essere utile per la demenza senile? più specificamente può placare i suoi morbosi stati d'ansia? oppure in questo caso sono idispensabili gli psicofarmaci? Vi ringrazio infinitamente.Gentili saluti.
[#1]
Gent. Sig.ra se il Collega che ha visitato la signora ritiene controindicati gli psicofarmaci sicuramente avrà valutato il rapporto rischio/beneficio.
Inoltre sicuramente le manifestazioni psichiatriche della Sig.ra sono di lieve entità.
Personalmente, per la mia esperienza, nei quadri conclamati di demenza con manifestazioni neuro-psichiatriche gli psicofarmaci diventano indispensabili.
Tenga inoltre presente che i preparati erboristici non sempre sono innocui, talvolta ( specie nell'anziano) anche le erbe officinali possono dare effetti collaterali imprevisti e paradossi .
Si affidi serenamente al collega che avendo visitato la signora sicuramente ha un quadro complessivo della situazione.
Cordiali saluti.
Inoltre sicuramente le manifestazioni psichiatriche della Sig.ra sono di lieve entità.
Personalmente, per la mia esperienza, nei quadri conclamati di demenza con manifestazioni neuro-psichiatriche gli psicofarmaci diventano indispensabili.
Tenga inoltre presente che i preparati erboristici non sempre sono innocui, talvolta ( specie nell'anziano) anche le erbe officinali possono dare effetti collaterali imprevisti e paradossi .
Si affidi serenamente al collega che avendo visitato la signora sicuramente ha un quadro complessivo della situazione.
Cordiali saluti.
Dr. Salvatore Bartolotta
[#2]
Ex utente
Salve.Egregio dottor Bartolotta i miei parenti su consiglio di un altro medico ora gli stanno dando il lexotan,in quanto le gocce alle erbe le ritenevano troppo blande e non sortivano gli effetti desiderati...In pratica non dormiva di notte...In ogni caso nemmeno col lexotan dorme...Comunque nollosò se è un caso ma da quando gli danno gli psicofarmaci è iniziato un rapido declino,contrassegnato anche da una t.i.a. Secondo lei questo tipo di medicinali hanno davvero contribuito in peggio? Oppure è proprio la malattia che è in una fase più avanzata? Mia nonna praticamente non vuole più mangiare.Appena mangia dice che gli viene da rimettere.L'altro giorno ha rimesso quel pò che aveva mangiato il giorno precedente.Stà prevalentemente a letto e si lamente continuamente,soprattutto dice che gli fanno male la pancia,la lingua e a volte la testa.In questi ultimi giorni ha anche delle crisi di pianto.E' dimagrita molto.Dottore perdoni la cruenza della domanda: siamo entrati nella fase finale? La ringrazio molto.Gentili saluti.
[#3]
Gent. Sig.ra come lei sicuramente capirà è molto difficile esprimere un parere a distanza .
La terapia ipnotica , specie negli anziani, richiede continue prove ed aggiustamenti posologici fino a trovare il migliore compromesso tra qualità del sonno ed effetti collaterali.
In ogni caso il Lexotan , da lei citato, non è molto adatto come induttore del sonno.
Nella popolazione anziana tutti i farmaci possono avere effetti collaterali e controindicazioni, stabilire se un peggioramento possa essere legato ai farmaci è molto difficile sopratutto senza poter visitare il paziente ed effettuare approfondimenti diagnostici.
Il quadro da lei descritto non può essere correttamente inquadrato se non visitando la signora e prescrivendo degli esami.
Le manifestazioni descritte , infatti, potrebbero essere una normale tappa nella storia clinica della demenza.
Potrebbero anche essere espressione di :
carenze vitaminiche e nutrizionali
distiroidismo
anemia
scompensi metabolici ed elettrolitici
eventi cerebro-vascolari
depressione
intossicazione da farmaci
insuff. renale e/o epatica
eventi infettivi
ecc.ecc
Le consiglio di rivolgersi a una figura specialistica che possa " tarare" la terapia ipnotica della paziente e prescrivere gli opportuni accertamenti onde escludere che l'attuale peggioramento sia legato a cause reversibili e trattabili.
Cordiali saluti
La terapia ipnotica , specie negli anziani, richiede continue prove ed aggiustamenti posologici fino a trovare il migliore compromesso tra qualità del sonno ed effetti collaterali.
In ogni caso il Lexotan , da lei citato, non è molto adatto come induttore del sonno.
Nella popolazione anziana tutti i farmaci possono avere effetti collaterali e controindicazioni, stabilire se un peggioramento possa essere legato ai farmaci è molto difficile sopratutto senza poter visitare il paziente ed effettuare approfondimenti diagnostici.
Il quadro da lei descritto non può essere correttamente inquadrato se non visitando la signora e prescrivendo degli esami.
Le manifestazioni descritte , infatti, potrebbero essere una normale tappa nella storia clinica della demenza.
Potrebbero anche essere espressione di :
carenze vitaminiche e nutrizionali
distiroidismo
anemia
scompensi metabolici ed elettrolitici
eventi cerebro-vascolari
depressione
intossicazione da farmaci
insuff. renale e/o epatica
eventi infettivi
ecc.ecc
Le consiglio di rivolgersi a una figura specialistica che possa " tarare" la terapia ipnotica della paziente e prescrivere gli opportuni accertamenti onde escludere che l'attuale peggioramento sia legato a cause reversibili e trattabili.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.2k visite dal 08/01/2011.
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