Soggetto anziano con diabete e ipertensione

buongiorno gentile staff di medicitalia. ho urgenza di richiedervi una informazione. mio padre, soggetto di 80 anni a giorni, diabetico(glucosio a digiuno a 145) iperteso(140-75 con assunzione di losartan e lacirex), colesterolo alto, con precedenti TIA, tuttavia zero diete (sì pasta, pane, dolci, cioccolato, in quantità tutto...)sta manifestando alcune condizioni particolari che mi preoccupano e non poco, anche perchè in merito, richiesto un parere al medico che lo ha in cura, mi è stato blandamento detto che si stratta di soggetto anziano e stop, come a dire che non ci sono altre cure possibili...ma siccome è mio padre e finchè c'è una possibilità lo vorrei tenere in vita nelle migliori condizioni di salute possibili, compatibili con la sua età, mi permetto rappresentarvi quanto sta succedendo. Da qualche mese ormai si riscontrano, sin dalle prime ore del giorno, dopo che si è alzato, caviglie molto gonfie, appena assume anche un pranzo leggero, una pesante sonnolenza, un senso di intorpidimento generale, anche quando guida, ormai poche volte per la verità in famiglia glielo lasciamo fare, ma tuttavia fa enorme fatica a parcheggiare, a "prender le misure" in strada,ottundimento dei sensi, sempre meno memoria, anche sulle cose più banali, alito tendenzialmente pesante, urine giallo scuro e molto spesse, costante affaticamento, nel senso che, pur essendo in pensione ormai, e pur riposando molto, appena si mette in poltrona si appisola. Inoltre ha estremità molto fredde per gran parte della giornata e sente sempre freddo anche quando la temperatura ambientale è davvero elevata.
Tutto questo quadro ovviamente mi preoccupa considerando i precedenti TIA già patiti negli ultimi anni, i problemi cardiocircolatori che il medico che lo segue ben conosce, e considerando, infine, l'approssimarsi della stagione estiva con il caldo imminente e la sua abitudine a mantenere uno stile di vita pari a quello che aveva quando era ancora giovane, sole nelle ore più calde, mare, ecc. . Ora, vi chiedo gentilmente di sapere se i segnali che mostra sono preoccupanti, come a me pare, segnali che invece sono stati banalizzati dal medico che lo segue, e se vi è qualche strada da percorrere, considerando peraltro che mio padre non ama fare esami nè sottoporsi a cure (l'unica che fa è quella sopra indicata relativa all'ipertensione, i cui dati sono quelli conseguenti all'assunzione dei farmaci suindicati) oppure non è nulla di grave e posso sperare di avere mio papà ancora, in forma, fino ai 90 anni! vi ringrazio per l'attenzione rivotami e vi saluto cordialmente.
Questo quadro
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Dr. Oreste Pascucci Geriatra 1.1k 39
Gentile utente,
innanzi tutto mi scuso per il ritardo nel darle una risposta.
Non vi è un confine netto tra norma e normalità in una persona anziana e occorre sempre la dovuta attenzione a qualsiasi età,soprattutto nelle persone anziane che sono i più fragili e talvolta non considerati con la dovuta importanza.Premessa fatta, occorrerebbero degli esami:emocromo,sideremia,ormoni tiroidei...,per poter valutare un pò meglio.Indubbiamente con l'avanzare dell'età bisogna scendere a dei compromessi e modificare un pò le abitudini di vita se queste causano problemi. Mantenersi sempre attivi è però buona regola.

Le invio cordiali saluti e rimango a sua disposizione.

Dr. Oreste Pascucci
orestepascucci@virgilio.it

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dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Gent.mo dottore, grazie della risposta... ahimè già anch'io avevo intuito vagamente che tutto starebbe nel cambiare almeno un pò certe abitudini, ma come sostiene il medico di mio padre se lui non vuole curarsi....non glielo si può imporre!ma tant'è, rispondo alla sua questione dei valori ematocromo e glieli indico insieme agli altri che richiede: emocromocitometrico: WBC 5,15 (4-9), HGB 13,1 (13.5-17.6) RBC 4.44 (4.50-6) HTC 40,3 (41-50) MCV 91 (80-98) MCH 29.5 (27-33) MCHC 32,5 (32-36) RDW-SD 44,5 (39-49) RDW-CV 13,4 (12-15) TROMBOCITI 175 (150-400) PDW 17 (11.5-17.5) MPV 12.5 (10-13) P-LCR 44 (22-44) GLUCOSIO 144 (70-109) CREATININA 1,07 (0.60-1.30) AST 24 (8-45) ALT 19 (8-40) CHE 9557 (4500-14500) DIBUCAINA 80 (70-87) SODIO 145 (135-145) POTASSIO 4.3 (3.5-5) TEMPO PROTOTROMBINA 0.95 (0.85-1-25) FIBRINOGENO 290 (200-400)SIDEREMIA 79 (53-167) FT3 2 (3-8) FT4 8 (10-25) TSH 9 (0,15-3,5) colesterolo totale 240 colesterolo ldl 165 hdl 37 trigliceridi 370. Credo di averle dato tutti i dati a mie mani, esame cui faccio riferimento è estremamente recente, effettuato per intervento di basalioma a un polpaccio in ospedale ad aprile, quindi...direi che i dati sono attendibili anche per ora...attendo da lei, gentilissimo dottore, qualche ragguaglio relativo ai valori indicati, anche perchè nessuno ci ha spiegato molto bene che significano...e se ci dobbiamo allertare. Premetto che, proprio con riferimento all'intervento di exeresi del basalioma, mio padre ha avuto notevoli problemi di cicatrizzazione (è stato portato via il pezzo di pelle malata ed innestato un pezzo sano, prelevato da altra gamba di mio papà) con grande produzione di fibrina e crosticine, che il chirurgo ha addebitato al diabete di mio padre....solo ora, a distanza di mesi, si stanno rimarginando le ferite sierose con applicazione di eosina. E' corretto quanto ci è stato riferito a tal proposito? attendo fiduciosa una sua ulteriore risposta e un chiarimento, al più presto. grazie mille. paola
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Dr. Oreste Pascucci Geriatra 1.1k 39
Gentile utente,
come le avevo chiesto, per gli ormoni tiroidei, ho avuto una risposta visibile e facilmente interpretabile: "lieve "ipotiroidismo, che potrebbe spiegare, in gran parte, alcuni sintomi presenti.Non riscontro altro negli esami. Per quanto riguarda il carc. baso cellulare, per fortuna non da metastasi (rarissime), ma potrebbe dare solo delle recidive ( non sempre).Nei pazienti diabetici talvolta le ferite stentano a rimarginarsi,soprattutto se non ben controllato.Importante è tenerle "pulite" e si rimarginano. In caso contrario, ci sono diverse terapie (anche l'iperbarica).


Le invio cordiali saluti e rimango a sua disposzione.
Ipertensione

L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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