Crisi di panico nell'anziano

Buongiorno, mi rivolgo a voi per un consiglio: mia madre quasi 90 anni soffre, crediamo, di stati improvvisi di panico. Ha molti acciacchi, da 10 anni abita nello stesso stabile in cui risiedono sia la mia famiglia che quella di mio fratello. 10 anni fa in seguito ad una polmonite e conseg. crisi cardiaca è stata un mese in osp. quando è stata dimessa non più autonoma nei movim. ha abitato in casa mia per 1 anno ed in seguito una volta recuperato nell'autonomia abbiamo creato un miniappart. al pt perchè potesse essere più indipendente pur essendo vicina. Premetto che mia madre è sempre stata insoddisfatta della sua vita, ritenendo "gli altri" sempre più fortunati di lei. In questi anni ha avuto qualche volta delle crisi improvvise, con interv.118 e medico di fam. per escludere altre cause, ma alla fine erano solo attacchi di panico con senso di mancanza improvvisa di respiro, affanno, senso di vertigine, insomma paura di tutto. Di solito alcune gocce di lexotan risolvevano e riprende normalm. Ora invece queste improvv. crisi si susseguono e per lei e noi che ne siamo coinvolti è un'ansia continua. La sua insoddisfazione è superiore ai nostri problemi, di lavoro che ho quasi abbandonato per non sentirmi rinfacciare di non occuparmi abbast. di lei, di famiglia (ho una figlia di 10 anni) ecc. Abbiamo una persona che da poco rimane qualche ora a farle compagnia e qualche chiacchera ma in un attimo le prendono queste crisi. Assume inderal, ratacand per la press.art. e actonel per osteoporosi, nonchè dopo un trombo 4 anni fa in terapia con coumadin, soffre di sordità e pur avendo acquist l'appar.acustico non ne ha mai voluto sapere di portarlo. Che dire, la situaz. non so se cambierà, mia madre ha una buona memoria e pur con il carattere quando le prendono questi momenti il cuore mi sale in gola e così mi sono ritrovata anche io a dover assumere una pillola per la press. alta e battito accellerato. Che fare?, si può pensare a qualche farmaco ma a 90 anni il neurologo potrebbe risolvere qualcosa? Scusate per il mio solito dilungarmi e grazie per l'attenzione.
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Dr. Salvatore Bartolotta Geriatra, Angiologo 163 3
Un collega geriatra o neurologo la aiuterà a risolvere o attenuare farmacologicamente il disturbo della Signora.

Nel frattempo le consiglio di valutare la funzionalità tiroidea.

Cordiali saluti

Dr. Salvatore Bartolotta

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Dr. David Puggioni Geriatra 55 1
Le crisi di panico nelle persone anziane sono un fenomeno abbastanza frequente, molte volte "colpevolizzato" nel senso che spesso i figli sgridano i genitori per questo loro modo di reagire
(incapacità a reagire con razionalità e freddezza a situazioni di stress, che normalmente non sono così stressanti), incutendo in loro un ulteriore stato di agitazione.
Al contrario spesso esiste un atteggiamento di estrema esasperazione spt da parte dei familiari che ricorrono immediatamente al 118 con medico a bordo per improvvisi attacchi da parte dei propri cari. Credo che bisogna trovare una via di mezzo nel senso di non dare troppo peso alla cosa,ma, allo stesso tempo non sottovalutarla. Ovviamente avendo escluso in origine tutte le possibili cause organiche come patologie cardiache, stato d'ansia generalizzato, disturbi del tono dell'umore, disfunzioni endocrinologiche, terapie farmacologiche in uso.
Tornando a sua madre ho notato che è già in terapia con inderal un beta bloccante, usato per ridurre la pressione ma allo stesso tempo riduce anche la frequenza cardiaca. è questo potrebbe già contribuire a ridurre il battito accelerato che è tipico di questa manifestazioni.Ritengo opportuno che possa trovare giovamento da una terapia di fondo a base di antidepressivi con indicazione anche per gli attacchi di panico come lo zoloft 25 mg la sera da aumentare a 50 mg dopo 1 settimana. Ancora potrebbe essere utile un ansiolitico come l'alprazolam( xanax) al dosaggio iniziale di 0.125 mg la sera poi aumentare a 0.125 mg x 2( mattina e sera fino ad arrivare a 0.25 x 2.
Naturalmente si rivolga ad un geriatra o neurologo che gli suggerirà eventualmente anche di praticare una routine ematochimica.Utile ancora l'attività fisica per scaricare lo stato d'ansia e migliorare l'aspetto circolatorio e di mineralizzazione dell'osso.
Saluti

Dr.David Puggioni

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