Terapia per sindrome dal dolore miofasciale

Buonasera, avrei bisogno del vostro aiuto.
Soffro da almeno 7 anni di un dolore cronico alle tempie.
All'esordio di questo problema presi appuntamento da un neurologo che mi diede come diagnosi: cefalea muscolo tensiva.
Mi prescrisse il Laroxyl e sebbene in un primo momento il dolore sembrava scomparso, dopo un po' è ritornato.
Da allora ho perso le speranze di una cura imparando a convivere con il dolore.
Questa situazione è continuata fino all'inizio di questa estate, quando ho deciso di prenotare una visita di controllo di chirurgia maxillo facciale su consiglio del medico di base.
Da questa visita non è emerso niente di significativo pertanto mi hanno consigliato una visita ginecologica.
Ho fatto anche questa visita dalla quale è emerso che l'origine del mio dolore è la sindrome del dolore miofasciale, in particolare il muscolo temporale e il massetere.
Mi hanno dato come terapia dei massaggi da fare da solo e di ritornare a controllo dopo un mese.
Ho proseguito per un mese con questi messaggi che non mi hanno portato alcun beneficio; facendolo presente alla visita di controllo mi hanno soltanto aggiunto una crema antinfiammatoria.
Mi sono reso conto da solo che in alcuni momenti stringo i denti o certe notti mio fratello mi ha riferito di avermi visto digrignare i denti.
Siccome questo dolore è a volte invalidante e ho bisogno di essere nel pieno delle mie capacità mentali per studiare (studio medicina) volevo chiedervi se ci fosse qualche altra cosa che potessi fare per risolvere il problema oltre a controllami nel non stringere i denti ecc.
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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 227 18
Le consiglio una altra visita gnatologica.
Da un professionista che la visiti VERAMENTE, che conosca il bruxismo e magari lo MISURI, che sappia analizzare i movimenti della sua bocca, e non si limiti a cacciarla via con automassaggi e creme varie.

Da qualcuno che dopo la visita, emetta una diagnosi vera o almeno la ipotizzi, e proponga una terapia.
Terapia seria, non una parodia di terapia.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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Utente
Utente
La ringrazio dottore, in effetti la gnatologa, una specializzanda tra l'altro, del bruxismo se n'è completamente disinteressata. Il chirurgo maxillo facciale invece ha tenuto conto di quello che gli avevo detto, ma mi ha detto che i denti erano quasi per niente consumati, quindi a suo parere il bruxismo non era una causa del mio dolore.
Comunque prenoterò sicuramente un'altra visita da uno gnatologo, sperando che riesca a risolvere definitivamente. Nel mio caso, che tipo di terapia si può fare, farmacologica o altro? Perché quando mi consigliarono i messaggi rimasi un po' deluso, perché speravo di risolvere
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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 227 18
Il chirurgo maxillo-facciale non sa, evidentemente, che il bruxismo di tipo tonico (serramento) non consuma i denti.
Il suo parere, se è corretto quanto da lei riportato, conta come il due di bastoni a briscola di coppe (nulla, per chi non conosce la briscola).

La terapia viene DOPO la diagnosi, non prima; da studente di medicina questo concetto penso che le sia chiaro.

Se non vi è una urgenza di qualcosa di immediato, e non mi sembra questo il caso, meglio attendere e affrontare la visita senza complicare il quadro clinico con tentativi a casaccio.

Serchi un rete un professionista che MISURI il bruxismo almeno tutta la notte, ma meglio se lo misura per 24 ore, giorno e notte, con una strumento che permette questo. Ad oggi ve ne è uno solo: il DIA-Bruxo.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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Utente
Utente
La ringrazio immensamente, tutto chiaro.