Idoneità all'esposizione alle radiazioni ionizzanti
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Medico del lavoro
Le normative vigenti (D.Lgs. 81/2008 e D.Lgs. 195/2003 e ll.mm.ii.) non prevedono esplicite limitazioni per la tua mansione. In linea di massima difronte ad un soggetto giovane e con esami ematochimici che mostrano un'ottimale aderenza alla terapia propenderei per un'idoneità assoluta. Tuttavia il giudizio di idoneità è prerogativa esclusiva del tuo Medico Competente (nominato dal datore di lavoro), il quale potrebbe - a seconda dello specifico contesto occupazionale e delle risultanze dei tuoi esami ematochimici - includere limitazioni/prescrizioni e/o incrementare la frequenza delle visite periodiche (visite di controllo nel tempo).
[#2]
Utente
Grazie per la risposta,
Secondo un medico legale che ho consultato per ottenere un certificato di idoneità, sicuramente il diabete di tipo I non mi permetterà di accedere ai posti di lavoro in ambito ospedaliero per via dei turni. E' davvero cosi? Un diabetico non può entrare in posti dove fanno turni di notte? Chiedo a lei perchè la questione mi sembra un pò assurda. Posso capire che sia sconsigliato, ma non mi sembra ci siano leggi che lo vietano.
La ringrazio anticipatamente.
Secondo un medico legale che ho consultato per ottenere un certificato di idoneità, sicuramente il diabete di tipo I non mi permetterà di accedere ai posti di lavoro in ambito ospedaliero per via dei turni. E' davvero cosi? Un diabetico non può entrare in posti dove fanno turni di notte? Chiedo a lei perchè la questione mi sembra un pò assurda. Posso capire che sia sconsigliato, ma non mi sembra ci siano leggi che lo vietano.
La ringrazio anticipatamente.
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Medico del lavoro
Gentile utente,
innanzitutto una premessa per far chiarezza. Il lavoro notturno è considerato un fattore di rischio professionale a tutti gli effetti; il suo management è disciplinato da normative dedicate (D.Lgs 532/1999 e s.m.i.; D.Lgs 66/2003 e s.m.i.) oltre che – nel contesto della valutazione di “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori” – dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
In quest’ottica il medico competente riveste un ruolo non solo nell’adempimento degli obblighi inerenti la sorveglianza sanitaria ma anche nell’organizzazione di programmi di promozione della salute, la cui partecipazione da parte dei lavoratori è volontaria. In contesti occupazionali con un’organizzazione che prevede turni notturni è utile fornire ai lavoratori, sia a livello personale che di gruppo, consigli per un’adeguata igiene del sonno ed un corretto stile di vita.
Nei riferimenti legislativi che ho citato, per rispondere alla sua domanda, non vi è alcun esplicito divieto all'adibizione di un soggetto diabetico a mansioni che prevedono turni notturni. Tuttavia, la secrezione basale di insulina e la tolleranza al glucosio seguono normalmente un ritmo circadiano; il lavoro a turni e/o notturno può interferire con l’assunzione regolare della terapia nell’arco delle 24 ore e di una appropriata alimentazione. Il Medico Competente potrà, pertanto, sulla base delle caratteristiche individuali del lavoratore (necessità o meno di terapia, aderenza alla stessa, iperglicemia a digiuno, effetti sistemici, obesità, ipertensione arteriosa, profilo lipidico, etc.) decidere per la formulazione di un giudizio di idoneità con limitazioni. Tali limitazioni potrebbero consistere - sulla base del caso specifico e dell'esperienza del Medico Competente - nel disporre pause per consentire l'assunzione della terapia e dell'alimentazione in tranquillità oppure nel non adibire al lavoro notturno, ferma restando l'idoneità a svolgere le proprie mansioni in orario diurno.
innanzitutto una premessa per far chiarezza. Il lavoro notturno è considerato un fattore di rischio professionale a tutti gli effetti; il suo management è disciplinato da normative dedicate (D.Lgs 532/1999 e s.m.i.; D.Lgs 66/2003 e s.m.i.) oltre che – nel contesto della valutazione di “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori” – dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
In quest’ottica il medico competente riveste un ruolo non solo nell’adempimento degli obblighi inerenti la sorveglianza sanitaria ma anche nell’organizzazione di programmi di promozione della salute, la cui partecipazione da parte dei lavoratori è volontaria. In contesti occupazionali con un’organizzazione che prevede turni notturni è utile fornire ai lavoratori, sia a livello personale che di gruppo, consigli per un’adeguata igiene del sonno ed un corretto stile di vita.
Nei riferimenti legislativi che ho citato, per rispondere alla sua domanda, non vi è alcun esplicito divieto all'adibizione di un soggetto diabetico a mansioni che prevedono turni notturni. Tuttavia, la secrezione basale di insulina e la tolleranza al glucosio seguono normalmente un ritmo circadiano; il lavoro a turni e/o notturno può interferire con l’assunzione regolare della terapia nell’arco delle 24 ore e di una appropriata alimentazione. Il Medico Competente potrà, pertanto, sulla base delle caratteristiche individuali del lavoratore (necessità o meno di terapia, aderenza alla stessa, iperglicemia a digiuno, effetti sistemici, obesità, ipertensione arteriosa, profilo lipidico, etc.) decidere per la formulazione di un giudizio di idoneità con limitazioni. Tali limitazioni potrebbero consistere - sulla base del caso specifico e dell'esperienza del Medico Competente - nel disporre pause per consentire l'assunzione della terapia e dell'alimentazione in tranquillità oppure nel non adibire al lavoro notturno, ferma restando l'idoneità a svolgere le proprie mansioni in orario diurno.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 20/08/2010.
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