Post intervento
Gentili dottori, il 10 agosto del 2010 sono stato sottoposto ad un intervento di neurochirurgia:"intervento di stabilizzazione con sistema ibrido-dinamico L2-L3, fusione L3-L4 con TLIF L3-L4. Ora, i miei datori di lavoro mi hanno licenziato (in base ad una legge del '66) perché non sono più in grado di svolgere il mio lavoro (lavoravo costruendo gallerie, micropali ecc, un lavoro un po pesante) nessuno finora mi disse che tipo di lavoro posso fare, ho 54 anni e non mi assume nessuno. Vorrei sapere che tipo di lavoro posso fare, dato che il referto medico (sul quale la ditta decise di licenziarmi) dice che non posso più alzare un peso maggiore di 10 kg, non posso spingere ne trascinare nulla e non posso stare nelle macchine che (vibrando) possono danneggiare la schiena. cosa posso fare? vi ringrazio di cuore.
[#1]
Medico del lavoro
Gentile utente,
il quesito da lei posto è di confine tra Medicina del Lavoro e diritto. Per quanto concerne gli aspetti strettamente contrattuali e giuridici le suggerisco di rivolgersi ad un patronato sindacale.
Le rispondo per quanto di mia possibile competenza. Probabilmente per "referto medico" lei intende il giudizio di idoneità rilasciato - a lei e al datore di lavoro - da parte del medico competente. Per quanto è possibile dedurre dalle informazioni da lei riportate e con i limiti del consulto telematico le limitazioni disposte dal medico competente mi sembrano ragionevoli in considerazione del suo quadro clinico. Non avrei ravvisato, pertanto, elementi per presentare un ricorso avverso tale giudizio di idoneità ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
Secondo un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, il giudizio di idoneità è da intendersi correlato alla mansione specifica e non, genericamente, al posto di lavoro. Il già citato D.Lgs. 81/2008, all'art. 42, prevede espressamente che il datore di lavoro, qualora le indicazioni del medico competente prevedano un'inidoneità alla mansione specifica, adibisca il lavoratore, ove possibile, ad altra mansione equivalente, superiore o inferiore compatibile con il suo stato di salute.
La Corte di Cassazione ha, inoltre, recentemente confermato (13/10/2009 n. 21710) l'illegittimità del "licenziamento intimato per sopravvenuta inidoneità fisica alle mansioni assegnate, senza che il datore di lavoro abbia accertato se il lavoratore potesse essere addetto a mansioni diverse e di pari livello, evitando trasferimenti di altri lavoratori o alterazioni dell'organigramma aziendale".
il quesito da lei posto è di confine tra Medicina del Lavoro e diritto. Per quanto concerne gli aspetti strettamente contrattuali e giuridici le suggerisco di rivolgersi ad un patronato sindacale.
Le rispondo per quanto di mia possibile competenza. Probabilmente per "referto medico" lei intende il giudizio di idoneità rilasciato - a lei e al datore di lavoro - da parte del medico competente. Per quanto è possibile dedurre dalle informazioni da lei riportate e con i limiti del consulto telematico le limitazioni disposte dal medico competente mi sembrano ragionevoli in considerazione del suo quadro clinico. Non avrei ravvisato, pertanto, elementi per presentare un ricorso avverso tale giudizio di idoneità ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
Secondo un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, il giudizio di idoneità è da intendersi correlato alla mansione specifica e non, genericamente, al posto di lavoro. Il già citato D.Lgs. 81/2008, all'art. 42, prevede espressamente che il datore di lavoro, qualora le indicazioni del medico competente prevedano un'inidoneità alla mansione specifica, adibisca il lavoratore, ove possibile, ad altra mansione equivalente, superiore o inferiore compatibile con il suo stato di salute.
La Corte di Cassazione ha, inoltre, recentemente confermato (13/10/2009 n. 21710) l'illegittimità del "licenziamento intimato per sopravvenuta inidoneità fisica alle mansioni assegnate, senza che il datore di lavoro abbia accertato se il lavoratore potesse essere addetto a mansioni diverse e di pari livello, evitando trasferimenti di altri lavoratori o alterazioni dell'organigramma aziendale".
[#2]
Ex utente
Dott. Nicola Mucci. ringrazio infinitamente la sua premura a rispondere. riguardo al lavoro, la ditta è in fase di fallimento, solo un cantiere (dove lavoravo io, al valico della autostrada di Bologna)è veramente funzionante, gli altri sono tutti bloccati. Non hanno un magazzino e quindi ero pienamente consapevole di questa grossa difficoltà. Molti lavoratori sono in cassa integrazione, altri licenziati perché contratto a tempo determinato. quindi inserirmi in altre mansioni era impossibile, lo stesso sindacalista mi disse che non è riuscito a trovare un posto adatto a me.
Adesso devo assolutamente trovare lavoro, ma nessuno vuole assumersi la responsabilità. Mi hanno detto di andare alla ASL per una visita, così mi indirizzavano al lavoro giusto.
Gentilissimo Dottore, ringrazio di cuore la sua risposta.
Io voglio lavorare, non credo che a 54 anni una persona sia finita.
Grazie di cuore
Adesso devo assolutamente trovare lavoro, ma nessuno vuole assumersi la responsabilità. Mi hanno detto di andare alla ASL per una visita, così mi indirizzavano al lavoro giusto.
Gentilissimo Dottore, ringrazio di cuore la sua risposta.
Io voglio lavorare, non credo che a 54 anni una persona sia finita.
Grazie di cuore
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 01/04/2011.
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