Alcol, vertigini e abbassamento della vista

Buonasera a tutti, sono un ragazzo di 25 anni, vi scrivo in quanto recentemente sono capitati due episodi ambigui. Premetto che sono abbastanza ansioso e appena avverto sintomi particolari nasce in me un po di allarmismo.. praticamente saranno 3 mesi che al sabato bevo abbastanza, circa 20 giorni fa dopo una serata sopra le righe mi sono svegliato avvertendo tremore alle mani e un Po di tachicardia.. più che battiti aumentati sì trattava di battiti irregolari ed una maggiore sensibilità nell avvertirli. Dopo qualche giorno è sopraggiunto il raffreddore ed un ingrossamento delle ghiandole della gola, quindi ho associato il tutto ad un influenza che infatti dopo poco è sparita.. mi ero appunto spaventato perché i primi sintomi non erano propriamente da influenza. Situazione analoga e capitata qualche giorno fa, ma ora al posto dei precedenti sintomi avverto una sorta di abbassamento della Vista ed una leggera vertigine che perdura da circa due giorni. Quello che mi turba è il fatto che questi sintomi avvengono il giorno dopo aver bevuto. Io non mi considero un bevitore regolare, come dicevo, bevo giusto al sabato e durante la settimana non ho per niente voglia di bere, nemmeno durante i pasti. è successo appunto di questi due episodi nei quali la quantità ingerita ta era consistente. Solamente che facendo qualche ricerca sul web ho notato che alcuni sintomi dell intossicazione alcolica sono simili ai miei, vorrei sapere quindi se ci può essere un nesso. Grazie anticipatamente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

di solito negli stati di allarme i sintomi tendono ad essere indefiniti o anche oggettivi (tipo accelerazione del battito) ma transitori.
"una sorta di abbassamento della Vista" potrebbe essere un esempio, perché abbassamento è un sintomo, "una sorta" lo rende indefinito.

L'alcol può produrre, specie dopo la fine dell'effetto, episodi neurofunzionali assimilabili agli attacchi di panico, però rispetto alla sensazione di battito irregolare è opportuno comunque fare accertamenti di base (visita, elettrocardiogramma e quanto il medico ritenga opportuno, deciderà lui).

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Gentile Dott. Pacini la ringrazio per la tempestività della risposta.
vorrei sottolineare che la tachicardia è stato un episodio transitorio come dice lei e dovuto probabilmente ad uno stato di ansia e di influenza.
quello che invece mi preoccupa maggiormente è questa vertigine che ormai perdura dal 1 gennaio.
non è nulla di esagerato da compromettere le normali attività, ma in ogni caso è presente ed è parecchio fastidiosa.
per farle capire meglio, si tratta di una difficoltà di messa a fuoco per gli oggetti lontani e di confusione quando effettuo movimenti rapidi con la vista.

vorrei sapere se può essere associata all episodio dell alcol del 31 dicembre.
la mia paura è che rimanga una cosa permanente.

ho in conto di effettuare una visita neurologica e anche oculistica a breve, solamente per degli accertamenti.

distinti saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

per evidenziare problemi relativi a vista o vertigine propriamente detta una visita medica generale può orientarla.

Comunque, le persone predisposte al disturbo di panico possono avere reazioni di questo tipo.

Chiaramente l'episodio di consumo alcolico in sé non ha di regola strascichi particolari al di là del giorno dopo, ma di solito non questo tipo di sintomi.

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Utente
Utente
Gentile Dott Pacini,

informandomi un po' in siti specialistici effettivamente non ho riscontrato nessun nesso tra alcol e questi tipi di sintomi.
solamente una persona affetta da alcolismo può accusare perdita di memoria, perdita di equilibrio, ansia, tachicardia, innapetenza.
non è il mio caso in quanto, come dicevo, si è trattato di 1/2 episodi sporadici.
volevo solo assicurarmi non ci fosse un nesso.
l'associazione è stata automatica proprio perchè questo stato di malessere è presente dal giorno dopo l'eccessivo consumo alcolico.

piuttosto mi sembra più probabile che un abbassamento improvviso di vista abbia come conseguenza la vertigine proprio per la difficoltà alla quale si sottopone il nervo ottico a mettere a fuoco.
rimane da spiegare il motivo dell'abbassamento della vista improvviso però.



la terrò aggiornata dopo la visita medica.
saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

No. Informarsi da siti specialistici non è il miglior modo per capire bene qualcosa che non si può decifrare.

"solamente una persona affetta da alcolismo può accusare perdita di memoria"

No. Ha frainteso. Neanche gli altri sintomi. Possono capitare a chiunque abbia predisposizione ad averli, per esempio predisposizione al disturbo di panico, con l'alcol e con altre sostanze di vario tipo, incluso il caffé. Non importa se prima non capitava, capita ad un certo punto, perché in quel momento il terreno è favorevole. Non è l'unica ipotesi, ma è una.

Lei deve aver letto i sintomi della dipendenza alcolica, e da qui ha dedotto che quindi solo ai bevitori alcolisti capitano questi sintomi. Ha fatto però un passaggio che non torna se è così.

Le sue interpretazioni che legano i sintomi agli altri non hanno ragione di essere, le fa sulla base di suoi ragionamenti, non di conoscenze mediche.

La visita forse chiarirà o escluderà alcuni punti.
[#6]
Utente
Utente
Gentile Dott. Pacini
il mio "solamente una persona affetta da alcolismo può accusare perdita di memoria" era riferito al fatto che una singola 'sbronza' non potesse causare questi danni.
sono ben consapevole che perdita la di memoria può essere causata da molteplici fattori, quali trauma cranico, shock, etc..etc..

grazie ancora.
Saluti.
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

infatti è quello che le ho detto. Così come mangiare dolci un giorno di festa non provoca il diabete di per sé. Ma se la persona è predisposta, può darsi che un episodio singolo ad un certo punto sia seguito da uno strascico del genere.
Uno degli elmenti che invece è possibile anche dopo singolo episodio è la perdita di memoria, senza andare a cercare fattori estremi.
[#8]
Utente
Utente
Gentile Dott,
stamattina ho effettuato una visita oculistica.

risalendo alle precedenti visite si è notato un peggioramento della miopia progressivo ma costante.
tutto questo fino al 2007.
nel 2007 risultava invece un miglioramento (cosa improbabile per una miopia che di per sè, non migliora),

effettuando l'esame oggi è risultato che la mia situazione è come nel 2004, anzi è peggiorata di uno 0,25.

quindi sarei stato 3 anni con occhiali 'sottodimensionati'.
ora vedrò di ordinare delle lenti appropriate.
è stato inoltre riscontrato un lieve arrossamento dell'occhio e sensibilità alla luce, è stato quindi prescritto:

Visucloben 1/2 gocce per 3 volte al dì per 15 giorni

Bentifen Coll 1 goccia 2 volte al dì per 30 giorni.

ho eseguito anche una visita dall'otorino il quale dice:
"turbe dell'equilibrio.
timpani nella norma. Romberg indifferente. Nistagmo spontaneo assente.
Controllo qualora la sintomatologia persistesse."

ora io non capisco se questo mio disturbo sia collegato alla vista, a questo punto non mi spiego perchè sia emerso ora e non in questi 3 anni.
nel frattempo attenderò per vedere se i sintomi se ne andranno da soli.
Saluti.

[#9]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Quindi la sua miopia è peggiorata rispetto al 2004, ma lei sta riferendo un evento acuto di adesso, qui invece stiamo parlando di una conferma di una miopia con un peggioramento di 0,25 in atto non si sa da quando.

"turbe dell'equilibrio" sarebbe un modo per riportare quello che Lei stesso ha riferito al medico ?
Le avrà fatto fare presumo delle prove per l'equilibrio, cioè per vedere se si sbilancia, sbanda o cade.

Se ben comprendo quindi le è stata data una cura per "l'arrossamento" e niente per la sensazione di sbandamento.
[#10]
Utente
Utente
gentile dott,

Sì esatto, lo 0.25 di peggioramento non so a quando risalga effettivamente.
Sì 'turbe dell'equlibrio' l'ho riferito io al medico.
Mi ha fatto fare l'esame per Lo sbandamento e mi ha controllato orecchie e gola.
La cura è stata data quindi solo.per l'arrossamento agli occhi.
Anche oggi Ho avuto la stessa sensazione, spero che mi passi presto.
Saluti
[#11]
Utente
Utente
salve a tutti.
vi scrivo dopo circa 2 mesi in quanto i miei sintomi non sono scomparsi.
vi vorrei aggiornare sulla questione:

dal 1 gennaio fino al 15 gennaio i sintomi erano abbastanza forti e in quel periodo ho appunto eseguito la visita oculistica, quella dall'otorino.

dopo il 15 gennaio i sintomi si sono attenuati ed ho pensato finalmente di aver risolto il 'problema'.
verso inizio febbraio purtroppo sono ricomparsi.. forse qualche giorno anche in maniera più invasiva..
nel frattempo ho eseguito visita dal neurologo che riporta:


"dall'inizio del gennaio u.s. il paziente ha iniziato a presentare una sintomatologia caratterizzata da sensazione di instabilità posturale e di ottudimento, persistente ma di intensità variabile, con un periodo di franca attenuazione cui ha fatto seguito una recente nuova intensificazione. coesiste difficoltà della vista, come di "fastidio e di difficoltà della messa a fuoco delle immagini" e calo del visus, non migliorato dalle lenti correttive.
ha effettuato visita ORL, senza riscontri particolari.
anamnesticamente è segnatala una familiarità per emicrania. il paziente soffre di cefalea, ma con sporadici attacchi mensili prontamente responsivi ai comuni antidolorifici.
Quadro clinico:
l'obbiettività neurologica evidenzia:
-un lieve pallore della papilla al fundus in OD;
-un lievissimo deficit di lateralità di sguardo verso Sx con lieve fastidio della vista, senza franco sdoppiamento;
-una diffusa ipoeccitabilità dei ROT.
è negativo il restante quadro, in particolare non segni vestibolari ne cerebellari.
conclusioni diagnostiche:
i minimi segni obbiettivi non hanno sicuro significato patologico, mentre la sintomatologia descritta non trova corrispondenza obbiettiva.
Suggerimenti:
consiglio un approfondimento con RM encefalo per studio delle strutture sottosentoriali, su cui basare il successivo iter."


ora a questo punto dovrò eseguire una RM, credo che la farò venerdì di questa settimana.
probabilmente io non riesco nemmeno a descrivere bene i miei sintomi, vorrei fare 2 esempi per meglio spiegare le sensazioni provate:
se mi avvicino una matita al naso quando sono a circa 4/5cm dalla punta (sia con occhiali che senza) vedo uno sdoppiamento leggero che mano a mano che avvicino la matita si intensifica maggiormente.
dopo aver distolto lo sguardo dalla matita ci metto alcuni secondi per rimettere a fuoco le cose lontane con una sensazione di fastidio.
la stessa sensazione la provo se guardo (rimanendo dritto col capo) all'estrema destra e all'estrema sinistra.
Alle volte capita di 'incantarmi' nel vuoto con lo sguardo come se non mettessi a fuoco nulla .
questa sensazione di fastidio si intensifica nei luoghi con forte luce artificiale (centri commerciali).

secondo voi è un fatto di vista o neurologico?
questa situazione mi angoscia molto e come dicevo già in precedenza mi compromette la vita normale in quanto ci penso quasi sempre.
che esami oculistici più approfonditi potrei fare?
la RM esclude QUALSIASI tipo di danno neurologico o esistono altri esami più approfonditi?

ringrazio anticipatamente.


[#12]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Non è stata evidenziata obiettività quindi. Se fa delle "prove" da solo, forse perché la preoccupazione le impone queste verifiche, non può che concludere per delle supposte stranezze, che tuttavia poi non si capisce in cosa consistano, perché avvicinando gli oggetti al volto la vista si sdoppia naturalmente.

Ha effettuato una visita psichiatrica ?
[#13]
Utente
Utente
Gentile dott.
non ho ancora effettuato nessuna visita psichiatrica.
quello che vorrei sottolineare è che io ho avuto una vita particolarmente 'piena'
parecchi traslochi, problemi alimentari da neonato, problemi in casa.
ma sono sempre stato benissimo, non ho mai avuto problemi a rapportarmi con nessuno, ne in ambito lavorativo ne in altri campi.
ho sempre lavorato e studiato.
(sono geometra iscritto all'albo).

io credo che il mio sia un problema concreto, fisico, non qualcosa risultante da ansia e stress.
posso dirlo, perchè sono in un periodo della mia vita sereno.
vorrei effettuare tutti gli accertamenti prima di trarre conclusioni affrettate.
distinti saluti.
[#14]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

I problemi psichiatrici riguardano il funzionamento del cervello, più concreto di così...
Nessuno ha detto che sia un problema risultante da stress, se stress non c'è stato, non è che i disturbi psichiatrici derivino da stress.
"Risultante da ansia" non significa niente, l'ansia è un sintomo non una causa. Ed è possibile che invece sia un sintomo importante nel suo quadro, quindi è bene farlo verificare.
I problemi di ansia (e di stress) sono concretissimi, riguardando un organo, che è il cervello.

Non vedo l'attinenza degli aspetti precedenti che ha citato.

Se vuole effettuare gli accertamenti effettui anche quello. Mi sembra si stia muovendo in una direzione opposta rispetto al trarre conclusioni affrettate, cioè continua a pensare a questioni già chiarite da precedenti accertamenti.

Il problema è che forse sta escludendo questo tipo di accertamento, perché è "convinto" che il problema stia altrove anche se non sa dove.

Quindi a mio avviso è opportuno che accerti quel tipo di aspetto.
[#15]
Utente
Utente
Gentile dott,

il suo discorso è chiarissimo, io non posso ritenermi convinto di quello che dico.
faccio probabilmente supposizioni.
le mie preoccupazioni sono nate in un secondo momento, successivo ai sintomi, credo sia normale allarmarsi per un sintomo del quale non si trova la causa.
non escludo nulla, sia chiaro.
cerco solamente di spiegarvi e di spiegare ai medici con i quali ho effettuato semplici visite quello che 'provo'.
dico semplici perchè sinceramente grossi accertamenti non ne ho fatti.
ho effettuato una semplice visita oculistica (la classica dove si legge il tabellone) per valutare il grado di miopia.
per quanto riguarda il neurologo, si è trattato di una semplice visita sui riflessi e sull'equilibrio.
Non significa che se un problema non si vede esteticamente non ci sia.

Purtroppo immagino sia difficile diagnosticare un qualcosa che sento io a livello visivo..
come le dicevo soffro di annebbiamenti e sembra che le immagini non siano del tutto ferme, è come se tutto intorno a me girasse e non fosse perfettamente stabile.
è una sensazione diversa dalla vertigine, forse mi sono espresso male.
l'ho associato inizialmente all'alcol perchè probabilmente è stata una coincidenza che i sintomi siano apparsi pochi giorni dopo e soprattutto perchè la sensazione è proprio quella di quando uno è in stato di ebbrezza.
ecco, forse questo concetto esprime al meglio cosa provo.

sicuramente non è nelle mie intenzioni escludere qualsiasi tipo di visita per arrivare alla fonte.

Aggiungo che le preoccupazioni stanno nascendo giorno per giorno proprio per il fatto che la sintomatologia sta perdurando.
ma riesco bene a distinguere le 'paure' e le 'ansie' derivanti da questa mia situazioni dal problema di fondo (quello che perdura dal 1 gennaio).
la ringrazio nel frattempo delle sue risposte dettagliate,
[#16]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

C'è una possibilità diversa, che appunto è oggetto dell'ipotesi psichiatrica.
Innanzitutto non ha fatto delle "semplici" visite, le visite sono quello che sono, se non si rileva niente di importante non è che non siano soddisfacenti.
I sintomi che lei descrive ad esempio sono presenti in alcuni disturbi di pertinenza psichiatrica, come quello da somatizzazione, di panico, e l'ipocondria.
Questo tipo di disturbi non è "nell'aria", ma si vede dal tipo di comportamento, di atteggiamento, di pensiero e di reazione emotiva del paziente, per cui la diagnosi psichiatrica non si fa nel vuoto lasciato dalle altre diagnosi che non sono state confermate. Si tratta di una valutazione che cerca alcuni sintomi.

Si rinnova il consiglio quindi.
[#17]
Utente
Utente
Buon pomeriggio a tutti.
Rieccomi dopo più di un anno.
vorrei raccontarvi brevemente l'evoluzione della questione.
l'ultima risposta risale a marzo 2011, dopo qualche tempo la mia situazione lavorativa è leggermente variata e avevo una mansione che mi costringeva a stare via in automobile tutta la giornata e fare consulenze ad estranei.
era estate e stavo abbastanza bene, ormai avevo imparato a convivere con questi 'sbandamenti' e 'capogiri'.
di non poco rilievo 2 episodi in particolare dove durante una consulenza ho avvertito una sensazione sgradevolissima con l'impossibilità di parlare, sudorazione estrema e irrigidimento muscolare.
passata l'estate decido di cambiare lavoro e affronto un colloquio con un po di preoccupazione ma vengo assunto dall'azienda.
attualmente lavoro ancora per la stessa.
nel frattempo nel corso di quest anno, prima dell'estate ho deciso di intraprendere un percorso psicologico.
ho fatto sedute per qualche mese ma ho deciso di sospendere sia per un fatto economico sia perchè non trovavo un riscontro oggettivo che mi spingesse a continuare.
ho intenzione però di riprendere con più convinzione.
quindi posso dire che quei sintomi erano legati all'ANSIA.
che ormai vive con me da circa 1 anno e 9 mesi!
avverto durante il giorno un intontimento continuo con sensazione di affaticamento e capogiro e in ultimo una sorta di incantamento visivo, come se guardassi nel vuoto e non mettessi a fuoco nulla. appena però distolgo lo sguardo (volontariamente) tutto torna ok, ma non è detto che dopo poco non mi incanti ancora.
probabilmente è la somatizzazione a livello fisico a darmi più fastidio perchè riesco ad uscire di casa tranquillamente, andare a fare shopping, o fare qualsiasi attività con la differenza che quando devo approcciare a qualcuno mi sento come inferiore o come in difficoltà e questa cosa si accentua quando ho del timore verso la persona con la quale andrò ad approcciare.
posso comunque affermare che il tutto è nato dopo la riconciliazione con la mia attuale fidanzata.
ci eravamo lasciati ad agosto 2010 dopo 5 anni, per poi riavvicinarci a dicembre 2010. e probabilmente quel rilassamento ha fatto scatenare il tutto.
credo in ogni caso che quell'episodio sia solo la goccia perchè attualmente la mia storia con le è serena e non ci sono motivi di preoccupazioni.
dovrei scavare più a fondo!?

distinti saluti.
[#18]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

tempo fa ricevette il consiglio di farsi visitare e eventualmente di farsi curare. Consiglio che mi pare sempre valido.
[#19]
Utente
Utente
Gentile dott.
come ho detto, sono stato per qualche mese da una psicologa ma senza risultati.
avevo eseguito anche una RM con esito negativo.
non ho intenzione di iniziare una cura con dei farmaci, non mi sembra opportuno 'rovinarmi' la vita.
perchè il 99% delle persone che conosco che prendono benzodiazepine o simili, se le portano dietro per sempre.

saluti
[#20]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
"non ho intenzione di iniziare una cura con dei farmaci, non mi sembra opportuno 'rovinarmi' la vita."

Affermazione priva di senso.

"perchè il 99% delle persone che conosco che prendono benzodiazepine"

Perché quando pensa a cura pensa a benzodiazepine non lo capisco proprio.
[#21]
Utente
Utente
probabilmente perchè non vedo una via di uscita. io sto lottando ogni giorno con questa angoscia e questi 'giramenti' di testa i quali mi condizionano la vita e non di poco.

ho pensato a quello perchè i disturbi di ansia e attacchi di panico si curano con ansiolitici e antidepressivi.
dopo un primo fallimento (percorso dallo psicologo), è normale che mi sia demoralizzato.

saluti
[#22]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

E' normale che sia demoralizzato e sfiduciato se è in una condizione ansiosa o depressiva.

Questo però non è un criterio di scelta rispetto alle cure. Soprattutto non ha senso invertire il meccanismo per cui le cure "rovinano la vita", questo lo fanno le malattie, le cure sono un modo per provare a uscirne. Si prendono se e finché ce n'è bisogno.

"i disturbi di ansia e attacchi di panico si curano con ansiolitici e antidepressivi"

Infatti, lei però menzionava solo le benzodiazepine.

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