Forte dolore costante al polpaccio post frattura (esclusa tvp)

Gentili Dottori,

Sono una giovane donna di 28 anni e in data 07-05 ho subito frattura dell'astragalo e infrazione del calcagno destro, trattate con 30 giorni di gesso e clexane 4000.
Tolto il gesso mi è stata diagnosticata la sindrome algoneurodistrofica e ho cominciato subito la fisioterapia.
Deambulo con due stampelle e cammino abbastanza, senza eccedere perché la frattura all'astragalo non è ancora saldata.
In fisioterapia faccio tecar, massagio linfodrenante e mobilizzazione attiva e passiva.
Ho sempre avuto un lieve dolore al polpaccio destro, che da lunedì si è molto intensificato (a causa degli sforzi del week end? Di un massagio un po' troppo energico?) e che ha portato la fisiatra a consigliarmi un eco color doppler d'urgenza ieri che, per fortuna, è risultata negativa.
Ci si può fidare di questo esame, vero? È attendibile e non passibile di interpretazioni? Se è negativo posso star tranquilla, insomma?
Esclusi quindi problemi circolatori, mi chiedo se il dolore al polpaccio sia di natura muscolare o se possa trattarsi di nervi, legamenti, tendini o qualcos'altro..
Il dolore è localizzato a metà polpaccio come "focolaio" e si irradia verso il piede e talvolta verso la coscia, non migliora da sdraiata (anzi!), sembra migliorare dopo un po' che cammino mentre i primi passi sono più dolorosi. È un dolore "profondo" che esiste anche quando sono rilassata e sembra migliorare se fletto il ginocchio.
Questo è quanto posso descrivere il dolore, che comunque è difficile da rendere a parole,

In conclusione mi chiedo se posso esser tranquilla per la tvp, se il dolore è di origine muscolare e come posso ridurlo, se la terapia tecar/linfodrenaggio/mobilizzazione è efficace e come combattere l'algoneurodistrofia compatibilmente con la frattura all'astragalo (che ho una paura tremenda che possa andare in necrosi, ma la fisiatra ha detto che va "a fortuna"....).

Grazie per l'attenzione,

C.
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Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4 1
Andiamo in ordine
L'esame ecocolordoppler artero-venoso effettuato è dirimente in relazione al sospetto di tvp, che pertanto escluderei
il quadro algico da lei riferito sembra essere effettivamente di origine msucolare (sovraccarico funzionale) e pertanto le terapie strumentali effettuate risultano corrette (eventuale utilizzo di miorilassanti)
l'algodistrofia va trattata mediante somministrazione di elevati carichi di acido clodronico o, previo consenso informato, con acido neridronico. Le suggerirei di chiedere consiglio alla Collega che la sta seguendo per quanto attiene la posologia ed il tipo di farmaco da assumere

Cordiali saluti

Dr. Mirko Parabita

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la cortese risposta.
La fisiatra mi ha prescritto dibase 10000 (40 gocce alla settimana) e arcoxia 60 mg (per 5 gg due volte al dì, poi 1 compressa fino a fine scatola).
Pensa che possa andar bene?
A due mesi dall'incidente cammino con una stampella (ma non perfettamente diritta, anzi! Spesso appoggio male il piede sinistro - sull'esterno del piede -, contraggo le dita del piede dx, non piego bene il ginocchio dx e tutto questo mi procura un'andatura piuttosto sbilenca) e non credo di poterla abbandonare ancora in quanto se aumento il carico sento dolore al piede dx in zona malleolo esterno.
La fisiatra ha detto che la flessione "su e giù" del piede va abbastanza bene mentre ho pochissimi gradi nel movimento laterale.
È un quadro normale?
Cosa devo aspettarmi nel prossimo futuro?
[#3]
Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4 1
Anche qui le domande sono tante...
E' corretta la terapia farmacologica suggerita? Le ripeto che, in un quadro algodistrofico trova indicazione l'utilizzo di bisfosfonati come l'acido clodronico, mentre lei sta assumendo terapia con colecalciferolo, ossia vitamina D, necessaria per il trofismo osseo ed un COXIB (ossia un antinfiammatorio di nuova generazione). E' utile? Se la Collega glielo ha prescritto avrà le sue ragioni, che io, certamente non posso criticare, sia per etica, sia perchè, soprattutto, non conosco il quadro clinico ed obiettivo, se non dai suoi racconti, seppur molto dettagliati e precisi. In cinclusione dovrebbe fare alla Collega queste domande
L'andatura "sbilenca": è chiaro che, se caviglia e ginocchio non funzionano al meglio, il cammino non sarà ottimale. Deve avere pazienza ed affidarsi alle indicazioni del Fisiatra che la segue ed alle cure del Fisioterapista che la tratta; la caviglia è un'articolazione difficile da trattare, ma, come per altre articolazioni, può e deve poter recuperare la sua funzionalità, secondo i tempi previsti dal normale recupero, in questo caso, di una frattura evolutasi in algodistrofia.
Quanto tempo (precedo la sua potenziale e giusta domanda)? Direi circa sei mesi

Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottore per la disponibilità e la pazienza che mi ha mostrato.
Le chiedo ancora un breve consulto: da lunedì ho dolore al tatto sulla tibia destra, ovvero se passo la mano, anche senza pressione eccessiva, sento un dolore bruciante sulla tibia appunto, che passa nel giro di qualche minuto e che non avverto camminando.
In concomitanza a ciò - e credo anche per l'improvviso caldo che è arrivato- avevo la gamba destra un po' gonfia.
La fisiatra ha detto che non le pareva il caso di ripetere l'ecodoppler, ma mi ha detto di mettere un gambaletto elastico per contenere la gamba.
Effettivamente il gonfiore è scomparso, ma non il dolore al tatto. Avverto il medesimo dolore infilando il gambaletto elastico, quando questo preme sulla tibia.
Mi chiedo se possa trattarsi di tvp (cosa che mi spaventa non poco), o di una infiammazione di muscoli o tendini (anche se prendo arcoxia 1 cm da 60 mg al giorno?) o di qualcos'altro che non so pensare.
[#5]
dopo
Utente
Utente
......e invece era proprio TVP!
Ho fatto di testa mia e ripetuto l'esame.
Possibile che il primo ecodoppler fosse negativo e adesso invece mi trovo con una trombosi - non recentissima- della poplitea e femorale superficiale prossimale e della safena posteriore destra alla crosse?!?
Cosa devo aspettarmi adesso? Sono sotto FLUXUM 0,6 2 fiale al giorno e con calza elastica fino all'inguine...sono spaventatissima...
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Dr. Mirko Parabita Medico fisiatra 296 4 1
Egregia signora,
mi scuso per il ritardo nella risposta ma non accedo troppo frequentemente al sito
La diagnosi di TVP può (seppur in rari casi) sfuggire all'esame ecocolordoppler in relazione alle caratteristiche della sonda utilizzata
La terapia con antitrombotici (eparina a basso peso molecolare) che sta effettuando e l'utilizzo di calza elastocompressiva antitrombo, rappresentano i presidi adatti al caso.
Adesso deve continuare a monitorare la situazione, consapevole del fatto che i segni (ossia l'esame doppler) strumentali possono rimanere positivi fino ad un anno dall'insorgenza della TVP,. senza che questo rappresenti un particolare problema.
Le suggerisco di rivolgersi e farsi seguire da un Collega Chirurgo Vascolare, che potrà suggerirle un follow-up adeguato (ripetizione ecocolordoppler a breve e lungo termine, esecuzione di esami di labporatorio - D.dimero)
Stabilizzato il quadro clinico potrà tranquillamente riprendere il trattamento riabilitativo

Con l'augurio di una pronta guarigione, Le invio cordiali saluti