Presunta sindrome della giunzione dorso-lombare

Salve
Soffro da circa 3 anni di dolore al gluteo sinistro e al trocantere sinistro, con intensità variabile.
Ho 49 anni e da quando si sono manifestati i primi dolori questi erano associati ad un mal di schiena abbastanza forte, che si accentuava in posizione eretta da fermo anche per pochi minuti. Dopo aver fatto una rmn lombosacrale, è risultata un'ernia a livello di l5-s1 con compressione del nervo sciatico, che ho deciso di asportare chirurgicamente in data 12/09/2012. L'intervento di microdiscectomia è avvenuto con posizionamento di dispositivo interspinoso. Dopo l'intervento, il dolore alla schiena è quasi del tutto scomparso, mentre il dolore al gluteo ed al trocantere si è solo ridotto. Non posso fare alcuna attività fisica che solleciti i glutei (camminata in salita, corsa, bicicletta in salita, esercizi di pressa per le gambe in palestra) perchè il dolore si riacutizza immediatamente. Quando il dolore è acuto sento distintamente il percorso che inizia dalle vertebre all'altezza del dorso e si irradia trasversalmente al gluteo fino al trocantere.Ho preso degli antinfiammatori del tutto inefficaci (arcoxia) ed anche dei cortisonici, l'effetto è stato nullo. Ho rifatto la risonanza lombosacrale dopo l'intervento ed è risultato che il nervo sciatico è libero da compressioni, l'intervento sembra essere andato a buon fine, non ci sono aderenze nè recidive. Sono stato visitato da un fisioterapista che mi ha detto che secondo lui il problema deriva dalla giunzione delle vertebre T12- L1, ha effettuato delle manovre che non hanno però dato alcun risultato. I sintomi che avverto sono simili a quelli descritti per chi ha questa patologia, in particolare il dolore al trocantere è fisso alla semplice digitopressione, il dolore al gluteo è altalenante ma si scatena non appena sollecito muscolarmente il gluteo. Inoltre, è dolente alla palpazione anche la fascia esterna della coscia, alcuni punti dei muscoli addominali e della cresta iliaca, sempre a sinistra. Mi rivolgo principalmente al prof. Caruso, che vedo ha già fornito consulti su questo argomento, chiedendo se questa ipotesi di patologia può essere verosimile, e quali sono eventualmente le strade da intraprendere per una corretta risoluzione del problema, che mi affligge ormai da troppo tempo e influenza negativamente la mia attività lavorativa e sportiva, ed eventualmente valutare la possibilità di una visita.
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Dr.ssa Emy Brunello Medico fisiatra 161 5 1
Gent.mo, in attesa che lo stimatissimo Collega le risponda, le accenno che la sua patologia, da come la descrive, parrebbe infatti non imputabile al nervo ischiatico, anche per topografia, ma ad un problema di risentimento muscolare. Il Collega saprà senz'altro rispondere ai suoi quesiti ed indirizzarla al meglio. Cordialità.

Dr.ssa Emy Brunello

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dopo
Attivo dal 2012 al 2016
Ex utente
Intanto grazie per la risposta.
Non credo che il mio problema sia di tipo muscolare ma neurologico. La zona dolente segue molto probabilmente il percorso di alcune terminazioni nervose a partire da un punto non ancora bene identificato della colonna. Questo è ovviamente quello che penso io, potrei anche sbagliarmi ma ho imparato a conoscere bene il mio corpo e i suoi sintomi, ed inoltre mi sono molto documentatoin materia.
Comunque grazie e rimango sempre in attesa di ulteriori risposte come da me richiesto.