Sensazione di assenza
Sono un ragazzo di 21 anni e risento sempre più spesso di una strana sensazione di assenza, di annebbiamento.
Mi spiego meglio: ho l'impressione che da un anno e mezzo a questa parte io non sia mai del tutto lucido. E' un po' come se avessi molto sonno (infatti mi addormento con grande facilità e dormo decisamente troppo), però il tentativo di riprendermi con un caffè si rivela quasi sempre controproducente: divento agitatissimo per una mezz'ora, dopodichè mi sento più spossato di prima.
Questa sensazione però non è costante: in certi momenti è leggera e non mi crea problemi, ma in altri si fa davvero pesante. Perdo completamente la concentrazione, al punto di non riuscire a leggere una frase di senso compiuto tenendone a mente il significato (leggo una parola e la dimentico all'istante, nonostante gli sforzi).
Come penso sia ovvio, nei periodi di esami all'università, che vivo con grandissimo stress, questa sensazione è molto più intensa e frequente e mi crea difficoltà nello studio.
Forse alcuni esempi possono chiarire meglio la sensazione di cui parlo:
- molto spesso, nel bel mezzo di un discorso, dimentico cosa sto dicendo e, di colpo, ho la netta sensazione di non essere più al comando del mio corpo. E' difficle da spiegare, è come se assistessi dall'esterno a quello che faccio e dico.
- un fenomeno simile mi è accaduto più di una volta nel bel mezzo di un esame all'università: nel momento più inaspeattato non ricordo più l'argomento di cui sto parlando, non riesco ad andare avanti, sebbene fino a un attimo prima ricordassi tutto benissimo. Poi, diversi minuti dopo (troppo tardi) mi ritorna tutto alla mente, limpido come prima.
- alterno brevi momenti di ottimismo e sensazione di clama sicurezza a lunghi periodi di intenso pessimismo, solitudine e paure quasi o del tutto ingiustificate.
- ho spesso una frequenza cardiaca alta, nonostante abbia sempre fatto sport: mi è capitato qualche mese fa di doverla misurare a riposo, in palestra, ed è risultata di 120 bpm (ho ripetuto la misura più volte, anche a distanza di giorni), che mi sembra esagerata considerando che, come ho già detto, è misurata a riposo, ovvero prima ancora di fare riscaldamento. Fino a un paio di anni fa era di 70 bpm. Nei momenti più tesi sento che aumenta ancora e si accompagna alla sensazione che mi manchi l'aria. Quest'ultima si presenta di frequente, anche da sola.
Nel tentativo di capirci qualcosa di più ho effettuato, sotto prescrizione del mio medico di base, le analisi del sangue, che sono risultate molto buone. Ciò mi fa sospettare che il problema sia di natura psicologica, ma questa è solo una mia supposizione.
Aggiungo che non faccio uso di sostanze stupefacenti e non sono solito abusare di bevande alcoliche. Anzi, ultimamente durante i periodi di maggiore stress ne evito l'assunzione.
Di cosa può trattarsi? Come posso affrontare il problema?
Grazie.
Cordiali Saluti.
Mi spiego meglio: ho l'impressione che da un anno e mezzo a questa parte io non sia mai del tutto lucido. E' un po' come se avessi molto sonno (infatti mi addormento con grande facilità e dormo decisamente troppo), però il tentativo di riprendermi con un caffè si rivela quasi sempre controproducente: divento agitatissimo per una mezz'ora, dopodichè mi sento più spossato di prima.
Questa sensazione però non è costante: in certi momenti è leggera e non mi crea problemi, ma in altri si fa davvero pesante. Perdo completamente la concentrazione, al punto di non riuscire a leggere una frase di senso compiuto tenendone a mente il significato (leggo una parola e la dimentico all'istante, nonostante gli sforzi).
Come penso sia ovvio, nei periodi di esami all'università, che vivo con grandissimo stress, questa sensazione è molto più intensa e frequente e mi crea difficoltà nello studio.
Forse alcuni esempi possono chiarire meglio la sensazione di cui parlo:
- molto spesso, nel bel mezzo di un discorso, dimentico cosa sto dicendo e, di colpo, ho la netta sensazione di non essere più al comando del mio corpo. E' difficle da spiegare, è come se assistessi dall'esterno a quello che faccio e dico.
- un fenomeno simile mi è accaduto più di una volta nel bel mezzo di un esame all'università: nel momento più inaspeattato non ricordo più l'argomento di cui sto parlando, non riesco ad andare avanti, sebbene fino a un attimo prima ricordassi tutto benissimo. Poi, diversi minuti dopo (troppo tardi) mi ritorna tutto alla mente, limpido come prima.
- alterno brevi momenti di ottimismo e sensazione di clama sicurezza a lunghi periodi di intenso pessimismo, solitudine e paure quasi o del tutto ingiustificate.
- ho spesso una frequenza cardiaca alta, nonostante abbia sempre fatto sport: mi è capitato qualche mese fa di doverla misurare a riposo, in palestra, ed è risultata di 120 bpm (ho ripetuto la misura più volte, anche a distanza di giorni), che mi sembra esagerata considerando che, come ho già detto, è misurata a riposo, ovvero prima ancora di fare riscaldamento. Fino a un paio di anni fa era di 70 bpm. Nei momenti più tesi sento che aumenta ancora e si accompagna alla sensazione che mi manchi l'aria. Quest'ultima si presenta di frequente, anche da sola.
Nel tentativo di capirci qualcosa di più ho effettuato, sotto prescrizione del mio medico di base, le analisi del sangue, che sono risultate molto buone. Ciò mi fa sospettare che il problema sia di natura psicologica, ma questa è solo una mia supposizione.
Aggiungo che non faccio uso di sostanze stupefacenti e non sono solito abusare di bevande alcoliche. Anzi, ultimamente durante i periodi di maggiore stress ne evito l'assunzione.
Di cosa può trattarsi? Come posso affrontare il problema?
Grazie.
Cordiali Saluti.
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Medico di medicina generale, Medico di base, Pneumologo, Psicoterapeuta
Gent.mo Utente,
La sintomatologia cui Lei accenna è compatibile con una sindrome depressiva la cui natura può (ma non necessariamente) essere anche dovuta a stress.
In genere il problema, quando è di grado lieve o dura da meno di tre mesi, si può risolvere da solo; in caso contrario è necessario l'intervento farmacologico che può assumere diversi aspetti a seconda del caso in questione (non valutabile da lontano)
Nel resto d'Europa dove ho lavorato, si tratta di un tipo di patologie che vengono gestite dal Medico di Medicina Generale. In Italia, soprendentemente, capita invece spesso che non ne sia in grado e preferisca richiedere l'intervento di uno Specialista. Quello competente è lo Psichiatra anche se qualcuno, malconsigliatamente, utilizza il Neurologo.
La sintomatologia cui Lei accenna è compatibile con una sindrome depressiva la cui natura può (ma non necessariamente) essere anche dovuta a stress.
In genere il problema, quando è di grado lieve o dura da meno di tre mesi, si può risolvere da solo; in caso contrario è necessario l'intervento farmacologico che può assumere diversi aspetti a seconda del caso in questione (non valutabile da lontano)
Nel resto d'Europa dove ho lavorato, si tratta di un tipo di patologie che vengono gestite dal Medico di Medicina Generale. In Italia, soprendentemente, capita invece spesso che non ne sia in grado e preferisca richiedere l'intervento di uno Specialista. Quello competente è lo Psichiatra anche se qualcuno, malconsigliatamente, utilizza il Neurologo.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6k visite dal 13/07/2011.
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