Ematoma da puntura tracina

Sono stato punto da presunta tracina tre domeniche fa, dopo tre ore quando sono arrivato a casa ho messo il piede in acqua bollente per mezz'ora.
il piede si è gonfiato ma in due settimane si è sgonfiato piano piano ma è rimasto un ematoma che non va via anche dopo aver messo la crema indicata dalla guardia medica (gentamicina e betametasone) mi è stato detto che se non passava avrei dovuto prendere antobiotico (Amoxicillina e acido clavulanico).

A me sembra che se l ematoma sta andando via non sia proprio per la crema, e non sono sicuro che stia andando via perché quando mi sveglio la mattina sembra diminuito ma poi una volta in piedi torna bello rosso con macchie più scure.

Nel frattempo ho sentito una strana sensazione salire fino al ginocchio e arrivare alla coscia al interno di essa, so che il veleno fa danni ai nervi come alle vene ora mi domando quando dura il veleno al interno della gamba?
Quel ematoma è un infezione o problema circolatorio?
Quando sono sdraiato sembra attenuarsi e in piedi si scatena...
Ho paura di passare al antibiotico non vorrei prenderlo per niente
Dovrei fare un ecocolordoppler al piede?

E perquanto riguarda i nervi?
La sensazione alla gamba è il nervo o le vene?

Cosa dovrei fare?
[#1]
Prof. Bruno Silvestrini Farmacologo 152 5 37
Per metterlo tranquillo, ecco la risposta tratta da una fonte attendibile, ma se non passa si attenga alle ultime righe: "inoltre, è sempre utile recarsi da un medico in modo che possa vedere la ferita e valutare le cure necessarie". Solo lui, visitandola, lo può fare,
Auguri.
COSA FARE IN CASO DI PUNTURA DA TRACINA
La puntura di tracina provoca da subito un dolore intenso che può durare molto tempo, anche oltre le 24 ore, e che può diffondersi per tutto l’arto interessato.

Nell’area in cui ci si è punti, solitamente, si manifestano rossore e gonfiore e, nelle situazioni più gravi, possono comparire anche nausea, vomito e febbre. In questo caso o se si avvertono sintomi come, ad esempio, difficoltà respiratorie, alterazioni della frequenza cardiaca, profonda stanchezza, è bene chiamare subito il pronto soccorso.

Cosa fare, quindi, se si viene punti da una tracina? Se ci si trova in acqua, è utile farsi aiutare per tornare a riva, perché il dolore è talmente forte, a volte, che rende difficile camminare (camminarci sopra, inoltre, non è consigliato perché si rischia di fare entrare ancora di più il veleno in circolazione).

Sicuramente bisogna poi:

rimuovere eventuali spine (usando una pinza, non con le mani);
pulire per bene la ferita con acqua per eliminare lo sporco e i residui presenti;
per attenuare il dolore immergere sin da subito la parte colpita in acqua molto calda, intorno a 37, massimo 40 C, per circa una o due ore, perché le tossine di natura proteica presenti nel veleno si inattivano con le alte temperature;
mentre si attende l’acqua, un buon consiglio è affondare il piede nella sabbia calda.
Inoltre, è sempre utile recarsi da un medico in modo che possa vedere la ferita e valutare se è necessario ricorrere a delle cure, come l’uso di cortisonici o antibiotici sulla parte colpita, e, nel caso, alla profilassi antitetanica.

Medico, Prof. On. Farmacologia, Univ. Sapienza, Roma
Pres. RIPRO, Impresa del Farmaco Naturale
www.irimedidelprofessore.com/prodotto/riprosnello/