Trauma cantando / blocco

Gentili Dottori,

ho un problema grave a seguito di un trauma avvenuto mentre cantavo durante esecitazione in sala prova con il mio gruppo rock

il problema si è verificato per un eccessivo sforzo fatto cantando un pezzo rock veloce ed particolarmente energico. prima non vi è stato mai alcun tipo di problema simile.

il trauma è avvenuto nel mezzo dell'eccessivo sforzo con una forte palpitazione in zona cuore/polmone, forte calore e successivo calo di pressione con svenimento

fatti tutti gli accertamenti del caso presso il pronto soccorso e successive visite al polmone (radiografia) e al cuore (holter, sforzo, d-dimero, ecocardiogramma, esami sangue) che hanno dato esito negativo

la voce è in perfetto stato di funzionalità tranne il discorso volume dove tengo a sottolineare che non si tratta di voce mancante ma di impossibilità di poter alzare la voce, conseguenza svenimenti e peggioramento stato complessivo della condizione di salute per una settimana con svenimenti e affaticamenti

prese anche gocce levopraid per ipotesi attacco di panico. purtroppo però a 2 mesi di distanza il problema persiste e non è sempre associato a stato di ansia/stress (che tuttavia esiste) ma all'atto di urlare/cantare, quindi allo sforzo fisico dell'atto fonatorio

presente un'ernia iatale da scivolamento in zona di diaframma. Da qui un'ipotesi che ci sia stata una ulteriore erniazione dello stomaco attraverso il diaframma e che ora sia maggiormente ostruita qualche arteria e/o nervo che nell'atto fonatorio più forte si manifesta.

sento inoltre un persistente stato di infiammazione di tutto l'esofago e parti laterali (cassa toracica in particolare sinistra zona cuore/polmone). in questo momento sono molto preoccupato e la situazione è grave in quanto sono cantante semi-professionista ed il mio lavoro è bloccato

a breve farò visita presso gastroenterologo e otorinolaringoiatra.

mi è stato consigliato per ora di indirizzarmi su:
esofagogastroscopia, fibroscopia laringea, eococolodoppler carotideo

grazie, cordiali saluti
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,

completi pure le analisi già impostate dal medico. Però la prima impressione dal tipo di racconto era che ci fosse una componente ansiosa o di panico. Se questo è stato ipotizzato da uno dei medici che l'hanno valutata, l'unica cosa da tener presente è che LEVOPRAID, che non ha dato risultati, NON è un farmaco antipanico, quindi questa ipotesi resta possibile. Levopraid aiuta in alcune sindromi cosiddette funzionali specialmente legate alla sfera gastrointestinale, ma non è un farmaco che previene o estingue gli attacchi di panico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottore,

in questi giorni sto cercando di ricostruire il fatto nella mia mente cercando di guardarlo da fuori e dall'alto

lo svenimento è avvenuto solo 15 minuti più tardi quando ho riprovato a cantare, come mi succede ora. dunque in quel momento probabilmente si è trattato dello stesso problema che ho ora. ovvero che l'atto fonatorio è bloccato, nel senso che dopo poco svengo se provo a cantare

il primissimo evento (avvenuto 15 minuti prima dello svenimento) che è causa di questo problema relativo al blocco dell'atto fonatorio tramite svenimenti è stata una semplice ma molto forte palpitazione sotto sforzo estremo di tipo fonatorio dopo la quale l'atto fonatorio risulta compromesso

nessun altro tipo di problema o sintomo che possa ricondurre a stati d'ansia eccetto che, in altri momenti estranei al canto come parlare in pubblico o davanti a più persone, affrontare appuntamenti importanti, questo mi provoca effettivamente diversi problemi che potrebbero ricondurre al concetto di attacco di panico

le due cose tuttavia faccio fatica a connetterle tra loro perchè durante l'atto fonatorio non vi è alcuna situazione di ansia. il problema infatti c'è anche in casi di atto fonatorio istintivo (mi dimentico che ho il problema, canto senza pensarci e senza dunque avere alcuni stress collegato, eppure il problema dello svenimento si presenta comunque)

il dottore riguardo il levopraid mi ha detto che oltre ad essere procinetico è anche utile per calmare e quindi affrontare il problema con un piccolo primo intervento in vista dei medicinali più appropriati

il levopraid ad ogni modo se mi porta benefici per quanto riguarda la digestione, purtroppo mi crea molti problemi a livello di cefalee. esiste qualcosa di alternativo che non si basi sulle stesse sostanze ?

ad ogni modo vorrei chiedere un chiarimento: ho fatto una radiografia con mezzo di contrasto che ha portato a concludere che la digestione è lenta. volevo capire se questa cosa è data dall'ernia o se è un discorso in più a sè oltre l'ernia

se opero l'ernia avrò ancora bisogno del levopraid perchè il problema è una cosa a sè in più ?
io credo che, al di là del blocco canoro (uno dei miei problemi più gravi) ci sia anche da operare l'ernia perchè purtroppo sono arrivato ad una situazione limite

quello che non capisco è se sia giusto che mi bruci tutta la zona della metà destra del corpo dalla vescica fino alla cassa toracica. non è che è implicato anche qualche altro organo digestivo ?

ad ogni modo le nuove analisi sono state:

-gastroscopia (la quale ha riconfermato l'ernia di 2 cm ma in quel momento non ha evindenziato infiammazioni)

-laringoscopia (la quale ha evidenziato una laringite cronica dovuta evidentemente al reflusso dell'ernia iatale che può portare a disfonia se non curata con la soppressione del problema del reflusso. ha inoltre evidenziato ipercontrazione laringea conseguente alla laringite con trauma da contatto posteriore. vi è inoltre asimmetria sia a riposo che a fonazione con ventricolo di morgagni più visibile a destra e corda vocale che permane a 'corda molle'. da escludere eventuale laringocele)

-ecocolordoppler dei tronchi sovraortici (negativa)

in settimana verranno eseguite anche visita neurologica e psichiatrica per lavorare sull'apparato neurologico (eventuale coinvolgimento del nervo vago o altri nervi) e sull'ipotesi attacco di panico.

un neurologo mi ha consigliato:

-visita neurologica
-test di reattività vegetativa (tilt table, hangrip, deep breathing, manovra di valsalva)
-tc encefalo e cerniera atlanto occipitale con ricerca malformazione di arnold chiari
-eventuale ricerca forame ovale pervio

grazie
cordiali saluti
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