Vorrei delucidazioni su invalidità civile per tumore a cellule giganti
Salve, mio figlio operato nel 2021 per tumore a cellule giganti alla testa del femore con innesto osseo, ha avuto invalidità al 100%.
Ora, chiamato a visita per rinnovo della 104, secondo un medico da me interpellato per consulto, non ha diritto più all'invalidità perché il ragazzo (30 anni ora) cammina ed è autonomo
Però cammina, ma per tratti brevi, non può portare pesi, non può stare a lungo in piedi (come da certificato del medico che l'ha operato), non si lava i piedi da solo, né si può tagliare le unghie, non si accovaccia...
Possibile che quindi lo si possa reputare "normale"?
E questo tipo di tumore, è considerato tumore raro?
Grazie infinite per l'attenzione
Ora, chiamato a visita per rinnovo della 104, secondo un medico da me interpellato per consulto, non ha diritto più all'invalidità perché il ragazzo (30 anni ora) cammina ed è autonomo
Però cammina, ma per tratti brevi, non può portare pesi, non può stare a lungo in piedi (come da certificato del medico che l'ha operato), non si lava i piedi da solo, né si può tagliare le unghie, non si accovaccia...
Possibile che quindi lo si possa reputare "normale"?
E questo tipo di tumore, è considerato tumore raro?
Grazie infinite per l'attenzione
Spett.le Utente,
quanto segue potrebbe esserLe utile per comprendere con quali criteri vengono valutati gli invalidi civili affetti da neoplasie.
In prima diagnosi di neoplasia, quando ancora non è possibile stabilire una prognosi e/o vi è necessità di trattamento con chemioterapia sistemica o radioterapia (comportanti rilevanti effetti collaterali che incidono sulle condizioni generali di salute) in genere viene attribuita una totale e permanente inabilità al 100% e, fatta salva la valutazione dell'operatore sociale presente in Commissione, la condizione di handicap con connotazione di gravità (art.3, comma 3 Legge 104/92); tuttavia poichè la condizione non è stabilizzata, essendo suscettibile sia di miglioramento con le cure, ma anche di paggioramento e di aggravamento, viene ritenuta necessario indicare una visita di revisione dopo un periodo sufficiente di follow-up, che a seconda della neoplasia può essere di 3 od anche 5 anni.
Successivamente a tale periodo, in sede di revisione, viene preso atto della condizione clinica che, nel caso di assenza di recidive locali o generali della neoplasia, sarà valutata sulla base delle limitazioni funzionali residue.
Quindi a mio parere non sarebbe corretto affermare che, se sussistono evidenti limitazioni, sia completamente cessata la condizione di invalidità; come pure non sarebbe corretto mantenere sine die una valutazione di totale e permanente inabilità al 100% e di handicap con connotazione di gravità se la patologia neoplastica è da considerarsi in remissione dopo il follow-up.
Più concretamente, l'invalido dovrebbe essere valutato per le sole menomazioni residue e lo stato di handicap attualmente rilevabile.
Distinti Saluti.
quanto segue potrebbe esserLe utile per comprendere con quali criteri vengono valutati gli invalidi civili affetti da neoplasie.
In prima diagnosi di neoplasia, quando ancora non è possibile stabilire una prognosi e/o vi è necessità di trattamento con chemioterapia sistemica o radioterapia (comportanti rilevanti effetti collaterali che incidono sulle condizioni generali di salute) in genere viene attribuita una totale e permanente inabilità al 100% e, fatta salva la valutazione dell'operatore sociale presente in Commissione, la condizione di handicap con connotazione di gravità (art.3, comma 3 Legge 104/92); tuttavia poichè la condizione non è stabilizzata, essendo suscettibile sia di miglioramento con le cure, ma anche di paggioramento e di aggravamento, viene ritenuta necessario indicare una visita di revisione dopo un periodo sufficiente di follow-up, che a seconda della neoplasia può essere di 3 od anche 5 anni.
Successivamente a tale periodo, in sede di revisione, viene preso atto della condizione clinica che, nel caso di assenza di recidive locali o generali della neoplasia, sarà valutata sulla base delle limitazioni funzionali residue.
Quindi a mio parere non sarebbe corretto affermare che, se sussistono evidenti limitazioni, sia completamente cessata la condizione di invalidità; come pure non sarebbe corretto mantenere sine die una valutazione di totale e permanente inabilità al 100% e di handicap con connotazione di gravità se la patologia neoplastica è da considerarsi in remissione dopo il follow-up.
Più concretamente, l'invalido dovrebbe essere valutato per le sole menomazioni residue e lo stato di handicap attualmente rilevabile.
Distinti Saluti.
Nicola Mascotti,M.D.
[Si prega di non richiedere stime del grado percentuale di invalidità, che non possono essere fornite in questa sede]
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 535 visite dal 28/05/2025.
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