I muscoli della gamba o del piede o

Salve, sono una donna di 31 anni.
Per colpa di un'ernia del disco ho il piede sinistro paralizzato (non alzo nè le dita nè la caviglia) ed è irreversibile essendo passato ormai un anno e mezzo, per camminare porto una molla tipo codevilla .

1) Vorrei sapere, più o meno che punteggio di invalidità civile assegnano nei casi come i miei? (una cifra di massima per capire, tipo 30, 50, 70% o che ne so, insomma più o meno a cosa corrisponde il mio handicap)

2) Quando ho avuto il problema sono andata al pronto soccorso per i forti dolori ma loro se ne sono fregati, anzi mi hanno rimproverato, mi hanno solo dato la cura per il dolore, ma nessuno si è degnato di controllare i muscoli della gamba o del piede o di farmi una risonanza anche se l'avevo richiesta. Del problema me ne sono accorta da sola tempo dopo (non avevo idea che potesse portare a una cosa così grave) sono stata operata, ma troppo tardi e il loro neurochirurgo quando sono andata pagando 100 euro (intramenia) mi ha detto che dopo 10 giorni era troppo tardi (altro incompetente) così mi hanno operata dopo 20 giorni altrove ma senza esito.
Posso rivalermi sull'ospedale? E come faccio a dimostrare che quello che dico è vero? In caso avrei diritto ad un risarcimento e di quale entità?

Sono molto amareggiata dall'ignoranza e dalla superficialità di tanti medici che sono in giro, è una vergogna ed è indegno di un paese civile.
Grazie.

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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Gentile Signora,

per quanto riguarda la stima di una possibile valutazione in ambito invalidità civile, va detto che sulla base della Tabelle di Legge (D.M. 5 febbraio 1992) la voce tabellare Cod.7431 "Perdita di un piede" prevede una valutazione fissa del 35%.
Considerando che nel Suo caso, secondo quanto Lei descrive, si tratta di un deficit funzionale, ma con conservazione anatomica del piede, ne deriva che la valutazione della menomazione da cui Lei è affetta non dovrebbe essere superiore al 35%.

Per quanto riguarda le successive domande, il presupposto per attivare una causa per responsabilità civile contro la struttura sanitaria od il medico che l'hanno avuta in cura, è indispensabile avere la certezza della colpa medica.
A tale fine, Le suggerisco di consultare prima un Ortopedico di Sua fiducia, per stabilire se effettivamente sussistano negligenze nei trattamenti cui Lei è stata sottoposta; per poter fare ciò, è necessario che Lei disponga di tutta la documentazione sanitaria del caso, che può richiedere in copia conforme alle strutture ove è stata visitata.
Quindi, avuta conferma di ciò, dovrebbe rivolgersi ad un Medico Legale, richiedendo l'esame documentale del materiale disponibile, ed un parere circa l'eventuale responsabilità civile e/o colpa medica.

Tenga presente che preliminarmente alla causa civile per colpa medica, dal 21 marzo scorso è obbligatorio il tentativo di mediazione (D.Lgs 28/2010).

La causa civile, in ogni caso, potrà essere intrapresa se la conciliazione non va a buon fine, e soltanto se sussiste una colpa medica, sulla base del parere clinico dell'Ortopedico e del giudizio del Medico Legale.

Si tratta di un procedimento non certo semplice, ma per poter addebitare una "colpa medica", questa deve poter essere dimostrata senza ombra di dubbio.

L'entità dell'eventuale risarcimento viene stabilita in sede legale, sulla base delle varie voci di danno riscontrabili, secondo un calcolo complesso che non è proponibile in questa sede.

Tenga infine conto che esiste un termine di prescrizione di 5 anni, ai sensi dell'art.2947 del codice civile, per la contestazione del danno da fatto illecito, doloso o colposo.


Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
La ringrazio molto dottor Mascotti per la risposta.

In pratica quello che è successo è:

- Sono andata al pronto soccorso, nonostante i dolori fossero fortissimi, mi hanno fatto una visita molto superficiale e spedita a casa con gli anti-dolorifici più forti

- Quello che avrebbero dovuto fare invece è: tenuto conto di quanto era forte il dolore e del fatto che l'rnia del disco può causare paralisi muscolare, avrebbero dovuto controllare se i muscoli della gamba e del piede erano a posto e riscontrata invece la paralisi, mi dovevano ricoverare e operare d'urgenza, infatti si recupera solo se si opera immediatamente.

Io avevo dei dolori terribili perciò ho scambiato il fatto che camminavo male con quello, mai avrei pensato che si potessero paralizzare i muscoli altrimenti avrei controllato il piede e glielo avrei detto di persona, sono sicura però che la paralisi mi è venuta quel giorno lì perchè il dolore è super aumentato all'improvviso e la scarpa mi dava fastidio, poi ho capito il perchè... ma purtroppo troppo tardi.

Stendo anche un velo pietoso sul medico di famiglia che dopo aver visto la paralisi alcuni giorni dopo, mi ha detto che non era niente.

Ora, provare la colpa cosa vuol dire? Il fatto che io ho un piede paralizzato lo prova da solo..
Quanto a documentazione ho i fogli del pronto soccorso con scritto che era una lombo-sciatalgia...il bello è che dato che nonostante la flebo dopo un'ora ancora urlavo hanno chiesto un consulto ortopedico (e questo risulta) solo che l'ortopedico dell'ospedale si è limitato pure lui a dire che non era niente!

Il neurochirurgo poi, visto dopo 10 giorni mi aveva detto che l'operazione ormai era inutile ma che avrei recuperato lo stesso con la fioterapia (al 100% ha detto, c'è mio fratello testimone)
Ovviamente non ho recuperato nulla.
Sono dovuta andare al nord Italia per operarmi e anche loro erano sconvolti delle stupidaggini che mi avevano detto, purtroppo ormai però, anche con l'operazione non ho recuperato più perchè si deve operare entro 24 o 48 massimo se si vuole sperare davvero di recuperare.

Secondo la sua esperienza, mi faranno dei problemi? La negligenza, l'errore sulla diagnosi a me paiono più che evidenti, in entrambi i casi ho dei testimoni, sto raccontando la verità e mi ritrovo con un piede paralizzato e una vita rovinata a soli 30 anni per una stupida ernia del disco, che è risolvibilissima se solo i sanitari che ho incontrato fossero stati meno incompetenti.

Cos'altro dovrei provare? Cosa vuol dire che ''provare l'errore del medico non sarà facile''? Che altro serve?

Secondo la sua esperienza il mio è un caso solido o no?
[#3]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Gentile Signora,

come già sottolineato nella precedente risposta, e come faccio del resto presente ai miei clienti per casi analoghi al Suo, prima di intraprendere un'azione legale, in cui l'onere della prova è a proprio carico, è indispensabile disporre di documentazione sanitaria, da cui risulti un'evidente responsabilità professionale del sanitario o della struttura.
Ciò onde evitare che la controparte possa addurre in sede di contenzioso giustificazioni od esimenti che nuocerebbero al buon fine di un'eventuale causa civile.
Purtroppo devo dire che nel Suo caso, basandosi su fatti riferiti, con documentazione approssimativa, e senza il parere clinico di uno specialista Ortopedico (o Neurochirurgo), a mio parere la solidità di un'azione legale risulta abbastanza precaria.

Ancora Distinti Saluti.


[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Riguardo il parere di un neurochirurgo o un ortopedico non c'è nessun problema, il loro parere già c'è: mi hanno detto tutti che è sto un madornale errore e che l'ernia paralizzante va operata subito quindi mi dovevano ricoverare e operare all'istante, così avrei recuperato la funzione, rispedendomi a casa come nulla fosse invece mi hanno procurato questa paralisi permanente.

Riguardo la documentazione io ho tutto quello che mi hanno rilasciato loro, perchè questo è quello che ti danno al pronto soccorso: un paziente allora cosa dovrebbe fare allora, portarsi una telecamera così in caso di errore nella diagnosi c'è il video che lo prova?
Quindi al pronto soccorso i medici hanno forse la licenza di bagliare tanto poi, visto che la cartella clinica loro non la compilano, il paziente non può più provare che non mi hanno visitato nel modo corretto?

Capisco che se un chirurgo sbaglia durante un'operazione subito si vede il danno, ma se il danno te lo procurano perchè sbagliano la diagnosi e ti visitano male non si può fare niente?
Premesso che io non voglio i soldi ma rivorrei il mio piede indietro piuttosto, ma sono arrabiatissima perchè non è giusto rimanere zoppi a 30 anni per colpa di chi non sa fare il medico!

Comunque un errore scritto nero su bianco c'è:
l'ortopedico, sul foglio del ps mi ha scritto ''ernia già in fase irritativa'' che è un grave errore visto che io invece avevo un ernia compressiva ed espulsa di tipo enorme, ma lui senza fare lastre, nè risonanze nè niente, e fregandosene anche del dolore lancinante, ha ''supposto'' che invece fosse soltanto una piccola protusione e non un'ernia che comprimeva terribilmente il nero fino quasi a spezzarlo e che io stessi facendo la ''commedia'' su quanto era forte il dolore. Ora, senza fare risonanze, lastre ecc non è possibile vedere all'interno del corpo, quindi se lo è ''inventato'' solo sulla base del fatto che nella maggior parte dei casi le ernie sono delle sciocchezze che non lasciano strascichi, peccato però che nel 10 o 20% dei casi invece sono cose serie che provocano paralisi o problemi alla vescica o all'intestino con defici permanenti se non si interviene subito chirurgicamente, e questo lui avrebbe dovuto saperlo e agire di conseguenza.

Al pronto soccorso compilano per il loro archivio dell'altro materiale che poi conservano loro e che io potrei richiedere?

La ringrazio per il suo tempo, proverò a vedere che mi dicono le associazioni per i diritti del malato.

Grazie davvero.

[#5]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Gentile Signora,

comprendo la Sua amarezza e rabbia per l'insuccesso del trattamento cui sono residuati postumi, significandoLe che quanto Le ho consigliato nelle precedenti risposte è finalizzato a fornirLe un quadro sintetico di ciò che a mio parere è necessario per affrontare un contenzioso con una struttura sanitaria con qualche probabilità di successo.
Il parere dell'Ortopedico o del Neurochirurgo dovrebbe essere acquisito in forma di relazione scritta; sottolineo questo aspetto perchè non è raro che i clinici censurino a voce i loro colleghi, ma ricusino di rilasciare note critiche per iscritto.
Inoltre per avere la documentazione completa, dovrebbe richiedere all'archivio ospedaliero (esiste sempre un ufficio apposito) la copia conforme degli atti di Pronto Soccorso che La riguardano, ivi compresi i referti delle consulenze specialistiche effettuate in occasione dell'accesso.
Sottoponga quindi il tutto all'esame di un Medico Legale di Sua fiducia (le associazioni per i diritti del malato di solito hanno un loro consulente) e richieda un parere scritto circa la responsabilità della menomazione da cui è affetta.

Le auguro di tutto cuore di poter avere soddisfazione.
Ancora Distinti Saluti.


[#6]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Prefetto, grazie ora è tutto chiaro. La ringrazio tantissimo, è stato molto chiaro, esaustivo e gentilissimo.
La auguro le migliori cose, grazie di cuore.