Malattia professionale amianto

Gentile prof.
Sono un'operaio che dal 1978 al 1996 ho lavorato a contatto con amianto..treni.
Ho ottenuto riconoscimento decennale da parte dell'inps.
A giorni effettuero' visita presso l'inail per il riconoscimento della malattia professionale per malattie asbesto correlate.
Negli utimi 18 mesi per vari problemi ho effettuato esami, quali tac. ecografie , broncoscopie e gastoscopie.
Il quadro generale riguardo l'ultima tac parla nello specifico di ....E' evidente un aspetto a tipo vetro smerigliato dell'interstizio polmonare in sede medio basale bilateralmente associato a stria disventilatoria in corrispondenza dello sfondato cardiofrenico destro....
Piccolo esito calcifico in sede pleurica apicale destra.
In sede mediastanica si apprezza la presenza di formazioni linfodonali la maggiore di 21 mm.
Reperto collaterale formazione ovalare in corrispondenza del surrene destra di 26 mm..
Pertanto le chiedo un parere se dala tac si riscontra l'amianto
Cordiali saluti
Piva Roberto
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

il quadro radiologico descritto, se ottenuto con TC torace ad alta definizione (HRTC), potrebbe essere correlato ad una asbestosi (alveolite fibrosante provocata da inalazione di fibre di asbesto).

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]

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dopo
Attivo dal 2013 al 2017
Ex utente
La ringrazio
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dopo
Attivo dal 2013 al 2017
Ex utente
Gentile prof
vorrei porle ulteriori domande, da quel che capisco non esiste un'esame specifico che possa individuare con certezza la presenza di amianto nell'organismo, quale causa delle patologie da me descritte?
Qualora venga diagnosticata e confermata la malattia asbestosi, non ci sono cure da quel che ho letto, e la stessa sara' progressivamente cruenta...?
Non esistono cure?
Termino chiedendole, non un punteggio di invalidita' , ma se lei crede che mi sara' riconosciuta dall'inail la malattia professionale per malattia asbesto correlata, con la quale posso beneficiare dei contributi previdenziali e andare anticipatamente in pensione.
La ringrazio
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

Non esistono sintomi e segni patognomonici di asbestosi, in quanto essi non differiscono da quelli presenti in corso di fibrosi polmonare interstiziale diffusa di
altra natura.
Anche il riscontro di corpuscoli dell’asbesto nell'escreato può confermare l’esposizione ma non l’esistenza di una patologia, e del resto l’assenza dei corpuscoli non l’esclude; ed ancora è dubbia l’esistenza di una correlazione
tra il numero di corpuscoli nell’escreato e l’entità dell’esposizione.
Il lavaggio broncoalveolare (BAL) ha fornito utili dati a livello di ricerca, ma appare di utilità ristretta nell’ambito dell’iter diagnostico nel singolo soggetto esposto ad asbesto.
Pure gli esami scintigrafici e gli esami ematologici non sono di effettiva utilità nella diagnosi specifica di patologia da asbesto, mentre gli aspetti radiologici sono quelli che più consentono una diagnosi di probabilità.
In conclusione, l'aspetto più importante per la diagnosi di asbestosi è l'Anamnesi professionale positiva per un’esposizione ad asbesto di diversi anni.
L’asbestosi determina una riduzione dell’aspettativa di vita, nel senso che studi condotti in Galles ed Inghilterra, e quindi in realtà differenti dall'area mediterranea, hanno evidenziato che i gruppi di soggetti esposti hanno statisticamente una durata della vita inferiore ai gruppi dei non esposti, ma ciò vale soltanto per le forme conclamate e sintomatiche, cioè associate a disturbi respiratori evidenti.
Le misure consigliabili sono esclusivamente di tipo igienico: evitare il fumo di tabacco e tutti gli altri agenti che possono compromettere la funzione respiratoria.
Per il riconoscimento della malattia professionale da parte dell'INAIL saranno importanti la documentazione dell'attività svolta, e quindi dell'esposizione e della sua durata, oltre agli aspetti clinico-radiologici e di funzionalità respiratoria.

Distinti Saluti.
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dopo
Attivo dal 2013 al 2017
Ex utente
La ringrazio, per avermi spiegato. nel modo piu' semplice
Grazie a lei ho le idee piu' chiare.
Distinti saluti
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dopo
Attivo dal 2013 al 2017
Ex utente
Gentile prof.
Ho effettuato ieri 11/novembre, visita inail per riconoscimento malattia professionale asbesto correlata...
La 1a visita cardiologica, da referto , nello specifico parla di....insufficienza respiratoria con deficit ventil. per interstiziopatia polmonare da pregressa esposizione ad amianto,
riferisce dispnea da sforzo e sporadico dolore oppressivo precardiale...
Nelle note mi trascrive da fare in futuro ecocardiogramma color doppler( anche per valutazione ipertenzione polmonare), peraltro mi ha cambiato la terapia antiipertensiva..in atto da 15 anni circa..
Poi ho fatto visita pneumatologica, facendo piu' volte test spirometria, dal quale il medico parlava di lieve? media? insufficienza respiratoria, parlando vagamente di possibili allergie? fumi? agenti esterni? parlando di asma.
Lo stesso si soffermava su esiti di una tac , visionando le immagini e dal quale constatava come da referto, vetro smerigliato dell'interstizio bilaterale..
Le ricordo che ho una documentazione della mia esposizione ultradecennale, con truni di lavoro 8 ore giornaliere , ai 100mf annui di polveri di amianto.
Crede che con quanto scritto , possa essermi riconoscita la malattia professionale?
La ringrazio
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

da quanto riferisce esistono i presupposti per poter ipotizzare una patologia correlata al lavoro.
Tuttavia un parere circa l'esito della domanda espresso in questa sede sarebbe aleatorio e privo di utilità, e pertanto per il riconoscimento o meno della malattia professionale dovrà attendere che Le venga formalmente comunicato il giudizio dell'INAIL.

Distinti Saluti.
[#8]
dopo
Attivo dal 2013 al 2017
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Gent.prof
Ho ricevuto oggi esiti visita inail per riconoscimento malattia professionale per aver lavorato dal 1978 al 1996 con amianto..
deficit ostruttivo piccole vie aeree... grado complessivo 12%...
Dalla relazione del pneulmologo dell'inail vi era scritto anche sospetta broncopneupatia ostruttiva che non hanno quantificato.
Ma l'inail mi fa problemi a rilasciare certificazione esposizione amianto per poter usufruire dei benefici previdenziali della legge art 13 comma 7 legge 257/92.
Ne ho diritto? dal momento che la malattia mi e' stat riconoscita?
La ringrazio
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,
va precisato che l'INAIL, secondo quanto riferisce, ha riconosciuto la sussistenza di malattia professionale per "deficit ostruttivo delle piccole vie aeree" con grado di invalidità permanente accertato pari al 12% (danno biologico).
La diagnosi riportata ""deficit ostruttivo delle piccole vie aeree" è equivalente a quella di "broncopneumopatia ostruttiva": in pratica la stessa condizione clinica è stata descritta con parole differenti, ma che hanno il medesimo significato, in quanto nella broncopneumopatia ostruttiva si rileva strumentalmente un deficit ostruttivo delle piccole vie aeree.

Peraltro la diagnosi della malattia professionale che Le è stata risconosciuta non sembra fare riferimento ad una condizione di "asbestosi", ed è probabilmente questo il motivo per cui l'Istituto non Le rilascia la certificazione per poter ottenere i citati benefici previdenziali.

Può leggere, al proposito, quanto riportato al link seguente:
http://osservatorioamianto.jimdo.com/modalit%C3%A0-per-ottenere-i-benefici-contributivi-amianto-comma-7-e-comma-8-art-13-l-257-92/l-art-13-commi-6-e-7-della-legge-257-92/

Le suggerisco di rivolgersi ad un Ente di Patronato per valutare, sulla base degli elementi di cui dispone, la possibilità di un ricorso giudiziale.

Distinti Saluti.


[#10]
dopo
Attivo dal 2013 al 2017
Ex utente
Gent.mo prof
Grazie per la risposta
ma mi permetta un'ultima domanda
Se l'inail ha riconosciuto un'invalidita' del 12%, per una malattia che e' sorta, nel mio ambiente di lavoro, come documentato a contatto con l'amianto dal 1978 al 1996,
Praticamente con il riconoscimento della stessa da parte dell'inail, hanno accertato che la mia broncopneupatia ostruttiva sia stata causata dalle polveri di amianto, se non fosse stato per una condizione di asbestosi, non mi avrebbero riconosciuto nulla!
Distinti saluti
[#11]
Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 228 26
Spett.le Utente,

il riconoscimento di una malattia professionale (broncopneumopatia ostruttiva od ostruzione delle vie aeree che dir si voglia) non comporta automaticamente che questa sia derivata dall'esposizione all'amianto, a meno che non risulti in maniera incontrovertibile che l'eziologia sia individuata nell'asbesto inalato, o comunque rientri tra le patologie correlate all'asbesto.
In tal caso l'INAIL avrebbe dovuto indicare nella diagnosi "asbestosi con ostruzione delle vie aeree", ed automaticamente avrebbe ammesso la concessione dei benefici previdenziali di cui alla Legge 257/92.
Per tale motivo Le ho suggerito di valutare, tramite un Patronato, la opportunità di un ricorso.

Ancora Distinti Saluti.
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