Frattura di galeazzi avambraccio sinistro - punti invalidità permente

Buongiorno,

in data 17/11/2017 con trauma accidentale in bicicletta (ruota nel binario del tram) mi procuro frattura di Galeazzi dell avambraccio sinistro (frattura chiusa del 3 medio del radio).
Dopo ricovero in ospedale vengo operato in data 22/11/17 per osteosintesi della frattura stessa con placca LCP a 7 fori in compressione 3 viti distali con 3 visti prossimali alla frattura.Mi viene applicata una doccia gessata che mi viene rimossa in data 14/12/17.
Dopo cicli di fisioterapia e di onde d'urto per facilitare la formazione del callo osseo e le varie visite di controllo, in data 21/09/18 mi vengo dichiarato guarito dal punto di vista clinico.
In sede di visita legale, il medico nominato dalla compagnia assicuratrice ha valutato i postumi residuati nella misura del 5 % (guarda caso non essendo un infortunio professionale è prevista una franchigia pari al 5%).
Può essere corretto o mi consigliate di procedere con nomina di medico legale di parte e continuare nell'iter per la qusntificazione di una corretto indennizzo per invalidità permanente?

Ringraziandovi anticipatamente per il consulto auguro buona giornata
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.7k 227 26
Spett.le Utente,

trattandosi di polizza di assicurazione privata, quanto Lei descrive come "continuare nell'iter per la quantificazione di un corretto indennizzo per invalidità permanente" deve essere tradotto, in termini concreti, in "ricorrere ad un arbitrato".
Tale procedura, che è prevista dalle polizze di assicurazione privata per i casi in cui non vi sia concordanza sull'indennizzo fra compagnia ed assicurato, comporta la nomina, da ciascuna delle parti, di un arbitro, e quindi dagli arbitri nominati l'ulteriore nomina di un terzo arbitro che, ove non si concordi fra i due arbitri sul nominativo, venga indicato dall'Ordine dei Medici della provincia ove ha sede il foro competente per le controversie (stabilito nella polizza).
I tre arbitri si riuniscono, convocano l'assicurato a visita, effettuano gli accertamenti necessari, ed infine redigono un verbale con le conclusioni, per la cui validità è necessaria la firma di due dei tre arbitri (a maggioranza).
In osservanza alla prassi consolidata per tali prestazioni professionali (Tariffario del Sindacato SISMLA), l'onorario per l'arbitro di parte corrisponde allo 0,5% del massimale di polizza, salvo patto speciale, ed al netto delle eventuali spese di trasferta (da concordare).
L'onorario del terzo arbitro corrisponde invece all’1% del massimale di polizza, e va corrisposto al 50% tra le parti.

Infine, ritengo opportuno sottolineare che l'assicurato, sia in caso di esito favorevole, ma anche nel caso di esito contrario, dovrà sopportare il costo del 50% dell'onorario del terzo arbitro e l'intero onorario del proprio arbitro di parte.

Come può capire, si tratta di una procedura onerosa e non scevra da rischi di insuccesso, che a mio parere può essere opportuno adire soltanto in caso di rischio molto basso e per indennizzi molto alti (vicini al massimale della polizza).

Distinti Saluti.

Nicola Mascotti,M.D.

[Si prega di non richiedere valutazioni o stime del grado di invalidità]