Revoca patente e trattamento sostitutivo

Buongiorno, provo a chiedere un aiuto qui perchè ormai non so più dove cercare risposte.
Il mio quesito riguarda le commissioni mediche per la patente e come esse si rapportano alle persone che sono in trattamento presso il Sert.
Nello specifico, al mio compagno è stata revocata la patente per essere stato trovato in possesso di una piccola quantità di hashish (non è un consumatore abituale). Passati i 3 mesi di revoca, ora lui può riprendere la patente facendo però tutto il percorso presso una commissione medica. Il punto è che lui è paziente presso il Sert da tantissimi anni ed è in trattamento con il subutex ed attualmente non è pensabile che smetta di prenderlo. Ho letto e sentito che alcune commissioni mediche consentono la compatibilità del trattamento sostitutivo con l'idoneità alla guida, a patto ovviamente che la persona non faccia uso di nessun'altra sostanza (ed è il suo caso).
Detto questo, sono ormai alcuni giorni che contattiamo diverse CML della nostra regione (Veneto) e regioni limitrofe per avere un riscontro di quanto scritto sopra. Ebbene nessuno ci ha confermato ne smentito la cosa, in linea generale la risposta è stata che bisogna iniziare la trafila (quindi pagare e organizzarsi con la documentazione) e poi si vede, e che dipende un pò dai medici e dalle situazioni.
Com'è possibile che non ci sia una linea guida per questo tipo di circostanze? Vale a dire che l'esito dipende dal medico che si trova, quindi dalla fortuna o dal caso?
Prima di questo "inconveniente", ha sempre guidato senza alcun tipo di problema, ed è in cura al Sert da circa 7/8 anni.
In internet ho cercato delucidazioni ovunque ma senza arrivare ad un punto. Chiedo se tra di voi c'è qualcuno che ci può aiutare a capire come muoverci.
Vi ringrazio in anticipo per qualsiasi riscontro
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 234
Spett.le Utente,

Lei pone il quesito in Medicina Legale, per cui la mia risposta è in termini medico-legali, ovverosia con rigorosa aderenza alla norma vigente.
La diagnosi di idoneità alla guida in relazione all’uso di sostanze stupefacenti e psicotrope è normata in Italia dall’art.119 ( Requisiti fisici e psichici per il conseguimento della patente di guida ) del Decreto Legislativo n. 285 del 30 aprile 1992 (Nuovo Codice della Strada) e successive modifiche e integrazioni, nonché dagli artt. 319 e 320 del relativo Regolamento d’Attuazione (D.P.R. 495/1992 e successive modifiche e integrazioni).
La normativa vigente stabilisce che la patente di guida non deve essere rilasciata né confermata a soggetti che si trovino in stato di dipendenza attuale da alcool, stupefacenti o sostanze psicotrope né a persone che comunque "consumino abitualmente sostanze capaci di compromettere la loro idoneità a guidare senza pericoli".
In tale senso, a mio parere e come Medico Legale, non risulta la possibilità di rendere idoneo alla guida un candidato che faccia uso continuativo di buprenorfina, ancorché a scopo di trattamento e non voluttuario.
Altri Medici possono essere di parere diverso, ma la dicitura "consumo abituale di sostanze capaci di compromettere la loro idoneità a guidare senza pericoli" non lascia adito a differenti interpretazioni.
Le Commissioni Mediche Locali possono avere discrezionalità sui casi specifici, per cui è possibile che in tale fattispecie venga rilasciata qualche idoneità, ma attestare che un soggetto che assume buprenorfina possa guidare senza pericoli è un onere abbastanza gravoso, soprattutto se si va a verificare le "Avvertenze" nello stesso bugiardino del farmaco: "Guida di veicoli e utilizzo di macchinari: La buprenorfina può causare sonnolenza, specialmente se assunta in concomitanza con alcol o certi antidepressivi. Se si sente stanco, non guidi e non utilizzi macchinari."

Distinti Saluti.
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Attivo dal 2019 al 2020
Ex utente
Buongiorno Dottore, innanzitutto la ringrazio per la risposta, molto chiara.
A questo punto però le faccio un esempio. L'ulss di Vicenza sul sito ufficiale, tra la varia modulistica utilizzabile per la trafila, ne ha uno in cui dice, e cito letteralmente,

"La Commissione Medica Locale per le Patenti di Guida di Vicenza ritiene di poter consentire la compatibilità del trattamento sostitutivo con metadone e buprenorfina con l'idoneità alla guida, previa verifica delle seguenti condizioni presso il SERT che gestisce l'utente:
trattamento iniziato da almeno 6 mesi
buona adesione al programma terapeutico"

Alla luce di quanto lei ha scritto, quello che l'ulss di Vicenza dichiara, sarebbe quindi una trasgressione (mi conceda il termine) alla legge? In questo specifico caso comunque al telefono ci è stato detto che pur rispondendo ai requisiti richiesti non è scontato che la commissione approvi l'idoneità.
Lei è medico legale ma approfitto della sua gentilezza per chiederle un'opinione più personale e meno oggettiva. Per logica quindi tutte le persone che iniziano un percorso presso un sert con buprenorfina dovrebbero essere segnalate alla motorizzazione per non essere idonee alla guida, ma questo come si sa non accade. Perciò una persona che è in trattamento da anni, che grazie alla terapia riesce a condurre una vita normale ed equilibrata, che ha gli stessi riflessi e prontezza di una qualsiasi altra persona in quanto ormai abituata all'assunzione del farmaco, si dovrebbe rassegnare all'idea di non poter prendere la patente? È una domanda retorica forse, e magari non è nemmeno una cosa di sua competenza, ma non trovo nemmeno giusto che alcune ulss diano queste indicazioni che a mio parere creano speranze magari vane. Anche perchè onestamente non riesco a trovare in internet nessuna testimonianza in merito.
Grazie ancora per l'attenzione.
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Dr. Nicola Mascotti Medico legale, Cardiologo, Medico del lavoro, Medico igienista 3.9k 234
Spett.le Utente,

come ho sottolineato nella precedente risposta, il mio punto di vista è esclusivamente medico-legale.
La Commissione Medica Locale di Vicenza, nell'ambito delle proprie attribuzioni ha una propria discrezionalità, sulla quale non mi esprimo.
Resta il fatto che ove dovessi essere nominato perito per lesioni personali riportate in sinistro stradale in cui risultasse coinvolto un guidatore reso idoneo dalla Commissione con la fattispecie in questione, pur con tutte le certificazioni possibili del SERD, non avrei difficoltà a rilevare l'evidente violazione della citata normativa quale reato con "colpa cosciente", aggravata dalla violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale.
La cosiddetta "vita normale ed equilibrata" può essere condotta anche senza guidare autoveicoli, ferma restando la possibilità di riprendere l'attività di guida alla cessazione del trattamento.

Distinti Saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Non c'è una legislazione infatti, solo una linea guida che raccomanda di distinguere il trattamento dall'assunzione. Ma il punto è che il legislatore purtroppo mette certe sostanze in tabella, senza contare proprio la farmacologia e considerare le diverse situazioni. Molti medici ignorano che la famacologia è diversa in regime di trattamento di mantenimento, e molti sono comunque diffidenti nei riguardi di chi ha una storia di dipendenza.
La cosa più sensata è di far scrivere al sert una relazione in cui si specifica lo stato della persona, sia tossicologico che clinico, e si presenta la letteratura scientifica in merito a subutex e guida, poiché esistono pubblicazioni in proposito.
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Attivo dal 2019 al 2020
Ex utente
Ringrazio di cuore entrambi per la risposta. Anche se attraverso una tastiera, fa molto piacere avere un riscontro soprattutto quando altrove non si riescono ad avere risposte e chiarimenti.

Dr. Mascotti La ringrazio per la sua franchezza, mi permetto solo di dissentire sull'ultima sua affermazione. In realtà per una persona normale, con un buon lavoro, una famiglia e tante cose da fare, vivere senza patente è un incubo. Soprattutto se si vive fuori dai grandi centri abitati e quindi senza gran disponibilità di mezzi pubblici. In ogni caso grazie ancora per il suo consulto!

Dr. Pacini, come dice Lei purtroppo c'è molta diffidenza nei confronti di chi nella vita ha abusato di sostanze. Ma è ingiusto generalizzare. Il mio compagno ha più riflessi di me e per 8 anni ha sempre guidato senza alcun problema. Motivo per cui trovo ingiusto che ora non gli sia permesso di riprendere la patente nonostante abbia un ottimo lavoro, conduca una vita regolare e sia in ottima salute. Posso solo chiederle dove potrei trovare le pubblicazioni inerenti il trattamento con buprenorfina e la compatibilità con la guida? Così da poterci documentare al meglio prima di intraprendere il percorso.

Grazie ancora ad entrambi, cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k