Farmaco camilia e favismo

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buongiorno, ho acquistato su consiglio del farmacista una confezione di camilia, farmaco naturale per alleviare i sintomi della dentizione del mio bambino di otto mesi. prima di somministrare le goccine al bambino vorrei essere certa che non vi siano controindicazioni in caso di favismo. il farmacista non ha saputo darmi indicazioni precise e purtroppo la pediatra è in ferie. la composizione del farmaco è:
-belladonna 5 CH;
-chamomilia vulgaris 9 CH;
-ferrum phosphoricum 5 CH.
colgo anche l'occasione per chiedere quali possano essere in genere le erbe o le piante che creano problemi in caso di favismo, poichè spesso utilizzo, su indicazione della pediatra, farmaci naturali anche per il mio primo bambino che non ha questo problema, e vorrei sapere se posso utilizzare le stesse cose anche per il bimbo con favismo, tipo ad esempio ribes nigrum e fitoflù. spero possiate essermi d'aiuto grazie
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Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale 1.5k 79 23
Gentile Utente,
spero abbia già risolto consultando il suo pediatra.

I medicinali omeopatici ed omotossicologici si usano con grande soddisfazione anche in pediatria e trovano largo uso soprattutto quanto il paziente non può assumere farmaci chimici; attenzione però che nell'ampio settore della "medicina naturale" rientrano anche prodotti farmaceutici veri e propri (fitoterapici) dove non sempre si conoscono esattamente i possibili effetti collaterali spiacevoli.

Mi permetto perciò di suggerirle per il bambino affetto da favismo di preferire le prescrizioni dei colleghi esperti in medicina non convenzionale che facciano riferimento ad unitari, composti e/o complessi sempre in preparazione omeopatica escludendo le formulazioni fitoterapiche (tinture madri, macerati glicerinati, estratti fluidi).

Molto cordialmente.

Dr. Riccardo Ferrero Leone
Nutrizione clinica - Omeopatia - Omotossicologia
www.leonelifestyle.com

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dopo
Utente
Utente
grazie mille per la sua risposta, si ho consultato la pediatra e per la verità ne ho contattata anche un'altra specializzata in omeopatia.
A questo proposito approfitto per chiedere la sua opinione. il mio bambino più grande, cinque anni, ha un ritardo del linguaggio, problemi di relazione e comunicazione. ci hanno escluso l'autismo ma alcuni suoi atteggiamenti rientrano nello spettro autistico. nell'ultimo anno ha fatto passi da gigante, e la sua sfera relazionale è migliorata moltissimo,m ha raggiunto tutte le autonomie e la sua comprensione è buona, capisce tutto quello che gli viene detto, si perde sui lunghi discorsi ma comprende i comandi e le frasi non troppo lunghe. negli ultimi due mesi abbiamo tolto di nostra iniziativa il glutine dalla sua alimentazione riscontrando grandi miglioramenti, il suo intestino si è regolarizzato e lui è più sereno e anche il linguaggio si è ampliato. abbiamo contattato la dottoressa di cui le dicevo, che si occupa di medicina funzionale e biorisonanza, che si è mostrata concorde con il discorso del glutine ma ci ha ovviamente prescritto degli esami del sangue per verificare le intolleranze e ci ha prospettato una dieta che comprende l'eliminazione anche del latte e dei derivati, e al prossimo appuntamento effettuerà al bambino l'esame per verificare eventuale intossicazione da metalli pesanti. lei cosa pensa di questo approccio? pensa che sia un percorso che può portare dei risultati? so che sicuramente non è la soluzione del problema, ma può essere un aiuto all'"apertura" del bambino? grazie e buona giornata
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Dr. Riccardo Ferrero Leone Perfezionato in medicine non convenzionali, Medico di medicina generale 1.5k 79 23
Gentile Utente,

per la salute nel suo complesso, parallelamente alle attenzioni dal punto di vista psico-comportamentale è estremamente corretto valutare se ci siano alimenti che in qualche misura possano recare disturbo all'organismo.
Ha già avuto modo di valutare direttamente come l'aver tolto il glutine abbia comportato un miglioramento visibile;
bene per la riduzione/eliminazione d latte e derivati e di altri alimenti ai quali il bambino mostrasse intolleranza agli esami di laboratorio ma attenzione nel valutare i risultati, spesso compaiono molti "positivi" che in realtà non sono tali, basterà togliere e reintrodurre gli alimenti in causa per verificare "dal vivo" se veramente disturbano o meno (come ha già fatto per il glutine). Stesso dicasi per i risultati da test di biorisonanza e funzionali.

Molto cordialmente.