Pressione 60 la massima-37 la minima
Vi scrivo per un problema secondo me grave, che ha mia cognata di 52 anni.E'una donna che è in dialisi da 10 anni in attesa di un improbabile e assai remoto trapianto di reni. Causa probabile dei suoi problemi (atrofizzazione completa di entrambi i reni,attacchi di epilessia,e due volte attacco d'ictus lieve che per fortuna si è risolto senza troppe conseguenze,ha subito più di 14 interventi per posizionare le fistole che si bloccavano a causa così riferito per le sue vene sottilissime).Adesso soffre anche di un calo di pressione che si protrae da anni sempre in un'evoluzione peggiorativa 60 LA MASSIMA e 37 LA MINIMA.Questi problemi si aggravano in special modo dopo che ha fatto la dialisi ( tre volte la settimana), torna dalla dialisi senza forse, tanto che deve rimanere sdraiata per lungo tempo e visto che deve subire un'intervento alla tiroide perché soffre d'ipertiroidismo e i medici hanno deciso di toglierla poiché le causa problemi al cuore.Mi chiedevo ma con una pressione così bassa che nemmeno i farmaci che le somministrano riescono ad farla rialzare almeno più vicino alla norma, non è un rischio troppo grosso operarla?,e la pressione così bassa cosa le può causare ?
Ringraziandovi per tutto l'aiuto che mi potrete offrire.
Ringraziandovi per tutto l'aiuto che mi potrete offrire.
[#1]
Gentile Signora,
come è evidente, la situazione di sua cognata è estremamente complessa. E' difficile, direi anzi impossibili, stabilire per via telematica quale possa essere la causa del problema ipotensivo.
La risposta più plausibile, parlando in termini generici, è che probabilmente non c'è una causa unica.
La dialisi è una terapia salvavita, perchè sostituisce la funzione dei reni. Tuttavia, i nostri reni funzionano 24 ore su 24, 7 giorni su 7; la dialisi invece deve depurare il sangue per 12-13 ore alla settimana. E' evidente che è un terapia traumatica, ma assolutamente indispensabile. L'ipotensione al termine delle sedute (o durante le stesse) è un problema frequente, ed è legato alla necessità di sottrarre una grande quantità di liquidi dal corpo in un tempo breve, giacchè immagino che sua cognata non urini più.
E' peraltro evidente che sua cognata ha dei problemi vascolari, che concorrono alla genesi dell'ipotensione.
E' impossibile entrare nello specifico (ad esempio ragionare del peso teorico, delle eventuali terapie concomitanti). Sono certo comunque che i nefrologi curanti siano ben consci del problema, appunto non infrequente, e che stiano tentando il possibile per garantire la miglior qualità di vita possibile alla sua cara. Cordiali saluti
come è evidente, la situazione di sua cognata è estremamente complessa. E' difficile, direi anzi impossibili, stabilire per via telematica quale possa essere la causa del problema ipotensivo.
La risposta più plausibile, parlando in termini generici, è che probabilmente non c'è una causa unica.
La dialisi è una terapia salvavita, perchè sostituisce la funzione dei reni. Tuttavia, i nostri reni funzionano 24 ore su 24, 7 giorni su 7; la dialisi invece deve depurare il sangue per 12-13 ore alla settimana. E' evidente che è un terapia traumatica, ma assolutamente indispensabile. L'ipotensione al termine delle sedute (o durante le stesse) è un problema frequente, ed è legato alla necessità di sottrarre una grande quantità di liquidi dal corpo in un tempo breve, giacchè immagino che sua cognata non urini più.
E' peraltro evidente che sua cognata ha dei problemi vascolari, che concorrono alla genesi dell'ipotensione.
E' impossibile entrare nello specifico (ad esempio ragionare del peso teorico, delle eventuali terapie concomitanti). Sono certo comunque che i nefrologi curanti siano ben consci del problema, appunto non infrequente, e che stiano tentando il possibile per garantire la miglior qualità di vita possibile alla sua cara. Cordiali saluti
Dr. Filippo Mangione
Specialista in Nefrologia
Dirigente Medico - Fondaz. IRCCS Policlinico S. Matteo - Pavia
[#2]
Utente
Egregio Dott.Mangione la ringrazio del suo parere riguardo mia cognata,ma capirà che siamo molto preoccupati per lei.I problemi di salute vanno peggiorando di settimana in settimana.Quando io per pura curiosità ho fatto presente la cosa al mio medico curante,che per un breve periodo di tempo ha tenuto in cura mia cognata, mi ha detto "se ne sta andando!".Sono rimasta allibita, non essendo nel campo medico io chiedo a Voi competenti nel settore questa pressione bassa cosa comporta di conseguenze per un'organismo ? e secondo Lei "che non mi ha risposto" ci possono essere dei rischi durante l'anestesia?"so che l'anestesia comporta sempre qualche rischio,anche in una persona sana".I medici che hanno in cura mia cognata,cercano di rimandare l'operazione per quanto li è possibile;ma lei ha problemi ad inghiottire poiché il cibo le si blocca in gola ed il cuore ne soffre.E' un'operazione non a lungo rimandabile, quindi le richiedo gentilmente che cosa le può creare di danni questa pressione bassissima.La ringrazio vivamente.
[#3]
Gentile Signora,
capisco molto bene quale sia il vostro stato d'animo nel vedere una persona cara che sta male, ma purtroppo è difficile entrare nel merito di una situazione specifica senza avere una profonda conoscenza della diretta interessata.
La pressione bassa è un segno clinico, e non una malattia in sè. Come tale, può ritrovarsi in diversi quadri patologici di diversa gravità.
Una pressione cronicamente bassa, in un paziente in dialisi, può riflettere un'eccessiva rimozione di liquidi ad ogni seduta (il peso teorico è troppo basso). D'altro canto, può essere lo specchio di una malattia cardiaca e vascolare che colpisce i soggetti che sono in dialisi da anni.
Capisce bene che gli unici che possono trarre delle conclusioni sono i curanti di sua cognata.
Per quanto riguarda il rischio operatorio, il discorso non cambia. Se l'ipotensione cronica è espressione di una malattia cardio-vascolare grave, ovviamente è quest'ultima condizione che eleva il rischio operatorio. Prima dell'intervento comunque sua cognata sarà sicuramente valutata da un anestesista che provvederà a quantificare il rischio in modo preciso e a scegliere le modalità più opportune per poter andare incontro all'intervento con il minimo rischio possibile.
capisco molto bene quale sia il vostro stato d'animo nel vedere una persona cara che sta male, ma purtroppo è difficile entrare nel merito di una situazione specifica senza avere una profonda conoscenza della diretta interessata.
La pressione bassa è un segno clinico, e non una malattia in sè. Come tale, può ritrovarsi in diversi quadri patologici di diversa gravità.
Una pressione cronicamente bassa, in un paziente in dialisi, può riflettere un'eccessiva rimozione di liquidi ad ogni seduta (il peso teorico è troppo basso). D'altro canto, può essere lo specchio di una malattia cardiaca e vascolare che colpisce i soggetti che sono in dialisi da anni.
Capisce bene che gli unici che possono trarre delle conclusioni sono i curanti di sua cognata.
Per quanto riguarda il rischio operatorio, il discorso non cambia. Se l'ipotensione cronica è espressione di una malattia cardio-vascolare grave, ovviamente è quest'ultima condizione che eleva il rischio operatorio. Prima dell'intervento comunque sua cognata sarà sicuramente valutata da un anestesista che provvederà a quantificare il rischio in modo preciso e a scegliere le modalità più opportune per poter andare incontro all'intervento con il minimo rischio possibile.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 42.7k visite dal 28/12/2009.
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