Ernia al disco, sono da operare?
Salve,
Vorrei un parere sull esito di RM rachide lombosacrale, ho sentito un ortopedico che mi ha consigliato di rivolgermi a un neurochirurgo e valutare l 'operazione.
Premetto che ho un dolore che dalla schiena si irradia fino al piede della gamba destra da gennaio, ho fatto diverse terapie con Brufen ma svanisce per pochi giorni e poi ritorna.
L'esito è il seguente:
In clinostasi, conservata la.
lordosi lombare
Regolare allineamento dei muri posteriori somatici
A sede l4 l5, bulging discale posteriore modesto che impronta il piano epidurale anteriore.
A sede L5S1 voluminosa ernia discale posteriore paramediana e laterale a destra che comprime il sacco durale.
Cono midollare in sede, di regolare volume e segnale.
Canale spinale osseo di regolare ampiezza
Osteoangioma del soma di L4.
Vorrei un parere sull esito di RM rachide lombosacrale, ho sentito un ortopedico che mi ha consigliato di rivolgermi a un neurochirurgo e valutare l 'operazione.
Premetto che ho un dolore che dalla schiena si irradia fino al piede della gamba destra da gennaio, ho fatto diverse terapie con Brufen ma svanisce per pochi giorni e poi ritorna.
L'esito è il seguente:
In clinostasi, conservata la.
lordosi lombare
Regolare allineamento dei muri posteriori somatici
A sede l4 l5, bulging discale posteriore modesto che impronta il piano epidurale anteriore.
A sede L5S1 voluminosa ernia discale posteriore paramediana e laterale a destra che comprime il sacco durale.
Cono midollare in sede, di regolare volume e segnale.
Canale spinale osseo di regolare ampiezza
Osteoangioma del soma di L4.
[#1]
Dire se deve essere operata senza averLa visitata, mi sembra un po' azzardato. Ma tenendo presente il referto della rmn e la storia clinica (disturbi sostanzialmente stabili da gennaio) sarei per l'indicazione all'intervento chirurgico. La bilancia penderebbe ancor più in tal senso se vi fossero anche dei deficit motori, o peggio sfinteriali, all'arto inf. dx.
In assenza di disturbi motori all'arto inf. dx, si potrebbe eseguire un "ultimo" tentativo conservativo procedendo con un ciclo infiltrativo selettivo sulla radice nervosa "trigger" dei disturbi.
Se tale soluzione non fosse soddisfacente, o se i disturbi fossero motori e/o sfinteriali, sarebbe d'obbligo l'opzione chirurgica.
A tale punto andrebbe considerata la tecnica chirurgica da impiegare per l'intervento.
Personalmente, consiglio costantemente la tecnica mininvasiva che permette di intervenire in anestesia locale con blanda sedazione (cosiddetta sedo-analgesia), quindi con un'incisione di meno di un centimetro raggiungere il neuroforame interessato della colonna (dove passa la radice nervosa di ns. interesse) e da qui giungere nel disco ove, osservando costantemente al monitor il campo operatorio, si possa asportare la parte degenerata del disco e lasciare la parte sana che può ancora svolgere una propria funzione.
Il vantaggio della tecnica mininvasiva consiste sia nel tipo di anestesia (più tollerata e di gran lungo meno pericolosa), sia nel NON tagliare le strutture attraversate per giungere sul campo operatorio (quelle vengolo "scollate" e si riavvicinanano spontaneamente una volta ritirati i ferri chirurgici alla fine dell'intervento), sia nel minore trauma chirurgico che viene selezionato unicamente ove vi è necessità(cioè nel campo operatorio vero e proprio), sia nella conseguente maggiore e più veloce ripresa nel periodo post-operatorio.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
In assenza di disturbi motori all'arto inf. dx, si potrebbe eseguire un "ultimo" tentativo conservativo procedendo con un ciclo infiltrativo selettivo sulla radice nervosa "trigger" dei disturbi.
Se tale soluzione non fosse soddisfacente, o se i disturbi fossero motori e/o sfinteriali, sarebbe d'obbligo l'opzione chirurgica.
A tale punto andrebbe considerata la tecnica chirurgica da impiegare per l'intervento.
Personalmente, consiglio costantemente la tecnica mininvasiva che permette di intervenire in anestesia locale con blanda sedazione (cosiddetta sedo-analgesia), quindi con un'incisione di meno di un centimetro raggiungere il neuroforame interessato della colonna (dove passa la radice nervosa di ns. interesse) e da qui giungere nel disco ove, osservando costantemente al monitor il campo operatorio, si possa asportare la parte degenerata del disco e lasciare la parte sana che può ancora svolgere una propria funzione.
Il vantaggio della tecnica mininvasiva consiste sia nel tipo di anestesia (più tollerata e di gran lungo meno pericolosa), sia nel NON tagliare le strutture attraversate per giungere sul campo operatorio (quelle vengolo "scollate" e si riavvicinanano spontaneamente una volta ritirati i ferri chirurgici alla fine dell'intervento), sia nel minore trauma chirurgico che viene selezionato unicamente ove vi è necessità(cioè nel campo operatorio vero e proprio), sia nella conseguente maggiore e più veloce ripresa nel periodo post-operatorio.
Se ha piacere, dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Dire se deve essere operata senza averLa visitata, mi sembra un po' azzardato. Ma tenendo presente il referto della rmn e la storia clinica (disturbi sostanzialmente stabili da gennaio) sarei per l'indicazione all'intervento chirurgico. La bilancia penderebbe ancor più in tal senso se vi fossero anche dei deficit motori, o peggio sfinteriali, all'arto inf. dx.
In assenza di disturbi motori all'arto inf. dx, si potrebbe eseguire un "ultimo" tentativo conservativo, procedendo con un ciclo infiltrativo selettivo sulla radice nervosa trigger dei disturbi. Se tale soluzione non fosse soddisfacente, o se i disturbi fossero motori e/o sfinteriali, sarebbe d'obbligo l'opzione chirurgica.
A tale punto andrebbe considerata la tecnica chirurgica da impiegare per l'intervento.
Personalmente, consiglio costantemente la tecnica mininvasiva che permette di intervenire in anestesia locale con blanda sedazione (cosiddetta sedo-analgesia), quindi con un'incisione di meno di un centimetro raggiungere il neuroforame interessato della colonna (dove passa la radice nervosa di ns. interesse) e da qui giungere nel disco ove, osservando costantemente al monitor il campo operatorio, si possa asportare la parte degenerata del disco e lasciare la parte sana che può ancora svolgere una propria funzione.
Il vantaggio della tecnica mininvasiva consiste sia nel NON tagliare le strutture attraversate per giungere sul campo operatorio (quelle vengolo "scollate" e si riavvicinano spontaneamente una volta ritirati i ferri chirurgici alla fine dell'intervento), sia nel minore trauma chirurgico che viene selezionato unicamente ove vi è necessità, sia nella conseguente maggiore e più veloce ripresa nel periodo post-operatorio.
Se ha piacere, dia ancora notizie.
Cordialità
In assenza di disturbi motori all'arto inf. dx, si potrebbe eseguire un "ultimo" tentativo conservativo, procedendo con un ciclo infiltrativo selettivo sulla radice nervosa trigger dei disturbi. Se tale soluzione non fosse soddisfacente, o se i disturbi fossero motori e/o sfinteriali, sarebbe d'obbligo l'opzione chirurgica.
A tale punto andrebbe considerata la tecnica chirurgica da impiegare per l'intervento.
Personalmente, consiglio costantemente la tecnica mininvasiva che permette di intervenire in anestesia locale con blanda sedazione (cosiddetta sedo-analgesia), quindi con un'incisione di meno di un centimetro raggiungere il neuroforame interessato della colonna (dove passa la radice nervosa di ns. interesse) e da qui giungere nel disco ove, osservando costantemente al monitor il campo operatorio, si possa asportare la parte degenerata del disco e lasciare la parte sana che può ancora svolgere una propria funzione.
Il vantaggio della tecnica mininvasiva consiste sia nel NON tagliare le strutture attraversate per giungere sul campo operatorio (quelle vengolo "scollate" e si riavvicinano spontaneamente una volta ritirati i ferri chirurgici alla fine dell'intervento), sia nel minore trauma chirurgico che viene selezionato unicamente ove vi è necessità, sia nella conseguente maggiore e più veloce ripresa nel periodo post-operatorio.
Se ha piacere, dia ancora notizie.
Cordialità
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#3]
Utente
gent.mo dottore la ringrazio per la risposta. nel frattempo ho consultato un neurochirurgo che mi ha prescritto la seguente terapia:
- corsetto steccato per 15 gg
-soldesam 4mg x 7 gg
-antra 20 mg
- brufen in caso di dolore intenso.
dopo i 15 gg Fisiochinesiterapia
e poi si valuta.
pero non si è soffermato nè sull'Osteoangioma del soma di L4 nè su "A sede l4 l5, bulging discale posteriore modesto che impronta il piano epidurale anteriore"; sono trascurabili?
io presa dalla spiegazione della terapia non ho chiesto.
- corsetto steccato per 15 gg
-soldesam 4mg x 7 gg
-antra 20 mg
- brufen in caso di dolore intenso.
dopo i 15 gg Fisiochinesiterapia
e poi si valuta.
pero non si è soffermato nè sull'Osteoangioma del soma di L4 nè su "A sede l4 l5, bulging discale posteriore modesto che impronta il piano epidurale anteriore"; sono trascurabili?
io presa dalla spiegazione della terapia non ho chiesto.
[#4]
Presumo che l'osteoangioma lo sia, mentre per la protrusione, non avendo neanche viste le immagini, nonsono in grado di esprimermi.
Dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
Dia pure ulteriori notizie.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#5]
Utente
Gentile dottore,
Le chiedo una sua opinione, ho iniziato la terapia cortisonica e ho iniziato ad indossare il corsetto tutti i giorni...ma paradossalmente anziché star meglio ho iniziato a star male.
Ho un dolore lombosacrale che non so se sia dovuto al corsetto, ma fa più male di prima ed è ritornato il dolore alla gamba, precisamente tira da dietro il ginocchio al polpaccio e si irradia lateralmente.
Cosa ha sbagliato?
A breve dovrei iniziare fisioterapia, non so se sia il caso, lei cosa ne pensa?
Le chiedo una sua opinione, ho iniziato la terapia cortisonica e ho iniziato ad indossare il corsetto tutti i giorni...ma paradossalmente anziché star meglio ho iniziato a star male.
Ho un dolore lombosacrale che non so se sia dovuto al corsetto, ma fa più male di prima ed è ritornato il dolore alla gamba, precisamente tira da dietro il ginocchio al polpaccio e si irradia lateralmente.
Cosa ha sbagliato?
A breve dovrei iniziare fisioterapia, non so se sia il caso, lei cosa ne pensa?
[#6]
Probabilmente vi è indicazione ad una soluzione chirurgica (la mia è una valutazione probabilistica: a distanza, come Le ho detto, non ho elementi per essere più preciso).
Cordialità.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1k visite dal 12/05/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.