Un anno e mezzo fà ho subito un intervento di stabilizzazione vertebrale con 4 viti e 2 barre

Egr. Professore,

sono una donna di 40 anni con PARAPARESI SPASTICA agli arti inferiori dalla nascita, e quindi con una deambulazione scorretta purtroppo.
Un anno e ½ fa ho subito un intervento di STABILIZZAZIONE VERTEBRALE CON 4 VITI E 2 BARRE E TRAPIANTO OSSEO AUTOPLASTICO perché affetta da Spondilolistesi L5-S1, eseguito da un ortopedico francese. Il decorso post-chirurgico si è complicato con la comparsa di perdita di liquor e dolore al nervo sciatico, per cui sono stata sottoposta dopo pochi gg. a nuovo intervento durante il quale si è provveduto a sostituire 2 viti a dx ed a ripristinare il trapianto osseo.
La Tac dopo il primo intervento referta che: A livello di S1 bilateralmente, ma con reperto più evidente a dx, le viti nel loro decorso aggettano nei canali di coniugazione del rispettivo lato. Da allora non ho mai smesso di avere dolore acuto nella cinta lombare e che comprende anche gamba dx laterale fino alla caviglia.

Premetto che la RM del rachide lombosacrale prima dell’intervento ha evidenziato alterazioni significative della biomeccanica del rachide e alterazioni della distribuzione del carico gravitazionale con fulcro in L5-S1 con verosimile danno derivante alle strutture connettivali dell’anello fibroso interposto, che presenta moderata protrusione mediana-paramediana bilaterale. In relazione alle condizioni di sovraccarico descritte si osserva antero listesi di primo grado di L5 su S1 con effetto di trascinamento anteriore dei peduncoli di L5 che determinano bilateralmente stenosi significativa dei forami di coniugazione e possibile conflitto con il segmento intraforaminale delle radici L5 bilaterali, condizione suscettibile di peggioramento in relazione alle condizioni di carico. Il canale vertebrale presenta calibro e morfologia nei limiti della norma. ,

Prima dell’intervento avevo frequente lombalgia, ma anche leggermente più su. Questi dolori bloccanti erano presenti soprattutto al mattino, al risveglio, mettendomi in posizione eretta. Poi, scomparivano col movimento, ma se il movimento durava a lungo, ricomparivano come una sensazione di forte stanchezza lombosacrale. Vorrei sapere, gentilmente,se posso togliere togliere le placche e le viti, dato che anche l’Elettromiografia agli arti inferiori ha confermato che ho una radicolopatia cronica delle radici L5-S1.

Ora la situazione è questa:
RM colonna lombo-sacrale.
Esame eseguito con tecnica di acquisizione SE ed FSE secondo piani di scansione assiali e longitudinali nelle sequenze T1 e T2 pesate.
Accentuazione della lordosi lombare in clinostatismo.
Esiti di pregresso intervento di stabilizzazione con barre metalliche posteriori e viti trans-peduncolari bilaterali a livello L5-S1. Esiti di escissione dell’arco neurale di L5.
Nulla da segnare a carico dello spazio intersomatico L3-L4.
Lieve protusione posteriore ad ampio raggio del disco intersomatico L4-L5 senza evidenti effetti compressivi dell’astuccio durale; si evidenzia rimaneggiamento e marcata ipertrofia dell’articolazione interapofisaria contigua alla vite metallica superiore di destra con evidente ispessimento dei legamenti gialli e distensione fluida articolare che complessivamente determinano impronta della corda midollare in sede postero-laterale destra e riduzione di ampiezza del recesso laterale omolaterale. Lieve protusione posteriore ad ampio raggio del disco intersomatico L5-S1 con modica impronta del sacco epidurale.
Evidentemente ispessita la radice discendente di destra S1.
Non sembra di rilevare alterazione del cono midollare e delle radici della cauda equina.
E’ stata eseguita integrazione TC che conferma i reperti a carico dell’articolazione interapofisaria contigua alla vite metallica superiore di destra.


Le placche mi fanno sentire imbrigliata, condizionando la mia vita. Sinceramente caro Professore non so che fare e vorrei sapere se togliendole si potrebbe utilizzare sulla mia colonna, a questo punto, un’altra tecnica meno invasiva per non incorrere in futuro a degenerazioni peggiori di quelle già presenti prima dell’intervento (ved. Risonanza), dandole maggiore stabilità. So sicuramente di non essere un caso semplice, complicato dalla presenza della mia spasticità ed anche della presenza di un po’ di debolezza muscolare della mia schiena. Caro Professore, mi rivolgo a Lei con tanta fiducia, sperando di dimenticarmi per sempre di questo dolore, che non và via neanche con il cortisone in pillole. Grazie.

Distinti Saluti

da Roma
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,
dovrei vedere le immagini degli esami eseguiti, ma mi sembra di capire che le viti siano malposizionate e che possano essere responsabili della sintomatologia che riferisce.
Il sistema di sintesi, se crea problemi, può essere rimosso e poi bisognerà valutare se è indicata la sua sostituzione o meno.
E' necessario quindi che Lei si faccia visitare da un neurochirurgo o chirurgo vertebrale.

Cordialmente
[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille della sua risposta Professore. Posso inviarle per posta i cd con gli esami di risonanza e tac, prima e post intervento? Gradirei mi potesse dare una risposta più completa. Grazie.

Distinti saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Può inviarli per posta all'indirizzo dell'Ospedale che trova clicacndo sul mio nome qui a sinistra.

Cordiali saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Egr. Professore,
le ho inviato i CD con gli esami pre e post intervento. Spero li abbia già ricevuti e che possa darmi un suo parere iniziale sulla situazione e sull'ipotesi di togliere le placche, poichè ho forti dolori che si irradiano, oltre la zona lombosacrale, anche alle anche ed alla gamba destra in particolare.
Grazie

Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
No! non li ho ancora ricevuti.Quando li ha spediti? Spero all'indirizzo giusto.

Buona serata
[#6]
dopo
Utente
Utente
Salve Professore. Li ho spediti giovedì 3 Dicembre all'indirizzo dell'Ospedale indicato nel suo sito, cliccando sul suo nome. Ho anche indicato la Divisione di Neurochirurgia col suo nome.
Grazie