Una netta riduzione

Gentili dottori... innanzi tutto tanti auguri di buona pasqua. Vorrei esporvi il mio caso... sono un corridore, ho fatto qualche maratona, purtroppo tre mesi fa, sono cominciati dei dolori alla schiena che si protraevano fino alla coscia destra. Ora ho smesso di correre e i dolori sono passati, anche la gamba non mi fa più male. Ho fatto una risonanza il 3 marzo scorso e la risposta è questa che vi riporto... Sono stati acquisiti tomogrammi con immagini pesate in T1 e T2 secondo piani sagittali e T2 assiali. L'esame documenta la presenza di una voluminosa ernia discale localizzata a livello L2/L3 in sede paramediana e laterale dx. L'ernia descritta appare espulsa, migrata cranialmente e determina una netta riduzione da ampiezza del forame di coniugazione di dx a detto livello. A livello L3/L4 si documentano alterazioni di segnale a carico delle limitanti somatiche interposte come per fenomeni algodistrofici di tipo reattivo; concomitano alterazioni dell'intensità del segnale dei dischi intersomatici compresi tra L3/L4 e L4/L5 come per fenomeni disco-malacici. Ho parlato con un neurochirurgo e mi ha detto che l'ernia è uscita in un punto relativamente morto e non ho bisogno di operarmi, devo fare nuoto... ma la mia domanda è...potrò correre ancora??? Lui dice che dopo qualche mese di nuoto potrò correre... secondo voi??? Ditemi che potrò fare ancora qualche corsetta, vi prego!!! buonasera a tutti e di nuovo tanti auguri!
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Attivo dal 2003 al 2020
Neurochirurgo
Gentile Signore,
la sua Risonanza sembrerebbe abbastanza chiara nella descrizione. Tuttavia per dare una più affidabile opinione, rimane sempre obbligatoria una valutazione congiunta del suo caso sia sotto il profilo clinico (sarebbero necessarie altre informazioni sulle caratteristiche e sull'esatto territorio di irradiazione del dolore: per essere chiari, una discopatia a quel livello dovrebbe causare un dolore lombare irradiato alla regione inguinale destra con interessamento della porzione alta e interna della coscia) che iconografico. In ogni caso, non riesco francamente a capire cosa si sia inteso dire con "ernia...uscita in un punto relativamente morto"! Sarebbe davvero indispensabile confrontare i dati emergenti da una visita con quelli della Risonanza per confermare o escludere la necessità di un trattamento o per valutare l'opportunità di altre indagini. Pertanto, sulla base di quanto ci ha descritto, non mi sentirei al momento di rassicurarla del tutto sulla possibilità che la cosa non le possa dare più fastidio in futuro. A sua disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
La saluto cordialmente

Fabio Barone
U.O. Neurochirurgia
A.O. Cannizzaro
Via Messina 829
95126 Catania
Tel. 095.7263435/3430/3406
Fax 095.7263428

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Dr. Antonio Colamaria Neurochirurgo 113
Gentile Signore,
da ciò che leggo mi sembra che Lei sia un candidato alla chirurgia, viste le caratteristiche dell'ernia descritte in RMN.
Ovviamente il giudizio di operabilità si basa sulla clinica, sull'aobiettività e sulle indagini effettuate.
Le consiglio una visita specialistica neurochirurgica.
Il nuoto Le potrebbe essere utile come rieducazione post-operatoria.

Distinti saluti

Dott. Antonio Colamaria
Neurochirurgo
Ospedale Consorziale Policlinico
Piazza Giulio Cesare, 11
70124 - BARI
Tel. 080/5592335 - 334 - 374 - 348/4146343
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Antonio Colamaria - Specialista in Neurochirurgia