Un intervento del genere, che verrebbe fatto presso l'istituto ortopedico

Salve, da circa due mesi ho un dolore persistente come un grosso chiodo conficcato nel gluteo sinistro e un dolore che si irradia lungo la gamba destra sino al polpaccio esterno, la schiena la sento libera da dolori e libero nei movimenti.
Sono andato avanti con artial bustine e nicetile ora in conpresse ora in fiale. Nessun risultato, debbo dire che al mattino alzatomi dal letto il dolore è più persistente, dopo un po, durante l'arco della giornata si attenua di molto. Di recente ho fatto una visita ortopedica che mi ha prescriit nell'attesa della tac un cura di due settimane di muscoril e orudis fiale insieme per una puntura al giorno. Nessun risultato neanche così. Ho fatto la tac con questa diagnosi: Tc L2/s1 L'esame è stato eseguito mediante acquisizione volumetrica ed integrato da ricostruzioni multiplanari. Non si rilevano significative alterazioni di profilo posteriore dei dischi intersomatici L2/L3 ed L5/s1 nè segni di compressione sul sacco durale e sulle corrispondenti radici nervose. Modesto aumento dei diametri discali in L/3 L/4 con lieve impronta sul sacco durale. Il disco itersomatico L/4 L5 , aumentato nei suoi diametri, presenta ernia posterolaterale dx che impronta il sacco durale e la tasca radocolare corrispondente, in parte migrata caudalmente ad occupare il recesso laterale dx nel canale spinale L/5 Mi è stata richiesta una EMG agli arti inferiori per poi programmare un intervento per una decompressione dell'ernia. Avrei paura in effetti ad affrontare un intervento del genere, Che verrebbe fatto presso L'istituto ortopedico per il Mezzogiorno D'Italia a Ganzirri Messina. Esiste La possibilità di agire in altro modo. Grazie Mille Saluti
[#1]
Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.9k 243 2
Se i disturbi non tendono a regredire e durano da qualche mese limitando la Sua normale attività goirnaliera, direi che l'alternativa chirurgica mi appare come unico e necessario rimedio alla situazione in atto.
Per il trattamento chirurgico, Lei si affidi ad un Collega che esegue interventi sulla colonna (sostanzialmente è indifferente se Neurochirurgo od Ortopedico, purchè Chirurgo esperto del tipo di patologia).

Tenga presente che se vi è qualche cosa che materialmente preme sulla radice nervosa, la soluzione è togliere quella compressione, risultando insufficienti ed aleatori altri tipi di trattamenti cosiddetti alternativi.

Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottor Della Corte per essere stato premuroso ed esaustivo nella sua risposta. Alessandro Platania