Compressione da nervo pudendo?

Egr. Dott, scrivo per mezzo dell’utente 75703. Ho 33 anni, maschio. Da diversi anni ho senso di calore-bruciore anale ed uretrale che diventa insopportabile nello stare seduti. Non posso sedermi, né dormire in posizione supina, per cui tutto il giorno sono costretto a stare in piedi e a dormire solo sul fianco sinistro. Il calore-bruciore anale ogni volta lo specialista introduce il dito per visitarmi lo avverto. Il bruciore- calore uretrale si accenta di più nello stare seduti maggiormente dopo minzione e/o dopo eiaculazione. Questo calore-bruciore si estende tra i testicoli e l’ano e quando il pene e flaccido sento fastidio se mi tocco l’uretra. La sintomatologia si allevia nel tempo stando in posizione eretta. In considerazione che sia le visite proctologiche sia le visite urologiche e le relative cure (antibiotici, antinfiammatori, mesalazina, integratori, anticolinergici ecc..) non riescono a porre ancora una diagnosi certa.
Vorrei chiedere se:
- la causa dei disturbi (uretrali, perianali e rettali) possano essere dovuti alla compressione del nervo pudendo in quanto aumenta con alcune posizioni. (per esempio lo stare seduti in macchina è diventato impossibile ecc…) e ho la sensazione che il bruciore- calore che inizialmente parte dall’ano-perineo si irradi sempre in posizione seduta anche alle gambe con la sensazione che diventino fredde. In merito il mio medico curante mi ha fatto eseguire una RMN lombo sacrale e una RMN encefalo (entrambe negative). In oltre da anni o sempre le gambe che si affaticano facilmente e poi mi fanno male certe volte anche in posizione seduta. In merito qualche anno fa ho fatto elettromiografia e studio HLA (negative). Per le gambe affaticate si è ipotizzato che la causa sia il Dilatrend che assumo per la cardiomiopatia dilatativa stabile da 10 anni.
Cordialmente
[#1]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Egr. signore,
Le consiglio di consultare lo specialista proctologo (un chirurgo generale). Se egli esclude patologie di propria competenza, bisognerà indagare se i sintomi possono essere riferibili alla cosiddetta coccigodinia, ossia ad alterazioni delle vertebre coccigee che procurano il dolore, solitamente su base traumatica.
Cordialmente
[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dott. Migliaccio per la risposta immediata.ed esaustiva
Di nuovo un cordiale saluto

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