Ernia recidiva dopo parto naturale

Buongiorno,
ho 37 anni e nel 2010 sono stata operata di ernia discale L4-L5. Accusavo forti dolori lombari e formicolio al piede destro. Dopo l'intervento i dolori scomparvero e sono rimasta a completo riposo per un mese per evitare una recidiva.
Nel 2011 sono rimasta incinta e durante gli ultimi mesi di gravidanza ho sofferto molto di sciatica nella gamba sinistra. Per paura di avere un'altra ernia sono tornata dal chirurgo che mi aveva operata, il quale mi ha detto di non preccuparmi, che sicuramente era la bambina che mi schiacciava il nervo. Io a quel punto volevo una sua raccomandazione scritta per fare un parto cesario, me l'ha negata.
Nell'estate 2012 ho partorito, è stato un parto naturale, lungo e faticoso. Da quel momento in poi tra l'allattamento ed il portare continuamente la bambina crescevano sempre piú i dolori lombari.
Qualche giorno fa ho fatto la RM: ernia discale L4-L5 che tocca il nervo ma non lo comprime, infatti non sento nessun formicolio.
Le mie domande ora sono queste:
1) il parto può essere stato la causa di quest'ernia?
2) dovrò di nuovo operarmi? O si parla di operazione solo se c'è lo schiacciamento di un nervo?
3) se mi rioperano c'è il rischio che a forza di togliere materiale non rimanga più nulla del cuscinetto intervertebrale?
4) c'è la possibilità che con fisioterapia, ginnastica e yoga la situazione migliori o rischio di peggiorare, sarebbe meglio il riposo?
5) a chi sarebbe meglio rivolgersi ora, ad un fisiatra o ad un neurochirurgo?
Ringraziando anticipatamente, porgo cordiali saluti.
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Dr. Alessandro Rinaldi Neurochirurgo, Neurologo 379 20 6
Gent. Signora,
Il quadro è da lei descritto con molta chiarezza. Cercherò di rispondere alle sue domande.
In effetti tutto il periodo di gravidanza può aver scompensato un equilibrio precario sul livello discale già operato. E lo sforzo di un parto naturale può aver aggiunto un ulteriore trauma al disco L4-L5. Ovviamente questo era inevitabile (con l'eccezione di raccomandare riposo e FKT già durante la gravidanza).
Ora che questa è terminata, prima di diagnosi sparate a vuoto, sarà il caso, se i suoi disturbi continuano, di ripetere una RM del rachide lombo-sacrale. Un nervo può essere compresso anche in modo temporaneo tale che poi alla risonanza non si veda nulla, quindi non è solo questo l'elemento decisivo.
Un secondo intervento, dove fosse necessario ed indicato appunto dagli esami di controllo, riduce ulteriormente la residua quota di disco funzionante. Non è detto che questo comporti evidenti conseguenze cliniche. Nel caso vi sono soluzioni adeguate anche per questo problema.
La fisiochinesiterapia, la ginnastica posturale (lo yoga un pò meno in questa fase) ed il nuoto possono essere ottimi sistemi per consolidare i rapporti anatomici nella regione interessata, possono addirittura far regredire una situazione di protrusione (prodromo di ernia discale) e guarire il disturbo, purchè sotto la guida di un fisiatra e/o esperto fisioterapista. Il neurochirurgo dovrà comunque essere consultato dopo il risultato della RM.
I più cordiali saluti,

Dr. Alessandro  Rinaldi

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dopo
Utente
Utente
Dottore, La ringrazio molto per aver risposto in modo così celere ed esaustivo!
La prossima settimana ho appuntamento con un bravo neurochirurgo per mostrargli l'esito della RM.
Quello che mi avvilisce è che forse tutto questo si sarebbe potuto evitare se ai tempi il neurochirurgo mi avesse raccomandato un parto cesareo, come gli avevo ripetutamente chiesto. Anche perchè ora con una bambina così piccola non riesco nemmeno ad evitare quei movimenti così nocivi per la mia schiena. Senza parlare della difficoltà che ho nel riuscire a fare ore di terapia...
Spero che si risolva tutto senza un'altra operazione, Lei comunque è stato gentilissimo!
Cordiali saluti