Stato vegetativo post-operazione da ictus

Premessa: io non so niente di medicina
Erano le 8.30 di mattina, ed un familiare di una persona amica ha sentito che quest'ultima rideva in continuazione. Quando è andato a vedere, la paziente fisicamente stava bene, ma continuava a ridere senza parlare. Già una settimana prima che succedesse questo, è stata trovata in bagno svenuta, ma dopo aver fatto degli esami non è stato riscontrato niente.
Il familiare ha chiamato il medico di base e dopo alcuni controlli (non so quali), ha consigliato di portare la paziente in ospedale. Il familiare e la paziente sono andati all'ospedale in macchina e lei riusciva a camminare e muoversi normalmente. Quando è arrivata li, è svenuta ed è rimasta paralizzata la parte destra del corpo. Le sono stati fatti i primi esami e la TAC ha riscontrato che si trattava di ictus, e poi le hanno attaccato la flebo. Penso che l'abbiano fatto per riuscire a bloccare la fuoriuscita del sangue dal cervello, giusto? Continuavano a fare gli esami e la flebo, e dicevano che non c'era niente da fare. Verso le 20.30/21.00 il neurochirurgo ha detto che l'unica soluzione era operarla perchè sennò sarebbe morta in 2 ore circa. L'operazione è andata bene e subito dopo la paziente è stata portata in terapia intensiva. Il dottore ci ha detto che bisognava aspettare 48 ore per vedere i primi sviluppi post-operazione. Comunque è sembrato positivo perchè ha detto che per il risveglio ci volevano circa 48/72 ore (sempre se non c'erano complicazioni varie, come emoraggie) e poi bisognava vedere i danni che aveva subito il cervello. Passate 48 ore non è successo niente e un infermiere ci ha consigliato di chiamarla e parlare con lei. Infatti dopo 3/4 giorni ha aperto gli occhi ed ha iniziato a muoversi. Dopo 2 settimane circa le è stata fatta la tracheotomia, dove ha preso un virus (non so di che genere).Sono passati 2 mesi circa e la situazione è questa:
- se le prendi la mano non sente; ma se gliela stringi, lei stringe la tua
- ha pianto 2 volte ed ogni tanto sembra che sorrida o che abbia il volto sorridente
- se le muovi il braccio destro (quello paralizzato) lei stringe gli occhi o sembra che gli dia fastidio
Apparte questi segnali, non parla e non segue con lo sguardo o cose così.
Secondo voi, sente qualcosa o no? E' cosciente dell'ambiente esterno?

Grazie a chi risponderà
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Dr. Marco Baldassa Neurochirurgo 30
Gentile utente,
è difficile giudicare lo stato clinico di un paziente senza visitarlo di persona, ed è impossibile capire se ha un contatto con l'ambiente circostante o meno senza interagirci.
Certamente, da come la descrive, la situazione clinica è in questo momento ancora molto impegnativa per la signora, ma questo non significa che non ci sia spazio per un miglioramento.
Spero con lei che la situazione migliori.

Dr. Marco Baldassa
neurochirurgobz@libero.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per aver risposto.
Le riporto gli ultimi aggiornamenti sullo stato di salute della paziente:
la visita alla paziente da parte dei familiari e parenti può essere fatta 2 volte al giorno per un massimo di un'ora. Negli ultimi 3 giorni ogni volta che un parente va a trovarla, quando la saluta, lei apre gli occhi e si mette a piangere.
Può essere un segno di coscienza con l'ambiente esterno?
L'ultima TAC ha evidenziato che l'ematoma si è quasi assorbito. Volevo chiederle: adesso, dalla TAC, si possono vedere o no i danni cerebrali subiti?
Ha anche cominciato a deglutire la saliva da sola. L'infermiera ha detto che stanno provando ad abituare la paziente a farla respirare da sola senza l'aiuto delle macchine.

Grazie
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Dr. Marco Baldassa Neurochirurgo 30
Il fatto che apra gli occhi spontaneamente è sicuramente un iniziale segno positivo, anche se è difficile definire a distanza se si tratta o no di un contatto con l'ambiente circostante.

La TAC di per se può mmostrare se ci sono problemi da trattare con un intervento chirurgico, ma non è in grado di fornire informazioni dettagliate sulla prognosi, cioè sul futuro andamento clinico della signora.

In genere è necessaria molta pazienza per vedere dei risultati clinici.

Le auguro che le cose possano pian piano migliorare.