Ematoma cranico
BUONGIORNO VORREI CHIEDERE UN CONSULTO PER UN CHIARIMENTO :
MIA MOGLIE MALATA ONCOLOGICA DI 37 ANNI OPERATA A MAGGIO PER ADENOCARCINOMA GASTRICO LOCALMENTE AVANZATO CON METASTASI EPATICHE E OVAIO, DOPO AVER FATTO CHEMIO SENZA RISULTATI CON ESPANSIONE A SETTEMBRE DI METASTASI OSSEE DIFFUSE A TUTTA LA COLONNA E BACINO CON INFILTRAZIONE DEL MIDOLLO CHE DAI PRIMI DI OTTOBRE PORTA A GRAVE CARENZA PIASTRINE CO VALORI IL 21 OTTOBRE DI 5000 IL GIORNO DOPO VIENE EFFETTUATA TRASFUSIONE PIASTRINE E PEDR FORTI DOLORI ALLA TESTA VIENE EFFETTUATA TAC CRANIO CON RESPONSO DI EMATOMA DI 5MM LATERALE SUBCRANICO RICOVERATA IN MEDICINA DI URGENZA INVECE CHE IN NEUROLOGIA PER ESSERE SEGUITA A PARERE LORO MEGLIO DAGLI ONCOLOGI , DOPO 2 GIORNI IL 24 OTTOBRE VIENE ESEGUITA NUOVA TAC CHE DICE CHE L'EMATOMA DESTRO RISULTA RIDOTTO MA NE RISULTA UN ALTRO DI UGUALE MISURA NELLA PARTE SINISTRA, NEL FRATTEMPO VENGONO EFFETTUATE TRASFUSIONI PIASTRINE QUASI TUTTI I GIORNI CON VALORI DAI 20000 AI 43000 MAX, MA DOMENICA 26 AVENDO 37000 PIASTRINE SI RIFIUTANO DI EFFETTUARE TRASFUSIONE ANCHE SAPENDO CHE IN POCHE ORE CALAVANO, DA DOMENICA VEDO CHE HA MOLTA SONNOLENZA, MA LORO NON SE NE PREOCCUPANO LUNEDI 27 OTTOBRE PIASTRINE A 14000 E FORTE TACHICARDIA LA MATTINA 163 BATTITI AL MIO ARRIVO CHIEDO NUOVA TAC MA SI RIFIUTANO TANTO DICONO NON POSSIAMO FARGLI NULLA E MALATATA TERMINALE, NONOSTANTE IL CARDIOLOGO DICA CHE LA TACHICARDIA NON DIPENDE DAL CUORE E NON HA SENSO SOMMINISTRARE PASTICCHE PER RIDURRE IL BATTITO , LORO GLI E LE SOMMINISTRANO INVECE DI ANDARE A VEDERE LA CAUSA CHE PER ME NELLA MIA IGNORANZA DIPENDEVA DALLA TESTA IN QUANTO STAVA AD OCCHI CHIUSI RISPONDENDO SOLO SE STIMOLATA, LORO ATTRIBUISCONO LA CAUSA AL FEGATO SCOMPENSATO DALLE METASTASI, COSI VIENE LASCIATA SENZA PIU ESSERE VISITATA NE CHIEDENDO UN CONSULTO NEUROCHIRURGO FINO AL MARTEDI MATTINA ALLE 6,30 QUANDO MI ACCORGO DI UNA GRAVE MANCANZA D ARIA HA DOLORI è CONFUSA E CHIAMANDO L'INFERMIERE GLI FACCIO METTERE L'OSSIGENO E MISURARE LA PRESSIONE 80/60 CHIEDO L'INTERVENTO DEL MEDICO PIù VOLTE IN QUANTO PRESENTA CIANOSI ALLE DITA DELLE MANI E GINOCCHIA, INVECE DI MEDICINA DI URGENZA DOVE ERA RICOVERATA NON ARRIVA NESSUN DOLORE FINO ALLE 8, QUANDO ARRIVA NEMMENO LA GUARDA E DICE DI ASPETTARE L'ONCOLOGO ALLE 8.30 VIENE LASCIATA PER PIù DI 2 ORE SENZA ASSISTENZA SOLO 3 FIALE DI MORFINA PER IL DOLORE, QUANDO ARRIVA ORMAI L'ONCOLOGA LA PRESSIONE E LA SATURAZIONE NON SI RIESCONO PIù A PRENDERE ALLORA MENTRE MIA MOGLIE ERA ANCORA SEMICOSCENTE UN PO PARLAVA, LA DOTTORESSA LA SEDA PER PERMETTERGLI DI TENERE L'OSSIGENO, E METTE FARMACI PER RISOLLEVARE LA PRESSIONE MA ORMAI DICE E IN SCHOCK NON SI RIPRENDERA, E ADESSO ANCHE LEI DICE CHE DIPENDE DALL'EMORRAGGIA ALLA TESTA , E QUANDO ORMAI SEDATA STAVA PER MORIRE LA PORTO ALMENO A MORIRE A CASA, E POSSIBILE LASCIARE UNA RAGAZZA DI 37 ANNI MORIRE COSI? E NON ERA POSSIBILE TENTARE CON LA CHIRURGIA PER L'EMATOMA? VORREI SAPERE SE ERA POSSIBILE FARE QUALCOSA? GRAZIE
MIA MOGLIE MALATA ONCOLOGICA DI 37 ANNI OPERATA A MAGGIO PER ADENOCARCINOMA GASTRICO LOCALMENTE AVANZATO CON METASTASI EPATICHE E OVAIO, DOPO AVER FATTO CHEMIO SENZA RISULTATI CON ESPANSIONE A SETTEMBRE DI METASTASI OSSEE DIFFUSE A TUTTA LA COLONNA E BACINO CON INFILTRAZIONE DEL MIDOLLO CHE DAI PRIMI DI OTTOBRE PORTA A GRAVE CARENZA PIASTRINE CO VALORI IL 21 OTTOBRE DI 5000 IL GIORNO DOPO VIENE EFFETTUATA TRASFUSIONE PIASTRINE E PEDR FORTI DOLORI ALLA TESTA VIENE EFFETTUATA TAC CRANIO CON RESPONSO DI EMATOMA DI 5MM LATERALE SUBCRANICO RICOVERATA IN MEDICINA DI URGENZA INVECE CHE IN NEUROLOGIA PER ESSERE SEGUITA A PARERE LORO MEGLIO DAGLI ONCOLOGI , DOPO 2 GIORNI IL 24 OTTOBRE VIENE ESEGUITA NUOVA TAC CHE DICE CHE L'EMATOMA DESTRO RISULTA RIDOTTO MA NE RISULTA UN ALTRO DI UGUALE MISURA NELLA PARTE SINISTRA, NEL FRATTEMPO VENGONO EFFETTUATE TRASFUSIONI PIASTRINE QUASI TUTTI I GIORNI CON VALORI DAI 20000 AI 43000 MAX, MA DOMENICA 26 AVENDO 37000 PIASTRINE SI RIFIUTANO DI EFFETTUARE TRASFUSIONE ANCHE SAPENDO CHE IN POCHE ORE CALAVANO, DA DOMENICA VEDO CHE HA MOLTA SONNOLENZA, MA LORO NON SE NE PREOCCUPANO LUNEDI 27 OTTOBRE PIASTRINE A 14000 E FORTE TACHICARDIA LA MATTINA 163 BATTITI AL MIO ARRIVO CHIEDO NUOVA TAC MA SI RIFIUTANO TANTO DICONO NON POSSIAMO FARGLI NULLA E MALATATA TERMINALE, NONOSTANTE IL CARDIOLOGO DICA CHE LA TACHICARDIA NON DIPENDE DAL CUORE E NON HA SENSO SOMMINISTRARE PASTICCHE PER RIDURRE IL BATTITO , LORO GLI E LE SOMMINISTRANO INVECE DI ANDARE A VEDERE LA CAUSA CHE PER ME NELLA MIA IGNORANZA DIPENDEVA DALLA TESTA IN QUANTO STAVA AD OCCHI CHIUSI RISPONDENDO SOLO SE STIMOLATA, LORO ATTRIBUISCONO LA CAUSA AL FEGATO SCOMPENSATO DALLE METASTASI, COSI VIENE LASCIATA SENZA PIU ESSERE VISITATA NE CHIEDENDO UN CONSULTO NEUROCHIRURGO FINO AL MARTEDI MATTINA ALLE 6,30 QUANDO MI ACCORGO DI UNA GRAVE MANCANZA D ARIA HA DOLORI è CONFUSA E CHIAMANDO L'INFERMIERE GLI FACCIO METTERE L'OSSIGENO E MISURARE LA PRESSIONE 80/60 CHIEDO L'INTERVENTO DEL MEDICO PIù VOLTE IN QUANTO PRESENTA CIANOSI ALLE DITA DELLE MANI E GINOCCHIA, INVECE DI MEDICINA DI URGENZA DOVE ERA RICOVERATA NON ARRIVA NESSUN DOLORE FINO ALLE 8, QUANDO ARRIVA NEMMENO LA GUARDA E DICE DI ASPETTARE L'ONCOLOGO ALLE 8.30 VIENE LASCIATA PER PIù DI 2 ORE SENZA ASSISTENZA SOLO 3 FIALE DI MORFINA PER IL DOLORE, QUANDO ARRIVA ORMAI L'ONCOLOGA LA PRESSIONE E LA SATURAZIONE NON SI RIESCONO PIù A PRENDERE ALLORA MENTRE MIA MOGLIE ERA ANCORA SEMICOSCENTE UN PO PARLAVA, LA DOTTORESSA LA SEDA PER PERMETTERGLI DI TENERE L'OSSIGENO, E METTE FARMACI PER RISOLLEVARE LA PRESSIONE MA ORMAI DICE E IN SCHOCK NON SI RIPRENDERA, E ADESSO ANCHE LEI DICE CHE DIPENDE DALL'EMORRAGGIA ALLA TESTA , E QUANDO ORMAI SEDATA STAVA PER MORIRE LA PORTO ALMENO A MORIRE A CASA, E POSSIBILE LASCIARE UNA RAGAZZA DI 37 ANNI MORIRE COSI? E NON ERA POSSIBILE TENTARE CON LA CHIRURGIA PER L'EMATOMA? VORREI SAPERE SE ERA POSSIBILE FARE QUALCOSA? GRAZIE
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Egregio Signore,
sono molto dolente per quanto successo, anche per la giovane età della paziente.
Ma dalla descrizione del quadro clinico (diffusione delle metastasi, piastrine tendenti ai valori molto bassi...), sarei rimasto anche io perplesso per un eventuale intervento di evacuazione di un ematoma intracranico (suppongo sottodurale cronico). E ciò per più motivi. Fra questi, la constatazione della scarsa quantità di sangue (dell'ordine di mm, mi pare di aver inteso), il fatto che vi era un tendenziale riassorbimento e, per questo, l'evidenziazione di un'altra raccolta controlateralmente, la possibilità più che concreta che il trauma chirurgico avrebbe posto i presupposti, comunque, di un nuovo versamento ematico soprattutto a causa di difficoltà coagulative, le condizioni generali della paz. che avrebbe potuto non reggere neanche in fase d'intervento....
Purtroppo, di fronte ad un evento così tragico si tende a non rassegnarsi e si cerca, se non la colpa, la spiegazione dell'evento in fattori esterni che avrebbero potuto essere dominati con diversi comportamenti.
Ripeto, anche io, in quelle condizioni, non avrei posto indicazione all'intervento (non strettamente necessario ed a grave rischio) che comunque non avrebbe influito sull'esito finale.
Mi dispiace ancora anche per la giovanissima età della Signora.
sono molto dolente per quanto successo, anche per la giovane età della paziente.
Ma dalla descrizione del quadro clinico (diffusione delle metastasi, piastrine tendenti ai valori molto bassi...), sarei rimasto anche io perplesso per un eventuale intervento di evacuazione di un ematoma intracranico (suppongo sottodurale cronico). E ciò per più motivi. Fra questi, la constatazione della scarsa quantità di sangue (dell'ordine di mm, mi pare di aver inteso), il fatto che vi era un tendenziale riassorbimento e, per questo, l'evidenziazione di un'altra raccolta controlateralmente, la possibilità più che concreta che il trauma chirurgico avrebbe posto i presupposti, comunque, di un nuovo versamento ematico soprattutto a causa di difficoltà coagulative, le condizioni generali della paz. che avrebbe potuto non reggere neanche in fase d'intervento....
Purtroppo, di fronte ad un evento così tragico si tende a non rassegnarsi e si cerca, se non la colpa, la spiegazione dell'evento in fattori esterni che avrebbero potuto essere dominati con diversi comportamenti.
Ripeto, anche io, in quelle condizioni, non avrei posto indicazione all'intervento (non strettamente necessario ed a grave rischio) che comunque non avrebbe influito sull'esito finale.
Mi dispiace ancora anche per la giovanissima età della Signora.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
buongiorno grazie per la risposta , volevo chiederle solo 2 cose : è morta per l'emorraggia cerebrale come conseguenza? con più tempestività quella mattina era impossibile salvarla o meglio allungargli la vita? e ancora e possibile che a novembre 2012 alla gastroscopia aveva solo gastrite e elicobattery poi curato e ad aprile 20014 un tumore di 4 cm metastatizzato in un anno e mezzo? grazie in anticipo per la cortese risposta.
[#3]
La mia sensazione è che l'emorragia intracranica sia stato un fatto terminale (ma mi è parsa di dmensioni tali da determinarne l'exitus). Quindi l'evacuazione non avrebbe avuto rilevanza (a parte i rischi anche immediati che in simili condizioni si sarebbero potuti correrere).
I tumori non hanno regole precise, o meglio noi ancora non le conosciamo, e la possibilità di "esplosioni" improvvise sono sepre possibili.
Cordialità
I tumori non hanno regole precise, o meglio noi ancora non le conosciamo, e la possibilità di "esplosioni" improvvise sono sepre possibili.
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 18/11/2014.
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