Ernia protrusa l4 -l5 con limitazione di movimento arti inferiori
Buongiorno,
Da Gennaio sono alle prese con questo problema che, nonostante non abbia gran mal di schiena, incide molto sulle gambe, comportandone limitazione ai movimenti, soprattutto sento tirare quando sono fermo sul posto.
Chiaramente ho fatto tutte le visite specialistiche, ortopedico, neurochirurgo (entrambi, sulla base della risonanza di Febbraio, mi hanno detto che non è da operare.
).
Ad oggi Agosto, dopo ciclo di ozonoterapia il risultato della seconda risonanza (nella prima si parlava di piccola ernia, ma onestamente mi dava più bruciore) del 27 luglio e il seguente:
Quadro caratterizzato da presenza di diffuse alterazioni da discopatie degenerative di lieve-intermedio nel cui contesto si riconosce a L4-L5 ernia protrusa intraforaminale destra, ad ampio raggio, con segni di contatto intraforaminale con la radice omolaterale uscente di L4.
Non lesioni osteostrutturali patologiche ad alto turnover.
Angioma vertebrale a prevalente contenuto adiposo al soma di L5.
Sclerosi sottocorticale delle faccette zigoapofisarie a L4-L5 ed L5-S1.
Non focali alterazioni di segnale patologiche endospecali.
Il radiologo mi ha consigliato infiltrazioni periradicolari.
La mia domanda e: riducono L ernia?
Il nervo è attualmente a rischio?
Non vorrei un palliativo per poi ritrovarmi in condizioni peggiori a livello del nervo.
Chiedo gentilmente un vs parere a riguardo ed eventuali consigli sul tipo di terapia (va da se che la terapia conservativa non ha dato effetto) e/o se necessario intervento.
Al momento riesco a camminare, ma come un auto cammina col freno a mano
Grazie anticipatamente
Alessandro
Da Gennaio sono alle prese con questo problema che, nonostante non abbia gran mal di schiena, incide molto sulle gambe, comportandone limitazione ai movimenti, soprattutto sento tirare quando sono fermo sul posto.
Chiaramente ho fatto tutte le visite specialistiche, ortopedico, neurochirurgo (entrambi, sulla base della risonanza di Febbraio, mi hanno detto che non è da operare.
).
Ad oggi Agosto, dopo ciclo di ozonoterapia il risultato della seconda risonanza (nella prima si parlava di piccola ernia, ma onestamente mi dava più bruciore) del 27 luglio e il seguente:
Quadro caratterizzato da presenza di diffuse alterazioni da discopatie degenerative di lieve-intermedio nel cui contesto si riconosce a L4-L5 ernia protrusa intraforaminale destra, ad ampio raggio, con segni di contatto intraforaminale con la radice omolaterale uscente di L4.
Non lesioni osteostrutturali patologiche ad alto turnover.
Angioma vertebrale a prevalente contenuto adiposo al soma di L5.
Sclerosi sottocorticale delle faccette zigoapofisarie a L4-L5 ed L5-S1.
Non focali alterazioni di segnale patologiche endospecali.
Il radiologo mi ha consigliato infiltrazioni periradicolari.
La mia domanda e: riducono L ernia?
Il nervo è attualmente a rischio?
Non vorrei un palliativo per poi ritrovarmi in condizioni peggiori a livello del nervo.
Chiedo gentilmente un vs parere a riguardo ed eventuali consigli sul tipo di terapia (va da se che la terapia conservativa non ha dato effetto) e/o se necessario intervento.
Al momento riesco a camminare, ma come un auto cammina col freno a mano
Grazie anticipatamente
Alessandro
[#1]
In assenza di un importante disturbo motorio si può razionalmente pensare ad un ciclo di infiltrazioni periradicolari. Immagino che i Suoi principali disturbi siano a dx.
L'infiltrazione NON incide sulla protrusione erniaria, ma incide sull'edema della radice nervosa.
Posso anche preannunciarLe che l'infiltrazione, nella stragrande maggioranza di casi, conduce ad un durevole e sostanziale contenimento delle algie, ma che solo in una minima rivalutazione di casi si riscontra una sostanziale regressione dei deficit motori, se pre-esistenti.
Al Suo posto sarei tentato, se ne ricorrano le condizioni cliniche, a sottopormi ad un ciclo di infiltrazioni periradicolari.
In alternativa vi è un intervento con tecnica mininvasiva che, con un'incisione cutanea inferiore ad un centimetro (ed in anestesia locale), permetta di arrivare direttamente nella zona intraforaminale di quel lato e, volendo, anche nel disco. Tale tecnica permette di asportare (senza danneggiare i restanti tessuti circostanti che vengono scollati, ma non tagliati, e che si ricompongono spontaneamente alla fine dell'intervento) la parte malacica (lasciando quella sana) del nucleo/anulus discale, che è responsabile della compressione/sofferenza della radice nervosa interessata.
Se ha piacere, faccia ancora sapere.
Cordialità.
L'infiltrazione NON incide sulla protrusione erniaria, ma incide sull'edema della radice nervosa.
Posso anche preannunciarLe che l'infiltrazione, nella stragrande maggioranza di casi, conduce ad un durevole e sostanziale contenimento delle algie, ma che solo in una minima rivalutazione di casi si riscontra una sostanziale regressione dei deficit motori, se pre-esistenti.
Al Suo posto sarei tentato, se ne ricorrano le condizioni cliniche, a sottopormi ad un ciclo di infiltrazioni periradicolari.
In alternativa vi è un intervento con tecnica mininvasiva che, con un'incisione cutanea inferiore ad un centimetro (ed in anestesia locale), permetta di arrivare direttamente nella zona intraforaminale di quel lato e, volendo, anche nel disco. Tale tecnica permette di asportare (senza danneggiare i restanti tessuti circostanti che vengono scollati, ma non tagliati, e che si ricompongono spontaneamente alla fine dell'intervento) la parte malacica (lasciando quella sana) del nucleo/anulus discale, che è responsabile della compressione/sofferenza della radice nervosa interessata.
Se ha piacere, faccia ancora sapere.
Cordialità.
Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: La Madonnina Milano-02/50030013
Le Betulle Appiano Gentile (Co) 031/973311
[#2]
Utente
Gentilissimo per la risposta.
Sono coinvolte in ugual modo entrambi gli arti;
Si sarei tentato dalle infiltrazioni periradicolari, ma non essendo in grado di risolvere il problema all origine , ovvero la compressione e riduzione dell ernia, il timore e che , restando compressa , in assenza di sintomo dato dall effetto dell infiltrazione ( me ne stata consigliata 1 sola), si possa danneggiare a lungo andare il nervo. E possibile uno scenario simile?
Dovrei tenere monitorata la situazione dopo L infiltrazione con eventuali Elettromiografie e Risonanze?
Ne feci una a Gennaio, con sostanziale esito negativo, nessun danno.
Grazie ancora per la disponibilità,
Cordiali saluti
Alessandro
Sono coinvolte in ugual modo entrambi gli arti;
Si sarei tentato dalle infiltrazioni periradicolari, ma non essendo in grado di risolvere il problema all origine , ovvero la compressione e riduzione dell ernia, il timore e che , restando compressa , in assenza di sintomo dato dall effetto dell infiltrazione ( me ne stata consigliata 1 sola), si possa danneggiare a lungo andare il nervo. E possibile uno scenario simile?
Dovrei tenere monitorata la situazione dopo L infiltrazione con eventuali Elettromiografie e Risonanze?
Ne feci una a Gennaio, con sostanziale esito negativo, nessun danno.
Grazie ancora per la disponibilità,
Cordiali saluti
Alessandro
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 912 visite dal 12/08/2021.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.