Valutazione test cognitivi
Buongiorno Dottore/Dottoressa,
Le scrivo per un consulto sui risultati dei test cognitivi che ho eseguito recentemente (CogniFit e Mensa IQ Check).
Vorrei il Suo parere clinico sull'interpretazione del profilo emerso, in particolare per escludere eventuali segnali di decadimento cognitivo.
Sintesi dei Risultati:
La mia Intelligenza Generale (QI) è risultata 144 (certificazione Mensa).
La mia Accuratezza nella maggior parte dei compiti è tra il 100% e il 98%, con il Controllo Inibitorio in Accuratezza (Flanker Effect) pari a 0, posizionandomi costantemente nel 99esimo percentile per queste metriche.
I punteggi complessivi dei compiti sono mediamente "Molto Alti", ma si osserva un certo rallentamento nei tempi di reazione in alcuni test complessi.
Quesito Clinico:
Dato il mio profilo di QI elevatissimo (144) e di accuratezza (vicina al 100%) che smentirebbero un deficit, Le chiedo: questo contrasto, ovvero un rallentamento nei tempi di reazione in un contesto di intelligenza e controllo cognitivo eccezionali, può essere interpretato come un segnale precoce di decadimento cognitivo o declino neurodegenerativo per un individuo di 41 anni, o è pienamente compatibile con un profilo di plusdotazione che adotta una strategia di risposta meticolosa, iper-controllata e riflessiva (un trade-off strategico tra precisione e velocità)?
La ringrazio per il Suo tempo e la Sua valutazione.
Cordiali saluti.
Le scrivo per un consulto sui risultati dei test cognitivi che ho eseguito recentemente (CogniFit e Mensa IQ Check).
Vorrei il Suo parere clinico sull'interpretazione del profilo emerso, in particolare per escludere eventuali segnali di decadimento cognitivo.
Sintesi dei Risultati:
La mia Intelligenza Generale (QI) è risultata 144 (certificazione Mensa).
La mia Accuratezza nella maggior parte dei compiti è tra il 100% e il 98%, con il Controllo Inibitorio in Accuratezza (Flanker Effect) pari a 0, posizionandomi costantemente nel 99esimo percentile per queste metriche.
I punteggi complessivi dei compiti sono mediamente "Molto Alti", ma si osserva un certo rallentamento nei tempi di reazione in alcuni test complessi.
Quesito Clinico:
Dato il mio profilo di QI elevatissimo (144) e di accuratezza (vicina al 100%) che smentirebbero un deficit, Le chiedo: questo contrasto, ovvero un rallentamento nei tempi di reazione in un contesto di intelligenza e controllo cognitivo eccezionali, può essere interpretato come un segnale precoce di decadimento cognitivo o declino neurodegenerativo per un individuo di 41 anni, o è pienamente compatibile con un profilo di plusdotazione che adotta una strategia di risposta meticolosa, iper-controllata e riflessiva (un trade-off strategico tra precisione e velocità)?
La ringrazio per il Suo tempo e la Sua valutazione.
Cordiali saluti.
Gentile Utente,
il contrasto osservato (alta intelligenza/accuratezza e rallentamento nei tempi di reazione) è pienamente compatibile con una strategia di risposta riflessiva e meticolosa, tipica di individui con elevate capacità cognitive, piuttosto che un segnale precoce di decadimento cognitivo, specialmente considerato l'elevato punteggio complessivo e l'accuratezza.
Cordiali saluti
il contrasto osservato (alta intelligenza/accuratezza e rallentamento nei tempi di reazione) è pienamente compatibile con una strategia di risposta riflessiva e meticolosa, tipica di individui con elevate capacità cognitive, piuttosto che un segnale precoce di decadimento cognitivo, specialmente considerato l'elevato punteggio complessivo e l'accuratezza.
Cordiali saluti
Dr. Antonio Ferraloro
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 144 visite dal 15/11/2025.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Se sei uno specialista e vuoi rispondere ai consulti esegui il login oppure registrati al sito.
Altri consulti in neurologia
- Trittico e memoria: effetto collaterale o temporaneo?
- Diagnosi emicrania con aura: opinioni e dubbi su TIA?
- crisi epilettiche a 13 anni: ricaduta dopo Italept, cause?
- Disordini del movimento post-farmaci: parkinsonismo iatrogeno o demenza frontotemporale?
- Cervello: calcificazioni, atrofia, diagnosi incerta e angoscia: cosa fare?
- Trauma cranico: fastidio dopo 4 giorni, posso stare tranquilla?