Corioretinopatia sierosa centrale

Salve a tutti,

ho 40 anni, da quattro mesi e mezzo mi è stata diagnosticara la CSC all'occhio destro mediante OCT, monitorata mensilmente sempre con tale esame.

Dopo il primo mese di peggioramento, il secondo senza variazioni, all'inizio del terzo mese la OCT rileva un lieve miglioramento (per dare un'idea distacco della fovea da >500&#956;m a 400&#956;m<500 &#956;m); dopo altri due mesi ulteriori miglioramenti, nell'ultima OCT effettuata oggi distacco tra 300&#956;m e 400&#956;m (anche meno nel punto centrale).

In questi mesi sono stato trattato con: Diamox, poi Ananase, ora con Proidema (sempre insieme a Yellox).

Guardando l'OCT in effetti il miglioramento è evidente, l'edema si è molto ridotto (è circa un quarto ripetto all'inizio, la fovea sta riprendendo la sua forma a "valle", e se continua così alla prossima OCT sarà scomparso), sono quindi stato rimandato a settembre per nuova OCT.

Il motivo del mio post nasce dal fatto che a fronte di quanto suddetto io non noto miglioramenti significativi nella percezione, l'oculisata dice che è normale, il recupero avverà lentamente (anche se non è detto al 100 %), leggo però su Internet che un degrado anche importante può essere permanente (anche se in casi cronici, oltre i sei mesi).

E' normale che io non noti un migliormanto a fronte di quanto rilevato dall'OCT?

Ci sono farmaci che possono aiutare il recupero (leggo della vertepofina ma vedo che viene attivata dal laser)?

Ringraziando tutti i medici che vorranno esprimere un loro parere in merito, porgo cordiali saluti.

Maurizio
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Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale 17k 574 314
Maurizio
Le allego un mio appunto che trova sul sito di Medicitalia...
Poi se riesce faccia un salto in Istituto che facciamo 2 chiacchiere...

OCCHIO e STRESS : la CORIORETINOPATIA SIEROSA CENTRALE
Cosa fare?

Andare alle Terme!!
Riposarsi!
Cambiare drammaticamente lo stile di vita!
La corioretinopatia sierosa centrale è infatti il campanello d’allarme del fatto che stiamo esagerando.

La vita spericolata non è solo quella cantata da Vasco Rossi, ma anche quella di chi è dedito completamente al lavoro, tanto che dimenticare non solo lo spazio per la famiglia o gli affetti, ma anche se stessi.

Non fare mai un break non fa mai bene all’organismo.

Questa patologia è connessa ad una alterazione della barriera ematochimica.

Vi è una trasudazione di liquidi (un vero e proprio ultra filtrato) che causa un distacco sieroso del neuro epitelio retinico, soprattutto in area maculare.

Un ruolo fondamentale della patogenesi è sicuramente legato all’affaticamento ed allo STRESS con il conseguente aumento del cortisolo endogeno quindi noradrenalina ed adrenalina che la fanno da padroni.

Vengono colpiti più gli uomini che le donne.



Fattori di rischio possono essere considerati:

1) Stress emotivo

2) Stress fisico (atleti –campioni)

3) Abuso di alcool

4) Gravidanza

5) Trapianti

6) Lupus eritematoso sistemico

7) Ipertensione arteriosa non trattata farmacologicamente



La sintomatologia è caratterizzata da un brusco calo di visus con una improvvisa ipermetropizzazione.

Possono comparire metamorfopsie, miodesopsie, micropsie, scotoma, centrale, distorsioni delle immagini, con test di AMSLER positivo.

La diagnostica per immagini in questi casi la fa da padrone: le rappresentazioni più significative le otteniamo con l’OCT (meglio se CIRRUS ZEISS) che mostrano chiaramente il sollevamento della neuro retina che appare separata dall’epitelio pigmentato da una zona otticamente vuota relativa all'accumulo sieroso.



Terapia
Generalmente Il sollevamento sieroso regredisce spontaneamente nel corso di qualche mese, ma in questo ci aiuta il cambiamento delle abitudini di vita, a volte addirittura del lavoro.

Se non vi è alcun miglioramento si può eseguire un Laser per foto coagulare il forellino, il punto di rottura (accertato angiograficamente). Alcuni autori suggeriscono diuretici osmotici per lunghi periodi, altri invece integratori alimentari o colliri antinfiammatori. Un ruolo potrebbe avere un potente collirio antiinfiammatorio che recentemente è comparso sul mercato italiano e che previene Edema Maculare post chirurgico della cataratta.

LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO centralino tel 02 583951 / CUP 02 50030013

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dopo
Attivo dal 2013 al 2018
Ex utente
Ringrazio il Dott.Marino per l'attenzione e colgo l'occasione per rilevare che tra le possibilità terapeutiche non viene citata la terapia fotodinamica a mezza dose (alla quale anche l'oculista che mi sta seguendo non ha fatto riferimento).

Da quanto posso capire leggendo su Internet è un intervento che presenta i vantaggi del laser ma senza il problema della cicatrizzazione, quindi da profano sarebbe l'intervento ideale.

Si tratta di un intervento standardizzato o è sperimentale?

E' praticabile solo in condizioni del paziente particolari o è sempre possibile?

Grazie ancora dell'attenzione, cordiali saluti.


Maurizio