Fistola sulla gengiva dopo apicectomia
Salve,
Sono un giovane di 23 anni, sano e in forma (anche se il peso sembra elevato).
Elencherò in senso cronologico la mia storia:
- 4 anni fa o più (credo 6, purtroppo non ricordo precisamente) mi era stato devitalizzato il premolare in alto a sx.
Il dente devitalizzato non aveva capsula.
- Giugno 2023 (1 anno e mezzo fa) il premolare si è rotto longitudinalmente in due metà, la metà interna è stata rimossa e con l'aiuto di un perno in resina (credo) mi è stato messo un dente provvisorio
- Settembre 2023: mi è stato montata la capsula definitiva
- Fine Agosto 2024 ho riscontrato la presenza della fistola e un generale dolore alla gengiva, prendo dei generici antibiotici secondo richiesta del dentista
- Settembre 2024: susseguono diverse visite per controllare la situazione, fallimento nell'estrazione della capsula in quanto saldamente cementata
- Fine Ottobre 2024: venerdi 25 Intervento di apicectomia, assumo rocefin 1g per 5gg e soldesam 4mg 3gg (partendo dal gg prima del intervento), Lunedi 28 mi risveglio con volto gonfio e in stato confusionale.
Torno dal dentista il quale mi dice di non preoccuparmi ma mi prescrive per 2volte al gg per 3gg zitromax 500mg. Ho usato colluttori a base di clorexidrina 0, 2% fino a fine novembre, tutti i giorni 2volte
Mercoledi/Giovedi torna il gonfiore sulla fistola.
- novembre 2024: lunedi 4 tolgo i punti dopo 10gg, il dottore vedendo il gonfiore sui punti mi rassicura dicendo che molto probabilmente è solo il punto ad aver fatto un po di infezione e ancora non si può dire nulla sulla riuscita dell'intervento.
Da questo momento però inizia un periodo che definirei di torture: il dottore con delle siringhe mi disinfetta iniettando acqua ossigenata all'interno della gengiva e successivamente un collutorio/disinfettante.
Dolore indescrivibile e di cose ne ho provate, diventavo rosso dal dolore.
Questa tortura prosegue per bel 2 volte a settimana per 3 settimane, la fistola si rigonfiava periodicamente dopo 2gg dalle iniezioni di liquido senza pus evidente.
La pratica faceva ogni seduta sempre meno male, questo mi fece recuperare fiducia nel dott.
Durante le sett il dottore pian piano ha cambiato versione: "probabilmente è rimasta un po della sacca infettiva" (qualcosa del genere, non sono del mestriere)
-dicembre 2024: sembrava filare tutto liscio fino a venerdi 5, la bolla si rigonfia e ha una piccola quantità di pus, vado dal dentista e mi sottopone alla tortura.
Oggi 7 dicembre la fistola si è gonfiata nuovamente piu evidentemente e stavolta di pus.
Qualcuno puo aiutarmi a fare chiarezza?
Il mio dottore sembra essere sempre evasivo alle domande.
La "tortura" è una pratica consigliabile?
non trovo nulla in rete.
Perché mi ha prescritto antibiotici cosi forti?
Perché non avevo la capsula in primo luogo?
"non essermene preoccupato personalmente di averla" è stato un mio errore?
La questione mi sta stressando molto, procurandomi anche incubi.
Sono un giovane di 23 anni, sano e in forma (anche se il peso sembra elevato).
Elencherò in senso cronologico la mia storia:
- 4 anni fa o più (credo 6, purtroppo non ricordo precisamente) mi era stato devitalizzato il premolare in alto a sx.
Il dente devitalizzato non aveva capsula.
- Giugno 2023 (1 anno e mezzo fa) il premolare si è rotto longitudinalmente in due metà, la metà interna è stata rimossa e con l'aiuto di un perno in resina (credo) mi è stato messo un dente provvisorio
- Settembre 2023: mi è stato montata la capsula definitiva
- Fine Agosto 2024 ho riscontrato la presenza della fistola e un generale dolore alla gengiva, prendo dei generici antibiotici secondo richiesta del dentista
- Settembre 2024: susseguono diverse visite per controllare la situazione, fallimento nell'estrazione della capsula in quanto saldamente cementata
- Fine Ottobre 2024: venerdi 25 Intervento di apicectomia, assumo rocefin 1g per 5gg e soldesam 4mg 3gg (partendo dal gg prima del intervento), Lunedi 28 mi risveglio con volto gonfio e in stato confusionale.
Torno dal dentista il quale mi dice di non preoccuparmi ma mi prescrive per 2volte al gg per 3gg zitromax 500mg. Ho usato colluttori a base di clorexidrina 0, 2% fino a fine novembre, tutti i giorni 2volte
Mercoledi/Giovedi torna il gonfiore sulla fistola.
- novembre 2024: lunedi 4 tolgo i punti dopo 10gg, il dottore vedendo il gonfiore sui punti mi rassicura dicendo che molto probabilmente è solo il punto ad aver fatto un po di infezione e ancora non si può dire nulla sulla riuscita dell'intervento.
Da questo momento però inizia un periodo che definirei di torture: il dottore con delle siringhe mi disinfetta iniettando acqua ossigenata all'interno della gengiva e successivamente un collutorio/disinfettante.
Dolore indescrivibile e di cose ne ho provate, diventavo rosso dal dolore.
Questa tortura prosegue per bel 2 volte a settimana per 3 settimane, la fistola si rigonfiava periodicamente dopo 2gg dalle iniezioni di liquido senza pus evidente.
La pratica faceva ogni seduta sempre meno male, questo mi fece recuperare fiducia nel dott.
Durante le sett il dottore pian piano ha cambiato versione: "probabilmente è rimasta un po della sacca infettiva" (qualcosa del genere, non sono del mestriere)
-dicembre 2024: sembrava filare tutto liscio fino a venerdi 5, la bolla si rigonfia e ha una piccola quantità di pus, vado dal dentista e mi sottopone alla tortura.
Oggi 7 dicembre la fistola si è gonfiata nuovamente piu evidentemente e stavolta di pus.
Qualcuno puo aiutarmi a fare chiarezza?
Il mio dottore sembra essere sempre evasivo alle domande.
La "tortura" è una pratica consigliabile?
non trovo nulla in rete.
Perché mi ha prescritto antibiotici cosi forti?
Perché non avevo la capsula in primo luogo?
"non essermene preoccupato personalmente di averla" è stato un mio errore?
La questione mi sta stressando molto, procurandomi anche incubi.
Buongiorno. Il termine "apicectomia" è oggi superato: non è la rimozione dell'apice radicolare a risolvere il problema di un'infezione periapicale, ma il sigillo del canale . Quando il trattamento ortogrado (cioè cura canalare entrando dalla corona) non ottiene successo, si può operare per via retrograda, accedendo all'apice attraverso l'incisione della gengiva. L'obiettivo non è l'asportazione dell'apice, ma il suo sigillo, per cui il termine dell'intervento è piuttosto "chirurgia endo-odontica con otturazione retrograda". Credo che il Collega questo abbia tentato, purtroppo senza successo. Il reiterarsi delle infezioni non è risolvibile per via farmacologica: o si tenta di reintervenire , migliorando l'otturazione retrograda, o si estrae il dente. Cordiali saluti.
Dr.ssa Giulia Bernkopf-Vicenza-Roma.
Odontoiatra, Specialista in Ortognatodonzia.Gnatologa
dott.g.bernkopf@gmail.com - www.bettega-bernkopf.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.1k visite dal 07/12/2024.
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