Una massa nell'avambraccio era stato diagnosticato un sarcoma, nonostante l'esame istologico non

Buongiorno,a mio padre (65 anni) circa un anno fa a seguito dell'asportazione di una massa nell'avambraccio era stato diagnosticato un sarcoma, nonostante l'esame istologico non avesse dato certezze in tal senso(infatti anche al centro sarcomi di Milano avevano escluso potesse trattarsi di sarcoma); tuttavia il rapido sviluppo di un'ulteriore massa sulla tempia ha spinto l'oncologo ha procedere con la chemio trattando il caso come se si trattasse di sarcoma e muovendosi così un po' "al buio". I risultati della chemio sono stati apparentemente ottimi in quanto da subito la massa presente sulla tempia ha iniziato a regredire fino ad azzerarsi completamente al termine del ciclo.
Circa due mesi fa dal total body a cui è stato sottoposto è emersa un piccola formazione nel surrene che, visto il precedente, ci è stato consigliato di asportare. Nei giorni precedenti l'intervento si è tuttavia manifestato in maniera sempre più insistente un dolore al braccio che è diventato insopportabilre al punto da spingere il chirurgo a rimandare l'intervento al surrene per concentrarsi sul braccio (per dare l'idea hanno dovuto far ricorso alla morfina per placare il dolore).Per farla breve dalla risonanza effettuata al braccio/spalla è emersa una formazione di oltre 10 cm che è stata quindi asportata venerdì scorso.L'esame istologico sulla nuova massa asportata parla nuovamente di sarcoma e la chemio che l'oncologo intende fare è la stessa fatta un anno fa.
Conscio del fatto che gli elementi che vi ho riportato non sono sufficienti per alcun tipo di diagnosi vi chiedo se secondo voi ha senso ripetere la chemio e se a vostro parere un sarcoma può essere così aggressivo da potersi sviluppare in così poco tempo (nel total body non emerso nulla al braccio e dopo un mese la massa era enorme)
Grazie
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Dr. Carlo Pastore Oncologo 3.9k 133 1
Gentile Utente,

se vi è la conferma istologica che anche la nuova massa è un sarcoma, direi che è opportuno cambiare lo schema di chemioterapia. Questo perchè verosimilmente le cellule malate erano presenti anche quando si è somministrata chemioterapia in precedenza e non ne sono state eliminate. Pertanto direi che la chemioterapia adiuvante va condotta con uno schema differente da quello impiegato in precedenza.

un caro saluto

Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it

Dr. Carlo Pastore
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