Tumore ovarico borderline
Buongiorno dottori,
Nel mese di aprile 2008 mi è stato diagnosticato un tumore ovarico bilaterale tramite Ecografia, Tac, Makers tumorali (CA125 era 394, altri marker nella norma) e attraverso una laparoscopia esclusivamente esplorativa. L’esame estemporaneo (su impianto peritoneale) faceva pensare ad un tumore borderline, ma i medici erano incerti, soprattutto per la presenza, modesta, di ascite positiva. Ho avuto modo di parlare personalmente con il patologo il quale mi ha sinceramente detto di non sapermi dire se si trattava di tumore borderline o maligno in quanto il tumore, la ciste, non era stato tolto, lui aveva cioè analizzato solo un impianto peritoneale ed il liquido libero.
A giugno sono stata operata (presso struttura di eccellenza in città diversa da quella di residenza) con chirurgia conservativa in laparotomia. Enucleazione di due cisti ovariche (ovaia destra 17 cm circa, ovaia sinistra 5 cm circa), omentectomia, washing, biopsie peritoneali.
L’esame istologico ha confermato: Tumore ovarico sieroso papillifero proliferante atipico (Borderline), stadio IIIb, quindi bilaterale con impianti peritoneali non invasivi. Tumore residuo dopo l’operazione assente.
In sede operatoria è stato anche prelevato parenchima ovarico per la crioconservazione in caso di eventuali futuri problemi di fertilità.
Mi vengono consigliati esclusivamente esami ecografici e markers da ripetersi a settembre e dicembre ed un secondo intervento laparoscopico entro dicembre. Quindi nessuna chemioterapia, la scelta ha trovato d’accordo anche il centro tumori della mia città (ospedale presso il quale mi seguiranno per tutto il follow up)
La ripresa dopo l’operazione è stata ottima, ritorno del ciclo regolare dal primo mese.
Gli esami effettuati in questo mese sono stati: markers regolari (CEA: 2, CA125: 22, CA19.9: 30), la TAC (prescrittami dal medico che segue il follow up per ulteriore scrupolo, prima di avermi effettuato qualunque visita) evidenzia in parauterina sinistra una nuova formazione cistica di circa 5 cm. apparentemente formata da più formazioni cistiche (potrebbe trattarsi dell’ovaio con più formazioni cistiche), e in parauterina destra, corrispondenza delle anse intestinali, una formazione non meglio specificata che, come cita il referto, potrebbe essere un residuo annessiale della precedente operazione o un nuovo impianto peritoneale. Solo l’anamnesi chirurgia potrà chiarire il dubbio. Minima quantità di liquido forse saccata. Modica quantità di liquido anche nello scavo del Douglas.
Sono in attesa di incontrare il mio ginecologo, che però sarà assente per tutta la prossima settimana, pertanto scrivo a voi, nella speranza di un consulto e di un consiglio rapido.
A questo punto vorrei sapere se secondo voi sarà opportuno procedere ad una laparoscopia prima di dicembre. Sarà necessaria una cura chemioterapica?
Purtroppo ho notato che molti dei medici che mi hanno visitata non hanno le idee molto chiare in merito al tumore borderline, c’è chi mi ha limpidamente confessato che il tumore borderline “non esiste”, mentre il professore che mi ha operato è stato addirittura molto ottimista in termini di future gravidanze e mi ha proposto senza esitazione una operazione conservativa quando ormai io pensavo che mi avrebbero tolto ovaie, utero e femminilità. Questa serie di pareri contrastanti, come potrete capire, mi ha creato parecchia confusione.
Grazie per l’aiuto che potrete darmi.
Nel mese di aprile 2008 mi è stato diagnosticato un tumore ovarico bilaterale tramite Ecografia, Tac, Makers tumorali (CA125 era 394, altri marker nella norma) e attraverso una laparoscopia esclusivamente esplorativa. L’esame estemporaneo (su impianto peritoneale) faceva pensare ad un tumore borderline, ma i medici erano incerti, soprattutto per la presenza, modesta, di ascite positiva. Ho avuto modo di parlare personalmente con il patologo il quale mi ha sinceramente detto di non sapermi dire se si trattava di tumore borderline o maligno in quanto il tumore, la ciste, non era stato tolto, lui aveva cioè analizzato solo un impianto peritoneale ed il liquido libero.
A giugno sono stata operata (presso struttura di eccellenza in città diversa da quella di residenza) con chirurgia conservativa in laparotomia. Enucleazione di due cisti ovariche (ovaia destra 17 cm circa, ovaia sinistra 5 cm circa), omentectomia, washing, biopsie peritoneali.
L’esame istologico ha confermato: Tumore ovarico sieroso papillifero proliferante atipico (Borderline), stadio IIIb, quindi bilaterale con impianti peritoneali non invasivi. Tumore residuo dopo l’operazione assente.
In sede operatoria è stato anche prelevato parenchima ovarico per la crioconservazione in caso di eventuali futuri problemi di fertilità.
Mi vengono consigliati esclusivamente esami ecografici e markers da ripetersi a settembre e dicembre ed un secondo intervento laparoscopico entro dicembre. Quindi nessuna chemioterapia, la scelta ha trovato d’accordo anche il centro tumori della mia città (ospedale presso il quale mi seguiranno per tutto il follow up)
La ripresa dopo l’operazione è stata ottima, ritorno del ciclo regolare dal primo mese.
Gli esami effettuati in questo mese sono stati: markers regolari (CEA: 2, CA125: 22, CA19.9: 30), la TAC (prescrittami dal medico che segue il follow up per ulteriore scrupolo, prima di avermi effettuato qualunque visita) evidenzia in parauterina sinistra una nuova formazione cistica di circa 5 cm. apparentemente formata da più formazioni cistiche (potrebbe trattarsi dell’ovaio con più formazioni cistiche), e in parauterina destra, corrispondenza delle anse intestinali, una formazione non meglio specificata che, come cita il referto, potrebbe essere un residuo annessiale della precedente operazione o un nuovo impianto peritoneale. Solo l’anamnesi chirurgia potrà chiarire il dubbio. Minima quantità di liquido forse saccata. Modica quantità di liquido anche nello scavo del Douglas.
Sono in attesa di incontrare il mio ginecologo, che però sarà assente per tutta la prossima settimana, pertanto scrivo a voi, nella speranza di un consulto e di un consiglio rapido.
A questo punto vorrei sapere se secondo voi sarà opportuno procedere ad una laparoscopia prima di dicembre. Sarà necessaria una cura chemioterapica?
Purtroppo ho notato che molti dei medici che mi hanno visitata non hanno le idee molto chiare in merito al tumore borderline, c’è chi mi ha limpidamente confessato che il tumore borderline “non esiste”, mentre il professore che mi ha operato è stato addirittura molto ottimista in termini di future gravidanze e mi ha proposto senza esitazione una operazione conservativa quando ormai io pensavo che mi avrebbero tolto ovaie, utero e femminilità. Questa serie di pareri contrastanti, come potrete capire, mi ha creato parecchia confusione.
Grazie per l’aiuto che potrete darmi.
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Cara Utente,
in effetti si tratta a mio avviso di una situazione da approfondire. Io consiglierei un nuovo intervento esplorativo con prelievo di tessuti per un nuovo esame istologico. Prima di programmare qualunque altro tipo di trattamento a mio avviso occorre approfondire la questione dell'istologia definitiva e verificare se vi sia della nuova malattia.
Ci tenga aggiornati... Un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
in effetti si tratta a mio avviso di una situazione da approfondire. Io consiglierei un nuovo intervento esplorativo con prelievo di tessuti per un nuovo esame istologico. Prima di programmare qualunque altro tipo di trattamento a mio avviso occorre approfondire la questione dell'istologia definitiva e verificare se vi sia della nuova malattia.
Ci tenga aggiornati... Un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
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