C'è differenza di diagnosi?

Buona sera,
mio fratello di 45 anni anni ha subito una gastrectomia totale, la diagnosi è stata di sarcoma epitelioide di tipo prossimale. Ad una seconda revisione dei vetrini è risultato un tumore miofibroblastico infiammatorio epitelioide. C'è differenza? La cura è la stessa? E la prognosi è più favorevole o no?

Vi ringrazio
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile signore, le due tipologie di istologia riconducono a una origine comune del tumore ai tessuti stromali. In particolare questo tipo di tumore non origina come la maggior parte dei tumori dagli strati superficiali dello stomaco (es carcinoma gastrico) ma dagli strati più profondi che costituiscono la struttura dello stomaco. La differenza esiste per l'inquadramento anatomo patologico, ma non per la prognosi. Le terapie in questi casi si limitano quasi esclusivamente alla chirurgia in quanto la chemioterapia è solitamente inefficace a fronte di tossicità più o memo importanti. Lei non fa fornito alcun dato sulle condizioni del paziente e i tempi che hanno portato alla diagnosi e al reperto istologico, per cui non è possibile fornire ulteriori valutazioni. L'età giovane del fratello non è un buon fattore prognostico.
A seconda del tempo trascorso dall'intervento chirurgico e dalla ripresa della alimentazione si potrebbe prospettare un regime dietetico specifico, ma la asportazione totale dello stomaco può essere una controindicazione. Provi a specificare meglio lo stato del fratello, il decorso post operatorio e la sua alimentazione attuale. Cordiali saluti

Prof. Mirco Bindi, www.mircobindi.com
specialista in Oncologia, Radioterapia, Patologia generale

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Utente
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Buongiorno e molte grazie per la risposta. All'esame istologico sono emerse 9 ripetizioni su 14 linfonodi tolti, c'è poi anche il coinvolgimento del polmone ed ora dalla tac è risultato coinvolto anche il fegato. L'intervento è stato eseguito a maggio, l'alimentazione che riesce a gradire è quasi esclusivamente vegetale (minestroni), il suo stato di salute si alterna tra alti e bassi, ciò che avverte maggiormente è uno stato di spossatezza, ma quello che lo sostiene è una grande determinazione a guarire, si aiuta con l'aloe arborescens. Ha concluso tre cicli di chemioterapia, oggi si deciderà se continuare. Sappiamo quello che ci aspetta ma non come evolverà la malattia.

Ancora grazie
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signore, Con le notizie fornite riguardo alla diffusione della malattia ai linfonodi, al polmone e al fegato e alla concomitante chemioterapia i periodi alti e bassi sono la regola. Il proseguimento della chemioterapia dipenderà dalla risposta del tumore agli antiblastici. Mi comunichi la decisione dei medici, soprattutto se hanno deciso di continuare con un altro schema terapeutico. Cordiali saluti
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Utente
Utente
Buongiorno e grazie per l'interesse.
Ieri l'oncologo ha consigliato di proseguire con la chemioterapia vista la situazione stazionaria e quindi si è continuata la terapia che ripeterà il prossimo lunedì.
Cordiali saluti

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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signore, la decisione degli oncologi di continuare la stessa chemioterapia significa che la neoplasia ha risposto o che è stabile. In ambedue i casi, per la forma tumorale di suo fratello è un buon risultato. Probabilmente farà altri 3 cicli, tossicità permettendo.
Come certamente sapete la malattia è grave. Potranno essere programmate ulteriori chemioterapie ma con risultati modesti. Per questo bisogna che suo fratello analizzi la possibilità di cambiare radicalmente lo stile di vita alimentare. Il fatto che si alimenti con minestroni di verdura senza disturbi intestinali di assorbimento è favorevole ad una alimentazione vegetale ed integrale. Lo schema generale è il seguente: tre mesi di frullati di frutta e verdura, seguiti da pasti vegetali cotti, integrati con alcalinizzazione alimentare. Queste indicazioni alimentari sono la ossatura delle nuove teorie sulla genesi del cancro che trova nei libri "The China study" e "L'alimentazione nella prevenzione del cancro" scritto da me. Sono indicazioni attualmente poco condivise dalla classe medica, ma in molti pazienti vi sono stati risultati eclatanti. Trova molti casi su internet. Il passaggio ad una dieta vegetale ed integrale non è facile soprattutto per il pensiero corrente che vede nella carne e nel latte la fonte delle proteine nobili. Questo concetto è errato e difficile a superare, ma è possibile con la volontà e la speranza del futuro. Suo fratello potrà trarre solo giovamento da questa alimentazione. Mi faccia sapere cosa decide suo fratello e quali sono le Sue domande. Cordiali saluti
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La ringrazio molto per le risposte ma senza scendere in polemica vorrei fare presente che noi abbiamo proposto questa eventualità alimentare agli oncologi che lo seguono. Siamo stati derisi e ce ne siamo un pò vergognati quando ci hanno risposto che non è possibile aiutare una malattia come il cancro attraverso una dieta... anzi di lasciarlo fumare se ne ha voglia. Capirà che siamo combattuti sull'atteggiamento da tenere.

Grazie ancora e cordiali saluti
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Dr. Mirco Bindi Oncologo, Radioterapista 283 13 8
Gentile Signore, la sua risposta è emblematica della situazione in cui si muove l'oncologia. Le confesso che nella mia lunga attività la nutrizione non è mai stata affrontata. Le indicazioni che davo erano orientate dal mio stile alimentare che è quello che è alla base della nostra "società del Benessere". Consigli generici, completamente inconcludenti. Se per caso non avessi letto il libro "The china study" dopo che era stato denigrato sul web, non mi sarei rimesso a spulciare tutti i miei libri di laurea e gli aticoli scientifici della bibliografia. Così ho ritenuto fondata l'ipotesi che l'uso massiccio di proteine animali fossero alla base del cancro. Era l'ipotesi corrente durante i miei anni di laurea (1975). Non solo ho creduto in Campbell, ma ho cambiato radicalmente la mia alimentazione e in meno di un anno quello che non riuscivo ad ottenere con statine integratori e diete di esperti miei colleghi, il mio colesterolo è passato da 250 a 140. Sono i valori dei contadini cinesi del China study.
Mi dispiace che i miei colleghi ha cui ha proposto l'eventualità alimentare lo abbiano deriso. Questo è un comportamento scorretto deontologicamente dal momento in cui la alimentazione è un fatto di privacy in cui non possono interferire. Il fatto sta ad indicare la loro ignoranza che mentre la oncologia avanza con passi da lumaca, intorno a loro si sta sviluppando una scienza alternativa non convenzionale. é un peccato che costoro non siano aggiornati. Le testimonianze delle persone guarite o migliorate con il cibo vegetale ormai non si contano più, ma sono classificate tra i miracoli di Lourdes. Per l'appunto anche l'acqua di Lourdes a volte riesce a fare quello che la scienza non è capace. Non le posso dire altro. Di fronte al dilemma Lei e suo fratello dovete fare la scelta. Fatelo in piena libertà senza condizionamenti di alcuno. Con convinzione senza rimorsi e ripensamenti. Comunque sia la vostra scelta sarà quella giusta. Cordiali saluti