Tumore stomaco e scintigrafia
Buonasera,
il papà della mia ragazza è stato ricoverato per dei malori (viso giallo, nausea, malessere generalizzato, dolore localizzato nella parte addominale in basso a dx).
Ecografia: non evidenzia nulla
TAC: non evidenzia nulla
Risonanza: evidenzia macchie al fegato.
Scintigrafia: evidenzia alcune metastasi al fegato e due piccole metastasi all'osso.
Il medico sospetta un tumore allo stomaco metastalizzato e nei prossimi giorni verrà eseguita una gastroscopia.
Vorrei gentilmente sapere:
- la scintigrafia esclude con certezza metastasi in altre parti del corpo?Mi spiego: qualora la diagnosi del medico fosse corretta possiamo essere sicuri con la scintigrafia che il tumore non abbia toccato altri organi?
- se il tumore fosse, come sospetta il medico, allo stomaco come mai non sarebbe emerso dalla scintigrafia e/o dai precedenti esami (TAC, risonanze, ecografia)?
- potrebbe essere "solo" un tumore al fegato o la presenza di metastasi esclude che il tumore "originario" sia al fegato?
- qual è più difficilmente curabile tra un tumore al fegato ed uno allo stomaco?
- in base a cosa il medico ipotizza sia un tumore allo stomaco metastalizzato?
Mi scuso per l'approsimazione del quadro tracciato, ma sta succedendo tutto così incredibilmente in fretta che siamo tutti sconvolti e l'atteggiamento comprensibilmente (almeno in questa fase) ermetico dei medici non ci aiuta a trovare risposte alle mille domande che avremmo.
Ringrazio anticipatamente per il tempo che vorrete dedicarmi.
il papà della mia ragazza è stato ricoverato per dei malori (viso giallo, nausea, malessere generalizzato, dolore localizzato nella parte addominale in basso a dx).
Ecografia: non evidenzia nulla
TAC: non evidenzia nulla
Risonanza: evidenzia macchie al fegato.
Scintigrafia: evidenzia alcune metastasi al fegato e due piccole metastasi all'osso.
Il medico sospetta un tumore allo stomaco metastalizzato e nei prossimi giorni verrà eseguita una gastroscopia.
Vorrei gentilmente sapere:
- la scintigrafia esclude con certezza metastasi in altre parti del corpo?Mi spiego: qualora la diagnosi del medico fosse corretta possiamo essere sicuri con la scintigrafia che il tumore non abbia toccato altri organi?
- se il tumore fosse, come sospetta il medico, allo stomaco come mai non sarebbe emerso dalla scintigrafia e/o dai precedenti esami (TAC, risonanze, ecografia)?
- potrebbe essere "solo" un tumore al fegato o la presenza di metastasi esclude che il tumore "originario" sia al fegato?
- qual è più difficilmente curabile tra un tumore al fegato ed uno allo stomaco?
- in base a cosa il medico ipotizza sia un tumore allo stomaco metastalizzato?
Mi scuso per l'approsimazione del quadro tracciato, ma sta succedendo tutto così incredibilmente in fretta che siamo tutti sconvolti e l'atteggiamento comprensibilmente (almeno in questa fase) ermetico dei medici non ci aiuta a trovare risposte alle mille domande che avremmo.
Ringrazio anticipatamente per il tempo che vorrete dedicarmi.
[#1]
Caro Amico,
in realtà concretamente abbiamo un quadro di lesioni epatiche verosimilmente metastatiche e coinvolgimento dello scheletro. Il quadro RMN di un tumore epatico primitivo è piuttosto classico e quindi direi che quelle nel fegato sono molto probabilmente metastasi. Ciò che fugherà ogni dubbio è la biopsia di una delle lesioni epatiche. Da lì si vedrà che tipo di tumore è e le caratteristiche istologiche consentiranno di identificare l'organo di partenza. Il quadro di per se si presenta comunque assai serio qualunque sia il punto di partenza della malattia. La scintigrafia non esclude la presenza di metastasi in altri organi.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
in realtà concretamente abbiamo un quadro di lesioni epatiche verosimilmente metastatiche e coinvolgimento dello scheletro. Il quadro RMN di un tumore epatico primitivo è piuttosto classico e quindi direi che quelle nel fegato sono molto probabilmente metastasi. Ciò che fugherà ogni dubbio è la biopsia di una delle lesioni epatiche. Da lì si vedrà che tipo di tumore è e le caratteristiche istologiche consentiranno di identificare l'organo di partenza. Il quadro di per se si presenta comunque assai serio qualunque sia il punto di partenza della malattia. La scintigrafia non esclude la presenza di metastasi in altri organi.
Resto a disposizione, un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Utente
Buonasera Dr. Pastore,
la ringrazio per il velocissimo riscontro.
Domani verrà effettuata la gastroscopia.
Paolo (il padre della mia ragazza) assume da diversi anni il COUMADIN: che tipo di implicazioni vi sono, se ve ne sono, sull'evoluzione del male e sulla sua cura?
Grazie ancora per il suo preziosissimo tempo.
la ringrazio per il velocissimo riscontro.
Domani verrà effettuata la gastroscopia.
Paolo (il padre della mia ragazza) assume da diversi anni il COUMADIN: che tipo di implicazioni vi sono, se ve ne sono, sull'evoluzione del male e sulla sua cura?
Grazie ancora per il suo preziosissimo tempo.
[#3]
Utente
Buongiorno,
a seguito di gastroscopia e successiva TAC con liquido di contrasto è emerso un quadro più critico: si parla di carcinosi peritoneale, unita a ripetizioni epatiche, ossee e polmonari. Lunedi verrà effettuata una biopsia al fegato per capire dov'è il tumore primario.
I medici del reparto dov'è ricoverato (non sono oncologi) sostengono che non è operabile e che una eventuale chemio sarebbe solo palliativa.
Non sarebbe il caso di interpellare degli oncologi prima?
Sono da giorni ormai ininterrottamente su internet ed ho letto di un "trattamento di Chemio-ipertermia Intraperitoneale" per la cura della carcinosi peritoneale.
Purtroppo l'articolo è del 2001: sono stati fatti progressi da allora? Può essere un trattamento utile?Davvero la chemio potrebbe avere solo valenza "palliativa"?
La ringrazio in anticipo per il suo prezioso tempo.
a seguito di gastroscopia e successiva TAC con liquido di contrasto è emerso un quadro più critico: si parla di carcinosi peritoneale, unita a ripetizioni epatiche, ossee e polmonari. Lunedi verrà effettuata una biopsia al fegato per capire dov'è il tumore primario.
I medici del reparto dov'è ricoverato (non sono oncologi) sostengono che non è operabile e che una eventuale chemio sarebbe solo palliativa.
Non sarebbe il caso di interpellare degli oncologi prima?
Sono da giorni ormai ininterrottamente su internet ed ho letto di un "trattamento di Chemio-ipertermia Intraperitoneale" per la cura della carcinosi peritoneale.
Purtroppo l'articolo è del 2001: sono stati fatti progressi da allora? Può essere un trattamento utile?Davvero la chemio potrebbe avere solo valenza "palliativa"?
La ringrazio in anticipo per il suo prezioso tempo.
[#4]
Caro Amico,
il coumadin non ha alcuna implicazione nella patologia attuale. Si tratta purtroppo di una malattia (qualunque sia l'organo di partenza) assai diffusa con molti distretti corporei coinvolti. La chemioipertermia intraperitoneale con peritonectomia ha indicazione solo in alcune condizioni e comunque non se vi sono altri distretti corporei così massivamente interessati dalla malattia. Per decidere che protocollo di chemioterapia seguire occorre l'esito della biopsia. Visto il quadro generale, ahimè, è assai difficile ottenere un buon risultato terapeutico.
Resto a disposizione, anche telefonica se occorre.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
il coumadin non ha alcuna implicazione nella patologia attuale. Si tratta purtroppo di una malattia (qualunque sia l'organo di partenza) assai diffusa con molti distretti corporei coinvolti. La chemioipertermia intraperitoneale con peritonectomia ha indicazione solo in alcune condizioni e comunque non se vi sono altri distretti corporei così massivamente interessati dalla malattia. Per decidere che protocollo di chemioterapia seguire occorre l'esito della biopsia. Visto il quadro generale, ahimè, è assai difficile ottenere un buon risultato terapeutico.
Resto a disposizione, anche telefonica se occorre.
un caro saluto
Carlo Pastore
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[#5]
Utente
Non si potrebbe curare la carcinosi peritoneale con la chemioipertermia intraperitoneale con peritonectomia ed il resto dei distretti corporei coinvolti con chemio specifiche?O il quadro che Le ho approssimativamente tracciato esclude tale ipotesi?
Certamente avrà avuto modo di trattare casi simili: che tipo di esiti ci sono stati?con che tempi?
La biopsia verrà eseguita lunedi pv.
Grazie ancora
Certamente avrà avuto modo di trattare casi simili: che tipo di esiti ci sono stati?con che tempi?
La biopsia verrà eseguita lunedi pv.
Grazie ancora
[#6]
Non avrebbe senso data la diffusione massiva della malattia nel resto dell'organismo. L'intervento di chemioipertermia intraperitoneale con peritonectomia è assai laborioso ed invasivo nonchè debilitante per il paziente. In sostanza si deve avere una malattia meno estesa per eseguirlo. Difficile prevedere l'andamento: molto dipende dalla risposta alle terapie e dalla cinetica (cioè velocità di crescita) delle cellule tumorali.
un caro saluto
Carlo Pastore
www.ipertermiaroma.it
un caro saluto
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Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 8k visite dal 12/05/2009.
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