Ritrattamento o estrazione molare incapsulato con granuloma

Gentili Dottori,
ho l'ultimo molare superiore a sinistra (appena prima del dente del giudizio) devitalizzato ed incapsulato da circa 12-15 anni.
In quest'ultimo anno si è manifestata una fistole sulla gengiva che periodicamente si rompe e riforma, pur non provocandomi alcun tipo di dolore ne fastidio.
Dopo aver effettuato sia una RX dentale (la cosidetta "Panoramica") ed una Cone Beam di approfondimento, è emersa la presenza di due granulomi su due delle radici del dente ed un assottigliamento della parete che separa le radici dai seni mascellari.

Ho consultato due ottimi dentisti che mi suggeriscono degli approcci diametralmente opposti:

- Il primo, specializzato anche in chirurgia maxillo-facciale, suggerisce la completa estrazione del dente dato che "li dietro il dente è anche poco coinvolto dalla masticazione";
- Il secondo propone un ritrattamento canalare particolarmente lungo (tagliando la corona) con pulizia e sterilizzazione attraverso Endox (spero di riportare correttamente il nome, credo si basi su impulsi luminosi ed elettrici) e successivamente di monitorare il corretto riassorbimento del granuloma nei mesi successivi attraverso ulteriori rx.

Personalmente sono fortemente indeciso: la tentazione è quella di tentare a mantenere il mio dente; la paura è quella che conservandolo la situazione possa peggiorare e magari estendersi ai denti accanto.

Considerando che il dente accanto è anch'esso devitalizzato ed incapsulato, voi cosa consigliereste? Il ritrattamento, statisticamente parlando, è da sconsigliare o conviene lasciare l'estrazione come ultima - irreversibile - carta da giocare?

Grazie per l'attenzione, cordiali saluti
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Dr.ssa Giulia Bernkopf Dentista, Ortodontista, Gnatologo 899 24
Buonasera.
Il tentativo di recuperare il suo dente naturale è certamente di qualità biologica migliore, sempre però che si riesca a trattare con pieno successo tutte e 3 le radici che solitramente ha un settimo dente superiore. A ciò si aggiunge la necessità di ricostruzione del moncone e del suo incapsulamento con una nuova protesi.
L'alternativa estrazione-impianto è da prendersi però in considerazione, perché il successo del ritratttamento endo-odontico non può certamente essere assicurato.
Resta però anche da vedere se L' " assottigliamento della parete che separa le radici dai seni mascellari" consente comunque nel suo caso l'inserzione dell'impianto o se necessita di trattamenti aggiuntivi per aumentare lo spessore osseo disponibile.
Entrambe le proposte hanno comunque una loro validità.
Cordiali saluti.

Dr.ssa Giulia Bernkopf-Vicenza-Roma.
Odontoiatra, Specialista in Ortognatodonzia.Gnatologa
dott.g.bernkopf@gmail.com - www.bettega-bernkopf.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dott.ssa Bernkopf,

molte grazie per la Sua cortese risposta.
Il dentista che depone a favore dell'estrazione non mi ha parlato di un impianto, semplicemente toglierebbe il dente e basta (lasciando "il buco", per intenderci) sostenendo che è in ogni caso poco utilizzato nel processo di masticazione.

Il suo consiglio resta il medesimo? Dato che il dente immediatamente vicino (il 26?) è anch'esso devitalizzato ed incapsulato, rischia di essere sottoposto a maggiore stress di masticazione e quindi ad una più alta probabilità di frattura a causa della eventuale rimozione del 27?

Grazie per la sua disponibilità,
Cordiali Saluti
[#3]
Dr.ssa Giulia Bernkopf Dentista, Ortodontista, Gnatologo 899 24
L'opportunità di protesizzare con impianto il settimo mancante , oltre che rispondere ad un criterio generale biologico-occlusale , è legata anche al rischio che l'antagonista, che non trova più la sua "battuta", si estruda.
Se il suo osso si presta a riceverlo, le consiglio comunque di accettare l'impianto.
Cordiali saluti
[#4]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 227 18
La dizione "poco coinvolto nella masticazione" assomiglia a quella "poco incinta".

Anche se fosse per una piccola area di superficie, è comunque coinvolto.
E' più opportuno, per una valutazione approfondita e non superficiale del funzionamento della bocca, valutare l'utilità di un dente analizzando i suoi rapporti con gli altri durante i movimenti (non durante la statica, badi bene), tenendo anche conto che potrebbe essere necessaria, ad un certo punto della sua vita, una terapia gnatologica (tramite un bite).
E un settimo dente è spesso importante.

Meglio se c'è, nei limiti del possibile.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)