Endoprotesi- frattura omero- 88 anni

La mia Mamma a seguito di una caduta accidentale 11 gg fa ha una frattura scomposta pluriframmentaria a carico del collo chirurgico omerale con interessamento del trochite dx.

Tra pochi mesi compirà 88 anni.

E’ in discrete condizioni generali, non fa terapie mediche (tranne Teriparatide) ed ha un lieve decadimento cognitivo.

Ho ricevuto pareri discordanti dagli ortopedici: uno mi ha assolutamente sconsigliato un intervento a questa età (meglio convivere con una notevole limitazione funzionale), un altro invece mi ha spiegato che occorrerebbe applicare un endoprotesi oppure dei fili (il classico chiodino non sarebbe risolutivo).

Come stanno le cose realmente per chi si avvicina ai 90?
Meglio accontentarsi oppure rischiare un intervento?

Grazie
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 137
Gentile signora, anche se a distanza, bisogna pur valutare e visionare un esame radiografico quanto meno. Come si fa a dire ogni possibile dettaglio senza valutare nulla di nulla, ma solo avendo qualche modesta notizia anamnestica?
Bisogna anche valutare quel lieve decadimento cognitivo di cui lei parla. Come farebbe la riabilitazione funzionale dopo una endoprotesi di spalla, ( meglio una protesi inversa di spalla ) se ha un decadimento cognitivo ?
Lo psichiatra o il neurologo che la segue, insieme ad un consulto dell'internista e dell'anestesista
devono dirLe se dopo un intervento chirugico puo' svolgere la riabilitazione!
Inoltre, se NON potesse fare l'intervento chirurgico, potrebbe mettere una ortesi, un reggibraccio anche a scopo antalgico e alzare un minimo necessario l'arto superiore interessato ?
Questo glielo dovrebbe dire un ortopedico e/o un fisiatra, valutando clinicamente la sua mamma.
Distinti saluti

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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Utente
Utente
Gentile Professore
Innanzitutto grazie per la risposta.
Sembra che degli ultra ottantenni non interessi niente a nessuno.
Circa la fisioterapia post intervento so già che Mamma la farà con piacere. Negli ultImi 15 anni ha frequentato palestre per anziani con profitto e passione.
Quello che io temo è l’intervento in sé: quello risolutivo sarebbe di protesi inversa. Temo che le possa capitare qualcosa sul tavolo operatorio. Insomma temo i rischi di un grande intervento in una donna di quasi 88 anni per quanto in discrete condizioni generali (longilinea, camminatrice, amante della ginnastica).
Che cosa mi può dire in merito ai rischi AGGIUNTIVI in pazienti SENIOR dell’intervento di protesi inversa (la cuffia dei rotatori e’ completamente andata).
Grazie
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 137
Sig. ra Lei scrive <<< sembra che degli ultra ottantenni non interessi niente a nessuno.>>> A me personalmente ed a quelli della mia èquipe MAI ! Mai ci siamo disinteressati dei pazienti di qualsiasi età, sia quei neonati con anomalie ortopediche o fratture da parto che dei centenari o novantenni, affetti da fratture del collo femore o fratturacce di spalla. Nè. gentile sig,ra credo che anche Colleghi ortopedici di altre zone italiane si disinteressino a tali pazienti, tutt'altro!!! Vista la intensa attività di chirugia protesica in Italia, negli ultrasettantenni.
Gentile sig. ra se la sua mamma, come scrive lei <<<< Circa la fisioterapia post intervento so già che Mamma la farà con piacere. Negli ultImi 15 anni ha frequentato palestre per anziani con profitto e passione.>>>, è in grado di collaborare alla fisiochinesiterapia riabilitativa della spalla e dell'arto superiore, in anestesia spinale potrebbero valutare anestesisiti e chirurghi ortopedici di autorevoli Centri o cliniche ortopediche di chirugia protesica, il da farsi.
Se i Colleghi temono di eseguire l'intervento chirurgico, per altre patologie concomitanti, allora veda di eseguire una immobilizzazione provvisoria ed un tutore all'arto superiore interessato . L'età in se stessa non è un deterrente; sono stati operati anni addietro anche novantenni o centenari .
Va tutto valutato clinicamente da caso a caso clinico. Saranno anestesisti e cardiologi-internisti a dare il benestare o meno all'intervento chirugico, avendo il quadro clinico davanti e valutando ogni esame e documentazione sanitaria pro e contro.
Riguardo il tipo di protesizzazione alla spalla destra, sara' il chirugo ortopedico demandato a stabilire e valutare ogni dettaglio tecnico, anche in virtu' della validità o meno della cuffia dei muscoli rotatori della spalla. Anche perchè alla paziente novantenne va richiesta ovviamente l'esecuzione di piccoli gesti quotidiani per una migliore qualità della vita, non certo dei gesti di attività sportiva.......................
Cordialmente

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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Utente
Utente
Preg.mo Professore
Approfittando da ultimo, se mi è ancora concesso, della Sua disponibilità, provo a lanciarle l’ultimo dubbio.

Nell’ospedale del mio luogo di residenza (non rinomato per questo genere di interventi alla spalla) mi hanno offerto un intervento con endoprotesi/fili. L’Intervento verrebbe eseguito il 30, dopo che il 29 Mamma avrà fatto RX di controllo a 30 gg. dalla caduta.

Un secondo ortopedico da me interpellato, la operebbe in altra struttura ospedaliera, a circa 160 km , con una protesi inversa, perché a suo giudizio l’intervento di endoprotesi/fili esporrebbe Mamma a rischi inutili senza alcun beneficio (cuffia rotatori completamente andata).

Personalmente, con sacrificio (sono anche paziente oncologica), porterei Mamma ad operarsi dove ha maggiori probabilità di recupero, ma non le farò così correre maggiori rischi?

Un intervento di protesi inversa è tecnicamente/chirurgicamente più complesso ed espone a maggiori rischi il paziente, rispetto ai fili/endoprotesi?

Ci sono particolari domande che devo rivolgere al potenziale chirurgo ortopedico ante intervento?

Spero che troverà il tempo e la pazienza per rispondermi anche questa volta.
Grazie
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 137
Signora Iris qui non è questione di tempo o di spazio, ma è questione di correttezza nei confronti della paziente e di deontologia specifica medica.
Non valutando nulla nessuno puo' entrare in approfonditi dettagli tecnici, a differenza di quei Colleghi che avendo visionato clinicamente la paziente e con vari accertamenti diagnostici per immagini possono autorevolmente dire il loro consulto serenamente.
Se ne renda conto....................
Non è questione di avere piu' notizie possibili o soddisfare le ansie e/o curiosità di ogni parente; ma avere lo Specialista la possibilità tecnica di potere adeguatamente, congruamente e correttamente eseguire anche un dialogo con l'utente.
Distintamente

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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Utente
Utente
Preg.mo Professore
Nella mia attuale esperienza, purtroppo, non ho avuto dai professionisti con cui sono entrata in contatto, pareri concordi, ma anzi in conflitto.
Inoltre nessuno chiaramente si sbilancia.
Io sono l’unica a decidere per Mamma (ho solo Lei) e penso sia oltre che evidente, anche comprensibile, la mia ansietà nel prendere la giusta decisione.

Per comporre il mio puzzle, dovendo riparlare con gli Specialisti tra cui dovrei decidere, mi occorrerebbe soltanto avere:
- domande importanti da rivolgere agli Specialisti
- sapere se, in generale, un intervento di protesi inversa è più rischioso di uno con endoprotesi. E se quello con endoprotesi è più rischioso di uno con i fili.

Ringrazio anticipatamente, se volesse ancora rispondermi alla luce di quanto spiegato
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 137
Gentile signora, verosimilmente sono stato poco chiaro, considerato che non riesce a trovare la quadra per il " suo puzzle ideologico".
Le faccio una metafora: sua madre non deve fare alcun " lancio del giavellotto ", ma ogni scopo terapeutico è volto a rendere la sua vita di 88 anni meno invalida possibile e permettere alla stessa paziente dei movimenti anche se modesti di breve-media escursione per un' autosufficienza motoria dell'arto superiore destro, ma congrui ed accettabili per una quanto meno discreta qualità della vita.
Stabiliranno i medici internisti e l'anestesista se potra' eseguire o meno un intervento chirugico e che tipologia di intervento. Un intervento di protesi inversa non dovrebbe creare particolari problemi, considerando il buono stato di salute generale di sua madre; ma ovviamente lo stabilirà tipologia e metodologia di trattamento chirurgico il chirurgo ortopedico cui si affiderà. Non esiste ovunque nel mondo , sopratutto in soggetti anziani, intervento chirugico con rischio ZERO ! Io eviterei un intervento chirugico ricostruttivo con fili interni od esterni, ma farei un intervento chirugico di protesizzazione ( se possibile quella inversa)

Sperando di esserle stato utile, la saluto cordialmente.

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -