Il medico mi ha parlato della possibilita',in caso

buongiorno.il 20/10/09 sono stato sottoposto ad elettrostimolazione radicaletransitoria presso la clinica citta'di brescia(terapia del dolore)causa lombosciatalgia persistente nonostante il 09/02/09 mi sia stata asportata un'ernia l5-s1.da dopo l'intervento il dolore e'praticamente scomparso.il medico mi ha parlato della possibilita',in caso di buoni risultati di un impianto di elettrostimolatore permanente per tenere sotto controllo il dolore.anche il mio medico(di famiglia)si dice d'accordo, mi farebbe piacere un vostro parere.GRAZIE.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Gentile signore
dalla sua lettera non si riesce a capire se il dolore sia ancora presente oppure no.
Lei scrive che il "dolore è praticamente scomparso". Qual'è allora il motivo di impiantare uno stimolatore?
Cordialità
Dr. A. Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
buongiorno.innanzitutto vi ringrazio della risposta.
il motivo per cui si parla di impiantare un elettrostimolatore deriva dal fatto che l'intervento cui sono stato sottoposto e'transitorio.i benefici durano nel tempo in maniera altamente soggettiva,per cui dovrei fare dei cicli di terapie(con ricovero ospedaliero)
mentre con l'impianto permanente si riuscirebbe a tenere sotto controllo il dolore in maniera costante.
il dolore a tuttora non c'e'.
siete molto gentili e disponibili grazie.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Coem Lei sa via internet non è possibile esprimere diagnosi e suggerire trattamenti.
In via generale le posso solo dire che in assenza di dolore, come Lei riferisce, non si pone assolutamente una indicazione invasiva (per quanto "mini") di uno stimolatore.
Ritengo più prudente e adeguato al suo status attuale esguire un controllo presso un ortopedico o un fisiatra per tratteggiare un programma riabilitativo che possa stabilizzare il risultato ottenuto (scomparsa del dolore) o che comunque:
a) riduca il rischio di nuovi episodi;
b) se comparissero, che questi siano di intensità contenuta e controllabili con la terapia medica e quella ribilitativa;
c) se dovessero manifestarsi, che questo avvenga con una frequenza ridotta o comunque diradata nel tempo.

Come Lei sa l'intervento che ha subito NON cura la malattia discale (che prosegue il suo corso = la sua storia naturale), ma dal suo chirurgo è stata curata la malattia della radice, compressa e sofferente per la presenza dell'ernia.

Traduzione: l'obbiettivo del trattamento di decompressione radicolare e discectomia NON è la guarigione della malattia discale (a tutt'oggi impossibile), ma la risoluzione della sintomatolagia radicolare (= sciatalgia)
In parole povere, restando invariata la malattia discale, altri episodi di lombalgia sono possibili e prevedibili in tutti questi casi. L'importante è che si mantengano in un range di intensità e di frequenza (come detto sopra) accettabile (= compatibile con le attività quotidiane di una vita normale).
Possibilmente senza ricorrere ad un'elettrostimolatore, tanto peggio mediante ulteriori ricoveri...

Cordialmente
Dr.A. Valassina