Dopo l'intervento, però, ho cominciato a zoppicare perchè non riuscivo ad appoggiare il piede in

Gentili dottori,
sono una donna di 34 anni. Da circa 2 anni soffro di dolori al piede dx. (maggio 2006)E' cominciato tutto con un dolore molto forte (quasi uno strappo) alla base dell'alluce dalla parte della piantaHo fatto una prima visita in cui hanno diagnosticato "al quadro obiettivo si evidenziano segni di sovraccarico della testa del I MT associato a fascite plantare"; mi hanno consigliato rx e un massaggio neuroconnettivale alla fascia plantare. (luglio 2006)Ho fatto 4 sedute di massaggio e purtroppo il problema è peggiorato. Nel frattempo ho fatto una visita anche dal podologo che mi ha dato un "distanziatore" tra il primo e il secondo dito in quanto soffrivo di un lieve valgismo dell'alluce. Il suddetto l'ho dovuto togliere perchè mi si addormentava completamente il secondo ditoLe rx senza e sottocarico diagnosticavano "è presente voluminoso os tibiale externum". Nell'ecografia "si apprezza un'area ipoecogena che si stende per circa 1 cm,disomogenea, di aspetto flogistico che sembra approfondirsi verso l'articolazione metatarso falangea del primo dito sul versante laterale. ulteriore area flogistica si segnala in corrispodenza dei tessuti molli a ridosso del profilo mediale della testa del primo metatarso, che si estende per un diametro di 1,3 cm circa". Dopo l'eco l'ortopedico mi ha fatto delle infiltrazioni con cortisone e altre con anestetico. Ho fatto una RMN dalla quale scaturì " si coglie limitata accentuazione del segnale in tutta corrispondenza il tratto cefalico intermetatarsale fra il I e il IV raggio con aspetto compatibile con borsite intermetatarsale". (nov 2006) Il dott ha deciso di intervenire chirurgicamente per un intervento di pulizia ed eventuale esostectomia. Dopo l'intervento, però, ho cominciato a zoppicare perchè non riuscivo ad appoggiare il piede in nessun modo.Ho cominciato a non sentire più il primo dito, come se fosse addormentato(cosa valida ancora oggi).Inoltre se toccavo tra il primo e il secondo dito sentivo una specie di scossa elettrica sul primo dito(gennaio 2007) Mi sono rivolta ad un altro dottore che mi ha diagnosticato "presenza di arrossamento, tumefazione e dolore medialmente alla testa del I MTT" mi ha prescritto antiinfiammatori, RMN e analisi del sangue. Le analisi (VES PCR REUMA URICEMIA) tutte OK. RMN " a livello dell'articolazione metatarsofalangea del primo dito si segnala una modesta e sfumata area di iperintensità della testa metatarsale in rapporto ad edema intraspongioso di natura infiammatoria, associata a versamento articolare e tumefazione delle parti molli circostanti" (febbraio 2007) sfinita dal dolore continuo sia di giorno che di notte mi sono rivolta ad una clinica dove fanno terapia del dolore. Ad una prima visita algologica mi hanno diagnosticato un quadro suggestivo per cprs 2; successivamente ho fatto dei blocchi con guanetidina e un EMG da cui è risultato " sindrome del tunnel tarsale,sofferenza assonale del nervo digitale plantare mediale nella sua porzione terminale,sofferenza assonale del nervo peroneo profondo ramo sensitivo".(aprile 2007)vengo sottoposta ad un nuovo intervento per il tunnel tarsale e all'incisione delle pregresse ferite chirurgiche con asportazione di piccoli neuromi dei nervi digitali che esaminati saranno tessuto adiposo inglobante strutture vascolari con pareti ispessite". (giugno 2007) riprendo a lavorare e sto molto meglio. Il dolore non è scomparso però cammino di nuovo senza stampelle. (novembre 2007) ricominciano i dolori lancinati. ho fatto delle infiltrazioni che per un pò mi hanno aiutata. (febbraio 2007) ci risiamo i dolori sono sempre più forti. Rifatto le infiltrazioni, il dolore non se ne va per niente. E' di ieri il risultato della RMN "Valgismo dell'alluce con attuale apprezzabilità di iniziali fenomeni artrosici e soprattutto condropatici e discreta sinovite reattiva di tipo versamentale endoarticolare a tale livello."
Mi dispiace essermi dilungata nella spiegazione ma io ho veramente bisogno di risposte concrete. Il piede mi fa molto male sia in piedi che a riposo. Spesso ho delle fitte che , anche se durno pochi secondi, mi tolgono completamente il respiro. Ringrazio anticipatamente e cordialmente Voi che cercherete di aiutarmi.
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Gentile signora,
darle risposte concrete è estremamente difficile visto la non possibilità a visitarla.
Da quanto descrive ho l'impressione che lei soffra di una sinovite reattiva, difficilmente difficile da debellare.
Non so se negli esami del sangue ha eseguito anche i controlli per l'artrite reumatoide (è solo un'ipotesi).
Un'altra cosa che avrei fatto, e che probabilmente farei, manderei il tessuto sinoviale asportato durante l'intervento ad esame istologico.
Credo purtroppo che soltanto un ulteriore intervento chirurugico, infatti, possa aiutarla.
Scusi la schematicità nella risposta, ma purtroppo in questo caso come non mai è estremamente difficile esprimere pareri senza un'adeguata visita.
Tanti auguri

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottor Milano.. E' difficile anche per quelli che mi hanno visitata, m'immagino per Lei.. Proprio ieri, l'ultimo dei tanti ortopedici a cui mi sono rivolta, mi ha consigliato di fare un'altra EMG. Secondo lui i miei problemi derivano dall'alluce valgo e mi ha detto che riportarlo in linea è complicato e ci potrei rimettere i nervi. Mi ha accennato anche ad un'operazione per rendere l'alluce definitivamente dritto. Mi permetto di farle alcune domande: cos'è in parole semplici la sinovite reattiva? Il dolore che sento potrebbe essere dovuto all'artrosi? In cosa dovrebbe consistere l'intervento di cui mi ha parlato? Grazie mille dottore.. Le auguro una buona giornata
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Esistono patologie quale l'artrite reumatoide in cui l'organismo produce anticorpi diretti contro se stesso.
Questo provoca un'infiammazione cronica che si manifesta con un tessuto particolarmente aggressivo a livello articolare.
Potrebbe essere il suo caso per questo le consiglierei di consultare anche un reumatologo.
L'intervento consiste dell'asportare completamente questo panno sinoviale; senza tuttavia un supporto farmacologico adeguato tuttavia il problema si ripresenterà.
Considerei comunque la mia solo per quella che è: un'ipotesi.
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dopo
Utente
Utente
Grazie dott. Milano. Anche se la Sua è solo un'ipotesi, forse è la strada giusta. Mi permetterò di disturbarla ancora una volta quando avrò i risultati dell'EMG e della visita reumatologica. Lei non sa quanto è stato importante il Suo consiglio. Ero arrivata ad un punto che non sapevo più cosa fare. Grazie mille ancora. Le auguro un buon fine settimana.
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Spero solo di esserle stato d'aiuto.
Riguardo alle scosse ho visto che ha fatto un post anche in neurologia. L'unica ipotesi che posso formulare al riguardo è che si sia formato un neuroma. Purtroppo la soluzione è l'asportazione di tale degenerazione del nervo digitale con conseguente perdita della sensibilità (almeno non avrà dolore).
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Utente
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Egr dott Milano,
sabato ho fatto l'EMG ed è stata confermata la sofferenza assonale del nervo peroneo profondo ramo sensitivo con una ampiezza ridotta di quasi la metà rispetto al piede sinistro.
Il dottore mi ha detto che si tratta di un dolore neuropatico dovuto quasi sicuramente alla lesione del nervo durante la prima operazione. Mi ha spegato che il midollo manda delle informazioni sbagliate ai nervi per cui ho male anche dove invece è sano.
Mi ha consigliato delle infiltrazioni con anestetico, una terapia per bocca e dei plantari. Lei che ne pensa? In attesa di una Sua gentile risposta, la saluto cordialmente
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Concordo.
Secondo le linee guida che ci siamo imposti non forniamo indicazioni dirette sui farmaci. In questo caso però mi sento di suggerirle il Lyrica cp (specifico per il dolore neuropatico)
Lo suggerisca al collega che l'ha in cura. (un farmaco può essere prescritto solo dopo un'adeguata anamnesi).
Tanti auguri
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Utente
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Grazie dottor Milano. Lyrica l'ho usato dopo l'intervento di neurochirurgia ma poi lo smisi perchè sembrava andare meglio. La saluto e la ringrazio per avermi ascoltata. Questo è un bene per noi pazienti. Molte volte il problema con i medici (o almeno quelli con cui ho avuto a che fare io) è che non ti ascoltano. Guardano le analisi, i referti, ma non ti stanno a sentire.
Arriverci e grazie ancora.. Rosy