Recidiva ernia discale con cicatrici

Preg.mi Dott.ri, sono un uomo d 38 anni, soffro di discopatia a livello L4-L5 da quando ne avevo 26, negli ultimi anni la mia situazione si è ulteriormente aggravata. In particolare nell'agosto del 2012, dopo tre mesi di tentativi con terapia conservativa di arginare una voluminosa ernia discale a livello L3-L4, sono stato colpito dalla sindrome della cauda equina, operato entro 40 ore dall'evento, la RM post-operatoria documentava a livello L3-L4 : segni di emilaminectomia dx L3L4 e presenza di materiale estruso migrato caudalmente sul corpo L4.
Nei sei mesi successivi all'evento mi sono riabilitato recuperando direi in maniera ottimale la deambulazione, nessun problema di natura radicolopatica.
A febbraio 2013, iniziano dei disturbi a livello sovrapubico, un fastidio costante, come una radicolopatia, nell'immediato confusa e curata ora per prostatite ora per vesciculite con antibiotici e antinfiammatori. Ad aprile un andrologo mi indirizza verso la diagnosi di segni di nevralgia dei nervi genito femorali. Nel frattempo queste radicolopatie incominciano a colpire gradualmente alcune parti a suo tempo interessate dalla sindrome della cauda equina, i fastidi migrano e scompaiono nl tempo per ricomparire altrove, non sono fastidi o bruciori insopportabili per l'intensità quano per la loro costante presenza. Ad oggi i miei fastidi riguardano la zona genito femorale. L'ultima risonanza del luglio 2013 documenta discopatie più omeno importanti da L2 ad S1, in particolare a livello L3-L4 omissis..si conferma la presenza di una voluminosa ernia discale con evidenza di un frammento discale espulso posteriormente al corpo di L4, che determina una grave compressione del sacco durale in sede mediana, paramediana e laterale destra.
Ho girato vari specialisti, alla fine della fiera ho compreso che trattasi verosimilmente di recidiva con notevole componente cicatriziale. L'intervento dell'agosto 2012 mi ha salvato da esiti permanenti ed invalidanti a carico dell'apparato genitale ma mi ha lasciato queste radicolopatie con le quali mi confronto ininterottamente da febbraio, fallita la terapia farmacologica mi sono rivolto all'agopuntore mia ultima spiaggia, vediamo cosa accadrà.
A Lei voglio chedere, considerata l'ipotesi verosimile di connessione causa-effetto a carico della presenza di cicatrici, se c'è un modo per porre rimedio (intervento mininvasivo, stabilizzazione, microchirurgia etc) a questa mia situazione invalidante per la quale non vedo prospettive di recupero senza l'azione chirurgica.
Grazie.
Cordialmente!
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
mi par di capire, secondo il referto che Lei ha trascritto, che persiste una voluminosa ernia successivamente all'intervento dell'agosto 2012.
Può trattarsi di recidiva e comunque una eventiuale decisione chirurgica può essere presa a seguito della visione diretta delle RM e dell'esame clinico da cui non si può prescindere per le decisoni terapeutiche.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti,La saluto con cordialità
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Dr. Konstantinos Martikos Ortopedico 390 11
La distribuzione della sintomatologia, cosi come da lei descritta potrebbe corrispondere con il livello della recidiva d'ernia.
E' indubbiamente indispensabile un'attenta valutazione clinica e radiografica da parte di uno specialista con esperienza sulle patologie degenerative della colonna.
Il consiglio che mi sento di darle è che prima di optare per una scelta chirurgica, bisogna essere ben consapevoli che in genere i re-interventi sul rachide comportano un aumentato rischio di complicanze ed una ridotta percentuale di successo rispetto al primo intervento. Nel suo caso un re-intervento potrebbe essere complicato dalla presenza delle cicatrici, e potrebbe richiedere un allargamento della laminectomia già presente con eventuale necessità di stabilizzazione con mezzi di sintesi.
Nel sul caso, l'eventuale scelta di un trattamento chirurgico non può prescindere da un approfondito e dettagliato colloquio con lo specialista di riferimento, in modo da poter definire da una parte le aspettative in termini di riduzione del dolore e dall’altra parte le possibilità di complicanze o insuccesso.
Ha provato a chiedere un parere dal chirurgo che l’ha operato nel 2012?

Dr. Konstantinos Martikos
Ortopedico specialista in scoliosi e patologie vertebrali Istituto Ortopedico Rizzoli
www.martikos.com

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
per evitare che quanto scritto dal giovane collega Martikos possa creare qualche incomprensione, mi preme precisare che non corrisponde proprio al vero che i re-interventi comportano un aumentato rischio di complicanze e una ridotta percentuale di successo.
In ogni caso se uno o più re-interventi dovessero essere indicati in base alla patologia emersa o più volte emersa, seppur volessimo considerare il rischio aumentato, bisogna valutare quanto invece aumenta il rischio nel non intervenire lasciado non emendata la patologia responsabile della sintomatologia.

Cordialmente
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Dr. Konstantinos Martikos Ortopedico 390 11
J Bone Joint Surg Br. 2003 Aug;85(6):871-4.
Primary and revision lumbar discectomy. A 16-year review from one centre.
Morgan-Hough CV, Jones PW, Eisenstein SM.

Incidenza di complicazioni dopo intervento primitivo: 8.7%. Lesioni durali: 4.4%
Incidenza di complicazioni dopo chirurgia di revisione: 19.1%. Lesioni durali: 14.3%

Mi sento di confermare quanto ho già scritto prima, sia da punto di vista scientifico (c'è ampia evidenza in letteratura) che dal punto di vista chirurgico-empirico personale, secondo l'esperienza maturata presso il reparto di Chirurgia Vertebrale dell'Istituto Ortopedico Rizzoli dove ho svolto la mia attività formativa ed attualmente svolgo la mia attività lavorativa, occupandosi esclusivamente di patologie della colonna vertebrale.

Ripeto che nel sul caso, l'eventuale scelta di un trattamento chirurgico non può prescindere da un approfondito e dettagliato colloquio con lo specialista di riferimento, in modo da poter definire da una parte le aspettative in termini di riduzione del dolore e dall’altra parte le possibilità di complicanze o insuccesso.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Preg.mi Dott.ri, nel ringraziarvi per la evidente passione professionale con la quale avete evaso la mia istanza, vi richiamo tuttavia al quesito iniziale, ponendo ovviamente il requisito di mia personale responsabilità' sulla ipotese avanzata.
Quindi, supposto che trattasi di recidiva con notevole componente cicatriziale, supposto che vi sia un nesso causa effetto tra recidiva e sintomatologia da me descritta, supposto che tale sintomatologia negli ultimi 9 mesi assume le caratteristiche peggiorative, al netto delle probabilità' sui rischi, non potendo in queste condizioni condurre una vita normale, vi chiedo:
Esiste una tecnica mininvasiva interventista utile per la sola rimozione delle cicatrici, in caso di risposta affermativa e' utile e apprezzata una indicazione su centro di eccellenza.
Cordialmente
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
non posso che consigliarLe di rivolgersi a un neurochirurgo molto esperto.
Cordialmente
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Dr. Konstantinos Martikos Ortopedico 390 11
La sola rimozione della cicatrice potrebbe non essere sufficiente per decomprimere le strutture nervose. In caso di re-intervento bisogna affrontare anche la recidiva d'ernia.
In ogni caso, la strategia chirurgica deve essere intrapresa soltanto attenta valutazione clinica e radiografica.
Il mio consiglio è di rivolgersi presso un centro di Chirurgia Vertebrale con esperienza sulle patologie del rachide. Tali centri si possono trovare sia in ambito Ortopedico che in ambito Neurochirurgico.
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dopo
Utente
Utente
Ringrazio il Dr. Konstantinos per la risposta data, e la mia stima per aver risposto responsabilmente ad una domanda ,credo non pretenziosa ,che non pretendeva la risposta di un chirurgo esperto ma più' modestamente quella di un chirurgo disponibile.
Ancora grazie al Dr. Konstantinos al quale rivolgo ulteriori richieste di chiarimento approfittando della sua disponibilità':
1. Supposto di dover rimuovere ernia e cicatrici, e' utile fare una rm con m.c., per fare un distinguo tra le due componenti?
2. e poi, tale approccio operatorio sul livello incriminato L3-L4, comporterebbe necessariamente una contestuale stabilizzazione della colonna o possiamo limitarsi al solo intervento a livello di recidiva?
3. Mi chiedo, e' possibile che questa sintomatologia, rappresentata da radicolopatie sparse bilateralmente, sia dovuta ad una rinnovata compressione alla cauda a livello L3-l4 operata dalla recidiva?
4. Le radicolopatie di cui al p.to 3. Sono comparse da 9 mesi, con processo involutivo delle stesse, posso sperare in una guarigione nei prossimi mesi per l'asciugarsi della componente ernia della recidiva?
5. Nel prossimo futuro e' possibile sperare in un asciugamento delle cicatrici?
In altri termini Dr. Quello che voglio chiedere, il suo consiglio, in presenza di fastidi che condizionano notevolmente lo stile di vita, e' quello di prendere tempo e sperare in una regressione dei sintomi, oppure agire con rimozione di recidiva?
Mi scusi per l'eccesso, ma dopo mesi che giro specialisti, sono le domande dalle quali i suoi colleghi si guardano bene dall'affrontare e pur ricorrono costantemente nella mia mente!
Grato sempre.

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
rivolga le Sue domande al dr. Martikos nella sezione di Ortopedia in quanto egli è un Ortopedico e non un Neurochirurgo.
Inoltre in MI+ non è corretto rivolgersi pubblicamente a un singolo specialista. In tal caso Lei può contattare chi crede attraverso le email private.
[#10]
dopo
Utente
Utente
Dr Migliaccio, non sarò' io a vietarLe di evadere le mie istanze, avevo inteso nella Sua precedente che Ella stesso mi esortava a rivolgere le mie domande ad altre figure esperte.
Quanto al Dr Martikos seguirò' in futuro il Suo consiglio.
Cordialmente.
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Dr. Konstantinos Martikos Ortopedico 390 11
Le sue domande sono pertinenti e specifiche, e proprio per la loro specificità non possono prescindere da una attenta valutazione clinica e radiografica. Per poter dare delle risposte adeguate (domande 1-4) bisogna valutare bene le immagini della sua RM e dall'altra parte eseguire un attento esame clinico e neurologico della sua schiena e della funzionalità degli arti inferiori.
Alla domanda finale più importante, ossia se sottoporsi ad un nuovo intervento o meno, si può rispondere soltanto a valutazione clinico-radiografica eseguita, e dopo un approfondito colloquio con il suo chirurgo di scelta in modo da definire insieme il rapporto rischio-beneficio di un eventuale re-intervento.

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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Caro signore, segua i consigli del dr. Martikos. Sono sicuro che ne troverà beneficio!
In ogni caso rivolga domande e chieda consigli al dr. Martikos in area Ortopedica o privatamente.
[#13]
dopo
Utente
Utente
Dr. Migliaccio, Lei continua fastidiosamente a indicarmi come debbo comportarsi su Ml+,bene le faccio presente ,se le fosse sfuggito , qualche passaggio, ovvero:
1. Io ho manifestato la mia istanza all' attenzione di neo chirurghi,
2. È' stato il Dr. Martikos che gentilmente all'interno di quest'area ha risposto alla mia istanza,
3. Mi pare che Lei mi abbia rimandato ad altro parere,
4. Infine ,così' come non esiste commercio senza cliente, questo forum non può' prescindere dalla partecipazione di gente come me che si è' sentita, in questo caso ,insoddisfatta "in parte dal servizio".
Cordialmente
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Dr. Konstantinos Martikos Ortopedico 390 11
Il consigli del dott. Migliaccio, mi trovano daccordo, dall'esperienza del qualle noi più giovanni possiamo soltanto imparare senza entrare in alcun tipo di conflitto. Nessun programma chirurgico può essere determinato a distanza. L'unico tipo di consiglio che può essere dato a distanza, senza aver visitato il paziente e senza aver visionato le immagini radiografiche, può basarsi su dati scientifici obiettivi emergenti dalla letteratura riguardante la patologia in questione oppure consigli generali riguardanti "possibili e potenziali" soluzioni chirurgiche, senza oviamente formire delle certezze assolute.
[#15]
dopo
Utente
Utente
Dr. Martikos, scuserà' la mia schiettezza, ma io a differenza Sua non debbo necessariamente essere solidale con il Suo collega, se proprio vogliamo essere tutti non polemici e costruttivi per il servizio, a mio parere vi dico come la penso.
È' ovvio che il servizio prescinderà' sempre e comunque da una attenta valutazione clinica del paziente, questo proprio per le caratteristiche del servizio, quindi necessariamente bisogna rispondere per linee generali supportati dalla statistica, ovviamente avvertendo il fruitore circa il confina mento dell'informazione fornita.
Non si può' tuttavia scivolare su domande precise, dal mio punto di vista lo trovo inaccettabile, ad esempio quando io le chiedo, con specifica domanda, se le cicatrici nel tempo possono asciugare, mi spieghi quale difficoltà' Lei incontra a rispondere seppure con il carattere generale?!
Questo tipo di approccio io contesto al servizio..del resto e' un mio parere per quello che può' contare.
cordialmente
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Dr. Konstantinos Martikos Ortopedico 390 11
La difficoltà nel dare delle risposte adeguate, man mano che le domande diventano più specifiche, sta nel fatto che per andare sempre più nel dettaglio della patologia hai bisogno di una maggior quantità di informazioni. Queste informazioni possono essere fornite dalla diretta visualizzazione delle immagini radiografiche e dall'esame clinico che mira a correlare i sintomi alle immagini. Ad esempio, per quanto riguarda la sua domanda sulla cicatrice, bisogna prendere in considerazione la sede, l'estensione e i rapporti della cicatrice stessa con le strutture anatomiche limitrofe (nervose e non) per poter esprimere un parere fondato su dei datti oggettivi.
In genere il tempo di cicatrizzazione è molto variabile, dipende dai fattori che ho menzionato prima e presenta una grande variabilità da un soggetto all'altro.
Soprattutto bisognerebbe valutare l'estensione dell'ernia recidivata stessa, più che della cicatrice, per poter rispondere in maniera fondata alle sue domande riguardanti i tempi di guarigione e le diverse scelte terapeutiche.
Cordialmente.
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Gent. Utente, intervengo da Referente del Forum di Ortopedia ove lo Staff ha smistato la sua richiesta di consiglio-parere.

Egr. signore, per estrema correttezza non entro nel merito della questione Tecnica, avendo Lei già avuto dei pareri, molto validi, intesi come opinioni, suggerimenti tecnici, informazioni da due Colleghi Specialisti della branca medica cui è afferente la sua patologia: un neurochirurgo ed un chirurgo ortopedico.

Notando il suo livello di dialettica e di eloquio, e la profondità e dettagliata specificità tecnica delle sue richieste, relazionate in maniera cosi precisa e scientifica, vorrei chiarirLe qualche punto al riguardo, per non farLa rimanere” insoddisfatto “ del Servizio del Sito che rimane sempre un “ servizio tecnico “ per l’utente e non una incondizionata disponibilità al servizio dell’utente.

Il rispondere in maniera generica e delle volte in maniera apparentemente vaga ma non superficiale, non è un voluto atteggiamento del Sito o del tipo di servizio fornito da Medicitalia, ma è UN COMPORTAMENTO DOVUTO Tecnicamente e Giuridicamente, ed inoltre per rispetto verso quanto si consiglia e si suggerisce all’utente.

Né “ la disponibilità”, minima o estrema, secondo i soggettivi punti di vista o le personali aspettative spesso extratecniche, di uno Specialista equivale alla bontà tecnica di una risposta o alla validità professionale dello stesso.Nè la disponibilità formale o psicologica corrisponde a quella tecnica. Hanno due binari di giudizio non collegati e non collegabili.
Il malato è un Paziente, NON UN CLIENTE. Mai ! mai !

I contenuti scientifici di una diagnosi , di una deduzione clinica o di un trattamento tecnico o le riserve e/o impossibilità riscontrabili nell’emanare una suggerimento o diagnosi o informazione anche generica, non hanno relazione Tecnicamente e Qualitativamente con il termine “ disponibilità “ in senso lato del medico .

MEDICITALIA.it propone contenuti a solo scopo informativo e che in nessun caso possono costituire la prescrizione di un trattamento o sostituire la visita specialistica o il rapporto diretto con il proprio medico curante.

Deontologicamente, legalmente e scientificamente, senza la valutazione clinica, anche valutando ogni accertamento diagnostico al riguardo , è VIETATO stilare una specifica diagnosi medica.

La Cassazione al riguardo ha ancora una volta chiarito, proprio per il ri-gore scientifico necessario in un atto medico, i comportamenti di un Sanitario ed i presupposti minimi dovuti per potere stilare una vera e completa Diagnosi, condannando di recente un medico che prescriveva una terapia farmacologica al suo assistito , telefonicamente.


Quindi per ribadire e per ulteriore ed estrema chiarezza, non è questione di esserci solidalietà tra i due colleghi intervenuti, di prendere posizioni, nè di essere cauti o di non volere rispondere a domande specifiche dell'utente, o di " scivolare sulle stesse" come commenta Lei, ma come Le ha ben detto il collega Martikos, in chiara sintonia nel punto con il Collega Migliaccio, anche una domanda breve, secca, super specifica e diretta, certo generica, ma basata su un dato clinico specifico come nel caso in questione, non può implicare automaticamente spesso una risposta netta, altrettanto specifica e diretta, fredda, tipo quiz .

E lo stesso Collega Martikos “ disponibile “ al prolungamento del dialogo sulla sua sfilza di domande superspecifiche , non è stato giustamente e correttamente predisposto “ alla disponibilità tecnica “ .

Non perchè le sue tante richieste o domande tecniche siano pretenziose o difficili, per nulla; ma ovviamente perchè senza le minime basi tecniche e le valutazioni necessarie per una valida, corretta e rigorosa risposta scientifica, non potranno mai essere esaudite se trova medici Specialisti seri e responsabili, come nel caso specifico di questo consulto.

Un consulto valido, un suggerimento consiglio valido ed approfondito necessita quasi sempre di una base tecnica, non solo di dati anamnestici forniti dal paziente, ma di ciò che in Medicina e Chirurgia ha il solo Valore tecnico affidabile e inconfutabile, decisivo per una corretta Informazione –opinione tecnica, anche generica, ovvero un Esame CLINICO OBIETTIVO DIRETTO e la valutazione diretta di esami diagnostici per immagini e strumentali probanti e spesso inequivocabili, per stilare una DIAGNOSI, per dare ogni risposta , ogni consiglio, sug-gerimento, basare ogni possibile valido programma terapeutico .
La saluto cordialmente, cosi come saluto cordialmente lo Staff ed i due colleghi intervenuti .

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

[#18]
Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Ringrazio il professor Caruso per la chiarezza espositiva, ma anche per la saggezza delle sue parole dimostrative della realtà tecnica della medicina e chirurgia che è poi la "mission" del Sito, per la specificità tecnica e la professionalità che dimostra e ha sempre dimostrato sia nei rapporti con i pazienti, con i suoi allievi e con i colleghi.
Qualità davvero invidiabili che non possono che essere l'espressione di una profonda cultura ed esperienza clinica oltre che di una signorilità davvero rara di questi tempi.

Egr. signore, quanto il prof. Caruso ha esposto mi auguro L' abbia convinta a comprendere che il consulto on-line è necessariamente limitante e deve disattendere le aspettative di molti che vorrebbero una diagnosi certa e la prescrizione di una terapia altrettanto valida.

La indiscussa autorevolezza del prof Caruso ha confermato quanto io e il dr. Martikos Le abbiamo detto, seppur in modalità differente, ma in sostanziale accordo e che qui ringrazio per la sua onestà intellettuale.

Cordialmente
[#19]
dopo
Utente
Utente
Prof. Caruso, buongiorno e complimenti, comprendo ora, e non mi aspettavo tanto, che il mio intervento abbia, per Vs. regolamento interno, comportato la esigenza di una azione di "mediazione" tra le parti che Le risconosco aver interpretato con rigoroso equilibrio.
Tuttavia, resta in me un dubbio; questo sito è abilitato o no a fornire, per mezzo dei professionisti che vi aderiscono, informazioni "generiche" rispetto a domande "a carattere generico", seppur nel rispetto di quello che Lei definisce "L'esame clinico obiettivo diretto".
No, perchè in caso contrario ritengo, da non addetto ai lavori, che la Vs. azione espositiva sarà sempre e comunque viziata, ad ogni richiesta di informazioni, da una carenza di pre-informazioni, ad esempio assente eccellente sarà sempre e cmq il prediletto "esame clinico obiettivo", mi spiego meglio, quello che Lei pone come "sine qua non" al fine di poter fornire informazioni secondo deontologia professionale, il vettore online non ve lo potrà mai fornire, essendo esso stesso atemporale, differito e non materiale.
Allora, sempre grazie da parte mia per il servizio offerto ai "pazienti" e grazie per l'attenzione concessami, vi prego solo di non interpretare questo mio intervento come una parentesi "antipatica" da arginare e a cui dare una qualche giustificazione, le buone critiche debbono servire a far riflettere e a migliorare ciò a cui dedichiamo generosamente in ns tempo, certo, non è detto che la mia sia stata una buona critica, lascio voi giudicare.
Saluti
[#20]
Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Egr. signore, la sua non è stata una critica, nè buona o malevola, volendo, per carità, ma solamente un commento ben fatto e civilissimo, magari un pò piccato, con qualche venatura polemica, per non avere avuto esaudito dai Colleghi specialisti, prima il neurochirurgo e poi l'ortopedico, ogni sua aspettativa al 100% .
La comprendo benissimo .
Aspettativa che va molto al di la, tecnicamente parlando, del consulto specialistico on line, sempre se si vuole fare vera Medicina e Chirurgia, sempre se si vuole avere un alto target scientifico di serietà, onestà intellettuale e rigore tecnico, vanto di questo Sito di Medicina, e dare e dire al paziente-utente ogni commento o consiglio nei limiti possibili della verità e realtà scientifica.

Proprio per questo la serietà dello Staff del Sito, come è scritto nella Hompeage in basso, impone che ogni utente sappia che :

MEDICITALIA.it propone contenuti a solo scopo informativo e che in nessun caso possono costituire la prescrizione di un trattamento o sostituire la visita specialistica o il rapporto diretto con il proprio medico curante.

Quindi non solo informazioni o consigli generici, ma anche superspecialistici, ma ovviamente SEMPRE E SOLO consigli, informazioni, suggerimenti, pareri non vincolati e non vincolanti, nell'interesse proprio del Malato, nel rispetto della vera medicina e chirurgia.

L'attività professionale medica, gentile utente, è e rimane non difficile, ma difficilissima, pur con il conforto di un esame clinico e di tanti esami diagnostici per immagini e strumentali; pensi Lei se potrebbe mai essere basata e affidata solamente al " de relato " o al colloquio molto soggettivo con il paziente la prescrizione di una terapia medica o chirugica o la stesura di una reale diagnosi di certezza. Anche se, come Lei, l'utente ha una ampia e dotta capacità di eloquio, esposizione e di conoscenze tecniche.
Sarebbe fuori da ogni vincolo e profilo etico, scientifico e giuridico.

E' la regola tecnica e morale del Giuramento di Ippocrate, cui ogni Vero medico chirurgo dovrebbe attenersi, cosa che hanno fatto saggiamente lo Staff ed i probiviri del sito, adeguando a tali principi basilari il regolamento interno di Medicitalia.

Nel ringraziarLa per i suoi complimenti al sottoscritto ed al Servizio offerto dal Sito, gentile signore, Le porgo cordiali saluti .