Calcificazione anca dx

Gent.mi dottori,
a seguito di incidente stradale, i Vostri colleghi hanno provveduto a compiere il miracolo: osteosintesi frattura pluriframmentaria esposta e scomposta basipertrocanterica e mediodiafisaria femore dx, riduzione e stabilizzazione con placca della distasi della sinfisi pubica, osteosintesi della frattura colonna posteriore anca dx, riduzione ed osteosintesi della frattura lussazione della sacroiliaca di sx, riduzione e stabilizzazione mediante F.E.A. e tenoraffia della frattura esposta scomposta biossea gamba dx con lesione completa dei tendini tibiale anteriore ed estensore alluce, perdita di tessuti molli coscia dx trattati con hyalograft.
Ovviamente il quadricipite adesso è diventato "bicipite" in quanto la parte laterale esterna non c'è più.
Detto questo, dopo circa 5 mesi di letto di ospedale iniziano a mettermi in piedi per la prima volta.
Due sono i problemi che subito saltano fuori: rigidità del ginocchio in estensione e rigidità dell'anca dx dovuta a calcificazione da interventi chirurgici in quella zona.
Per il ginocchio, dopo mesi e mesi di sofferenze, siamo comunque arrivati al piegamento a 90° e piano piano si riesce a piegare sempre più, quindi c'è parecchia speranza.
Per l'anca invece, dovrò fare un intervento di rimozione della calcificazione in quanto non riesco a portare l'arto verso l'alto e ho una extrarotazione a destra dell'arto stesso. Se provo a mettere il piede dritto, gira tutto il bacino e non la gamba.
Volevo chiederVi, in che consiste di preciso questo intervento? E' un'interveno "semplice" oppure complesso e rischioso? Bisogno fare qualche terapia specifica dopo l'intervento per quanto riguarda la calcificazione?
Grazie.
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Non è un intervento particolarmente rischioso. Si arriva alla coxofemorale e si asporta la calcificazione.
Dopo l'intervento avrà bisogno solo della "semplice" fisioterapia.
Tanti auguri

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Utente
Utente
Grazie. Un'altra domanda: io ho nel femore il chiodo gamma 3 lungo con vite cefalica. La frattura diafisaria del femore non è ancora ben salda. E' però possibile rimuovere la vite cefalica? Oppure sono mezzi di sintesi che vanno adoperati insieme?
Grazie
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Il chiodo gamma è uno straordinario mezzo di sintesi. Nel suo caso non trovo assolutaente indicata la rimozione della vite cefalica, al massimo si può rimuovere le viti distali dando ulteriore stimolo al callo osseo, ma ad andare a togliere la vite cefalica vi è il rischio che il chiodo migri verso l'alto, con tutte le difficoltà che questo comporta.
Tanti auguri
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dopo
Utente
Utente
Grazie dottore.
Facevo quella domanda perchè ho un ricovero programmato per rimuovere la calcificazione all'anca e il mio ortopedico, dopo aver visto le lastre, mi ha detto che toglierà anche la vite cefalica. Al che io ho chiesto: "dottore, ma non è che togliendo quella vite si spezza di nuovo il femore?"... Lui si è fatto una risata e mi ha detto che a questo punto no mi serve più quella vite.
Le viti distali li ho già tolte a febbraio. Per precisione le dico che la ricomposizione della frattura diafisiaria è al 70-80%.
Siccome ho un pò paura, sto cercando di capire a cosa serve e cosa comporta togliere questa vite cefalica.
Grazie per la risposta.
Saluti
Francesco Farina
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Probabilmente il suo ortopedico vuole togliere la vite cefalica perchè è questa la causa delle sue calcificazioni.
Stia pure tranquillo. Il femore non si spezzerà.
Tanti auguri
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dopo
Utente
Utente
Fatto intervento. tutto ok. Adesso mi hanno detto di fare tre applicazione RENG (o qualcosa del genere) Di cosa si tratta?
Grazie
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Sicuramente è una metodica fisioterapica finalizzata a velocizzare la guarigione (tipo tekar terapia).
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dopo
Utente
Utente
Gent.mo dottore,
dopo l'intervenzo di rimozione calcificazione anca dx, è successo che non riesco a muovere il piede verso l'alto. Mi spiego meglio: il piede lo muovo a sx a dx ed in basso, se devo alzarlo non riesco. Anche il primo dito (alluce) riesco ad abbassarlo ma non ad alzarlo, mentre le altre dita, seppure non abbiamo molta forza, riesco ad alzarle e abbassarle. Mi hanno detto che dopo l'intervento che ho subito è del tutto normale una infiammazione al nervo S.P.E. (sciatico periferico) su L4-L5-S1. In ospedale per 10gg mi hanno dato cortisone solumedrol e vitamina dobetin 5000. Per casa invece sto prendendo nicetile bustine e dobetin 5000 ogni 3 gg. Solo che non mi sembra di vedere miglioramenti.
Mi dicono che ci vuole un pò di tempo, perchè si deve ritirare per bene l'edema vicino l'anca e poi piano piano il nervo ricomincerà a funzionare tutto.
Lei ha avuto dei casi simili? Può darmi consigli in merito?
Grzie per la sua gentiezza e disponibiltà.
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Un deficit dello SPE non è normale, è una complicanza che può succedere, ma non è la regola di un intervento all'anca.
Personalmente mi è capitato un paio di volte. In genere è dovuto all'uso dei divaricatori... nell'arco di 6 mesi dovrebbe recuperare.
Per cui non perda le speranze e segua le cure.
Tanti auguri
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Dr. Antonio Mattei Ortopedico, Geriatra 938 50 10
Gentile utente
In casi come il suo che per fortuna non sono frequenti, oltre alla terapia medica è indispensabile effettuare terapia fisica che serve per evitare retrazione dei ventri muscolari non ben innervati. Inoltre sarebbe utile indossare, se il piede fosse cadente, un tutorino che mantenga l'articolazione a 90° durante il passo.
Comunque la probabilità che il nervo riprenda c'è ma la apprezzera non prima di un paio di mesi anche se il recupero totale avvine come detto dal collega solo dopo il 6° mese.
Spero però che nel frattempo sia migliorato il movimento dell'anca.
Per quanto riguarda la terapia consigliata precedentemente (Roentgen) si tratta di terapia radiante che avrebbe il potere di diminuire la probabilità di recidive delle calcificazioni che purtroppo in questo tipo di interventi sono molto frequenti.
Ci tenga informati.
Cordiali saluti

Antonio Mattei

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dopo
Utente
Utente
Gent.mo dott. Mattei
intanto grazie per la risposta.
Oltre alle medicine, faccio a giorni alterni fisiokinesiterapia ed inoltre, purtroppo, quando cammino ho già iniziato ad utilizzare un tutore di nome molla di codivilla. Per quanto riguarda l'anca, è parecchio migliorata rispetto a prima, intanto la gamba adesso è dritta (prima era extrarotata a dx), riesco perfettamente a sedermi su una sedia normale, e pian piano riusciamo a guadagnare sempre più gradi portando il ginocchio verso il petto. In più quando cammino, non mi si muove più il bacino ma scorre solo la gamba.
Oggi 31 ottobre ho tolto i 45 punti metallici applicati (l'intervento ha richiesto un taglio simile a ISELIN).
Vi terrò aggiornati sugli sviluppi.
Saluti
Francesco Farina
P.S. se ritenete opportuno, posso inviare immagini dei rx di come sto combinato!!!!
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Dr. Antonio Mattei Ortopedico, Geriatra 938 50 10
Gentile utente
immagino già le sue radiografie perchè purtroppo ci capita frequentemente di incappare in questi casi diciamo così molto complessi.
Direi che sta facendo tutto quello che c'è da fare e che quindi ora deve solo aspettare il massimo recupero ottenibile.
Non ho ancora capito però se le fratture del femore sono nel frattempo guarite e se si in che modo.
Di nuovo cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Per quanto riguarda il femore è guarito in percentuale tra 80 e 90 per cento.
In che modo non lo so....tutto naturale!!! Ho avuto il chiodo gamma lungo con due viti distali (vicinanza ginocchio) e con una vite cefalica (inserita in obliquo verso l'acetabolo). Già a febbraio 2008 (dal 19 settembre 2007) sono state rimosse le due viti distali e con quest'ultimo intervento è stata rimossa la vite cefalica ed asportate le concrezioni calcifiche.
Il mio dottore diceva che si poteva quasi togliere anche il chiodo, ma non ha voluto rischiare perchè io mi do parecchio da fare e magari con un movimento sbagliato avrei potuto compromettere il lavro di un anno e mezzo!!!
Quindi sono restato con il solo chiodo gamma lungo inserito nel femore ed è stata programmata la sua rimozione ad ottobre 2009.
Tutte le fratture dell'arto inferiore sono comunque iniziate a guarire da quando ho potuto cominciare a camminare e più o meno intorno a metà dicembre 2007.
E' per questo motivo, troppo tempo allettato ed impossibilitato nel muovere l'arto, che subito si sono formate quelle maledette calcificazioni.
A disposizione per ulteriori chiarimenti, Vi ringrazio per la disponibilità mostrata.
Saluti Francesco Farina