Conflitto femoro-acetabolare e dolore

Buonasera,

combatto da oltre 5 mesi con un dolore inguinale ( pubalgia) non molto acuto ma comunque invalidante che peggiora nettamente col movimento. Di solito il dolore si fa più acuto dopo qualche ora da una camminata o da uno sforzo.

Ho fatto un'ecografia agli adduttori risultata negativa e delle radiografie all'anca risultate anch'esse sostanzialmente negative. Ho effettuato 2 visite ortopediche di cui una da uno specialista dell'anca: per entrambi i consulti la diagnosi è stata di pubalgia.

Se infatti i sintomi potrebbero essere riconducibili ad un conflitto femoro-acetabolare e sebbene la radiografia evidenzi una certa predisposizione al conflitto combinato tipo CAM-PINCER, entrambi gli ortopedici lo hanno escluso perchè i vari test di impignment effettuati sono stati tutti negativi.

Mi sto al momento curando per la pubalgia (laserterapia). Ho già fatto 20 sedute con risultati praticamente nulli. L'unica cosa che giova è il riposo (non faccio attività sportiva da 4 mesi, prima praticavo ciclismo).

Mi sto sempre più convincendo che il problema sia di natura articolare, e a tal proposito volevo chiedere se in letteratura sono riportati casi di conflitti femoro-acetabolari con la mia sintomatologia ma con test di impignement negativi.

Grazie e saluti

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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 337 13 1
Caro Utente 388055, dalla Sua anamnesi, per altri versi accurata, mancano alcune informazioni importanti. Una è sapere se la sintomatologia che lamenta è insorta progressivamente, in modo acuto, e se è correlabile ad un qualche tipo di attività intensa o trauma.
La diagnosi di esclusione fatta da due Specialisti Ortopedici relativamente all'impingement obbliga ad indagare in altre direzioni. Se gli esami eseguiti (corretti: RX e ecografia!) non mettono in evidenza niente di significativo, è indispensabile una indagine cosiddetta "di seconda istanza", ossia una accurata valutazione RM del cingolo pelvico e delle articolazioni coxo-femorali.
E' molto verosimile che una volta ottenute tutte le informazioni di cui sopra sia possibile esprimere una ipotesi eziopatologica corretta, e di conseguenza indirizzare una adeguata terapia.

Dr. Casimiro Simonetti
http://www.villastuart.it/i-nostri-medici/dottor-casimiro-simonetti?rq=simonetti

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottore e grazie per la risposta.
Mi scuso per aver omesso alcune informazioni che cerco ora di fornire, in attesa di fare una RM.
Ho 35 anni, sono normopeso e in passato ho sempre praticato sport seppur a livello amatoriale (ciclismo, tennis, running).
La sintomatologia è iniziata come un fastidio inguinale che compariva dopo essere stato seduto per molto tempo. Situazione di cui mi accorgevo avendo un lavoro sedentario. Con il movimento il dolore scompariva ed anzi, quando praticavo sport, il giorno successivo mi sentivo molto meglio. Per questo motivo non gli ho dato inizialmente molto peso.
Il dolore è poi diventato improvvisamente acuto dopo una partitella di calcio: calciando ho sentito un forte dolore all'inguine. Da allora il dolore è diventato cronico: passa se sto completamente a riposo per 3-4 giorni (per riposo intendo riposo assoluto, anche dai lavori domestici) e ricompare sistematicamente alla minima attività fisica.
è localizzato all'inguine, talvolta a cavallo della cresta iliaca, talvolta più internamente nella coscia. è un dolore interno, premendo nella zona non sento dolore perché non riesco a raggiungere la parte dolente.
Cordialmente.
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Dr. Casimiro Simonetti Radiologo interventista 337 13 1
In base a ciò che riferisce sembra che i due principati "sospettati" siano una possibile sindrome entesopatica (ossia una sorta di patologia infiammatoria cronica muscolo-tendinea, a volte scatenata da un evento acuto, a volte determinata da uno "stress", da sovraccarico o da errata postura etc etc); o in alternativa una sindrome neurologica periferica (plesso pudendo etc).
Una piccola annotazione: la pubalgia, coxalgia e perinealgia difficilmente possono essere correlati con una sintomatologia che interessa la cresta iliaca!
Le ribadisco la indispensabilità di proseguire negli accertamenti diagnostici strumentali.