Tenoraffia percutanea con ligadon

Salve, sono stato sottoposto a tenoraffia percutanea con ligadon per una completa rottura del tendine destro. Dopo due giorni dall'intervento sono stato dimesso dall'ospedale con referto che diceva: divieto assoluto di carico per i primi 3gg. Poi carico misurato con utilizzo di stampelle e utilizzo di tacco di spessore 1,5mm.mi hanno fasciato l'arto con garza elastica. Dopo 12 giorni ho cominciato a caricare gradualmente, ma giunto al 30 giorno avevo il tendine completamente infiammato e dolente. Sono tornato a controllo, ed il chirurgo mi ha rimosso con un operazione cruenta ambulatoriale, il filo maledetto. Mi sono recato presso un centro accreditato di ecografia, dall'esame risulta: interruzione delle fibre tendinee dell'achilleo destro a mm. 40 dall'inserzione calcaneare, con una distanza di mm2 dal moncone superiore, le fibre si presentano inspessite e disomogenee a monte ed a valle della lesione, diffusa imbimbizione del triangolo di keger e del tessuto sottocutaneo. Da quello che ho compreso è come se non mi fossi mai operato o sbaglio?
Secondo il Vs. parere, una second operazione a cielo aperto, a distanza di 30 giorni dalla lesione, avrà lo stesso risultato? Il piede ed il tendine sono gonfi ed infiammati, si può operare lo stesso? Sono demoralizzato. Confido in un conforto e soprattutto un consulto. Grazie
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Prof. Alessandro Caruso Ortopedico, Medico fisiatra, Medico dello sport, Medico osteopata 4.2k 135 1
Egr. signore, sempre facendo riferimento a quanto lei dice e riferisce ed a quanto scritto nel referto dell'ecografia, è necessario un accurato consulto clinico ortopedico per una valutazione della situazione del tendine di Achille dx., in quanto vi è una rirottura e va trattata con intervento chirurgico da eseguire senz'altro " a cielo aperto " ovvero on incisione cutanea e " sutura dinamica " del tendine direttamente sul tessuto tendineo. Un' intervento secondo i canoni classici e noti della chirugia riparativa del tendine di achille rimette a posto ogni cosa; poi vanno rispettati i tempi regolamentari riparativi di tale struttura anatomica,bisogna evitare il carico totale per il tempo adeguato, dare la giusta ed idonea protezione e fare la specifica e completa fisiochinesiterapia riabilitativa.
Nell'arco di 6-8 mesi potrebbe tornare all'attività sportiva;dipende ogni cosa da tanti fattori che dovranno essere vagliati con attenzione dagli specialisti Ortopedico prima e Fisiatra dopo, che lo avranno in cura.
Distinti saluti

Alessandro Caruso
Specialista Ortopedia - Traumat.//Medicina dello Sport
Specialista Medicina Fisica e Riabilitazione -Messina -

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dopo
Utente
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Finalmente un consulto rassicurante, sono sicuro da quanto mi dice, che la tecnica classica non darà problemi di sorta, osservando i giusti tempi di recupero e le modalità richieste dal caso. Ma secondo lei su un arto già "provato" e tutt'ora ancora infiammato, si può operare o bisogna attendere tempi tecnici particolari?. Grazie per la disponibilità e la celerità dimostratami.