Tosse secca cronica
Salve da molto tempo, ormai, anni diciamo... soffro di una tosse secca cronica non produttiva, si manifesta come un prurito alla gola che poi
scatena gli attacchi tussivi. Premetto non fumatore.
Ho fatto vari test allergolocici nel tempo che sono risultati tutti negativi, gastoscopia ha rivelato microerosioni della mucosa
e cardias lievemente ipotonico (il gastroenterologo diceva che molto lieve e si rivelava dubbioso se questo potesse causare reflusso o meno... ) .
Di fatto non sento i normali altri sintomi da reflusso tipo acido che risale, mai sentito, dolore retrosternale ecc... ecc... solo il prurito in gola.
Rx torace nella norma.
Ho fatto alcuni cicli nel tempo di Ipp dapprima con Pariet da 20 (due volte per due mesi a distanza di un anno), attualmente con Pantorc da 40
mezz' ora prima di colazione la mattina, abbinati poi ad alginati dopo i pasti e prima di coricarsi la sera tipo Gastrotop, Deflux forte ecc...
Gli Ipp e gli alginati, ora come allora non hanno mai dato alcun tipo di miglioramento sulla sintomatologia... La tosse è sempre li, bella in forma (lei... ) ,
insistente ed ostinata...
Negli ultimi mesi, poi, alla tosse si è abbinata l' emicrania... piuttosto frequente anch essa ormai, praticamente cronica.
con una correlazione diretta ed evidente alla tosse: più tossisco più ho mal di testa,, se per miracolo tossisco poco>niente mal di testa... come se la muscolatura cranica fosse talmente sovraccarica e tesa
da anni di tosse che bastasse poco per far partire stati di tensione dolorosa...
Tra tosse e mal di testa quasi non campo più l' una mi toglie energia l' altra mi tiene in uno stato di stordimento quasi costante, senza dire che per
togliere il mal di testa devo prendere anti-infiammatori ogni quattro-cinque giorni che, a loro volta, agiscono negativamente sullo stomaco...
Sono abbastanza disperato, anche perchè sembra che nulla possa placare questa tosse e possa aiutarmi...
Piero, Roma
scatena gli attacchi tussivi. Premetto non fumatore.
Ho fatto vari test allergolocici nel tempo che sono risultati tutti negativi, gastoscopia ha rivelato microerosioni della mucosa
e cardias lievemente ipotonico (il gastroenterologo diceva che molto lieve e si rivelava dubbioso se questo potesse causare reflusso o meno... ) .
Di fatto non sento i normali altri sintomi da reflusso tipo acido che risale, mai sentito, dolore retrosternale ecc... ecc... solo il prurito in gola.
Rx torace nella norma.
Ho fatto alcuni cicli nel tempo di Ipp dapprima con Pariet da 20 (due volte per due mesi a distanza di un anno), attualmente con Pantorc da 40
mezz' ora prima di colazione la mattina, abbinati poi ad alginati dopo i pasti e prima di coricarsi la sera tipo Gastrotop, Deflux forte ecc...
Gli Ipp e gli alginati, ora come allora non hanno mai dato alcun tipo di miglioramento sulla sintomatologia... La tosse è sempre li, bella in forma (lei... ) ,
insistente ed ostinata...
Negli ultimi mesi, poi, alla tosse si è abbinata l' emicrania... piuttosto frequente anch essa ormai, praticamente cronica.
con una correlazione diretta ed evidente alla tosse: più tossisco più ho mal di testa,, se per miracolo tossisco poco>niente mal di testa... come se la muscolatura cranica fosse talmente sovraccarica e tesa
da anni di tosse che bastasse poco per far partire stati di tensione dolorosa...
Tra tosse e mal di testa quasi non campo più l' una mi toglie energia l' altra mi tiene in uno stato di stordimento quasi costante, senza dire che per
togliere il mal di testa devo prendere anti-infiammatori ogni quattro-cinque giorni che, a loro volta, agiscono negativamente sullo stomaco...
Sono abbastanza disperato, anche perchè sembra che nulla possa placare questa tosse e possa aiutarmi...
Piero, Roma
Gentile Paziente, la tosse è sintomo comune a molte patologie, alcune banali, altre potenzialmente gravi : non c’è dubbio che il medico vada sempre consultato. Se però ha già consultato il suo medico, seguendo le indicazioni del caso, le suggerirei di considerare anche un aspetto che spesso può sfuggire, cioé la presenza di uno schema respiratorio abituale di tipo orale. Lo schema respiratorio che abitualmente si impiega può essere di tipo orale o nasale. Il più corretto a riposo prevede l’impiego della via nasale. La presenza di uno schema respiratorio orale può avere riflessi significativi anche sull’ insorgenza della Tosse Cronica, specie se il paziente presenta una particolare sensibilità e iperreattività dei recettori della tosse.
In presenza di uno schema di Respirazione Orale Primaria (ROP) una considerevole quota di aria inspirata salta il fisiologico filtro costituito dall'epitelio nasale ciliato e investe, non preriscaldata e umidificata nelle fosse nasali e nei seni paranasali, la mucosa faringea. Oltre a favorire l’irritazione di quest’ultima con meccanismo fisico, la mancata filtrazione nasale favorisce l’introduzione di agenti patogeni e allergeni di vario tipo, anche perché il transito orale aggira il filtro costituito dalle difese ( interferon, macrofagi e trasporto muco ciliare) , presente nelle mucose rinosinusali. In questi casi il paziente durante il giorno sta abitualmente con la bocca semiaperta (anche di poco) , e di notte tende più facilmente a russare.
La malocclusione dentale e la malposizione mandibolare sono spesso alla base dell’instaurarsi di uno schema respiratorio orale. Lo schema respiratorio non costituisce una caratteristica fissa di un soggetto, ma può variare anche spontaneamente nell’arco della giornata e delle sue condizioni psicofisiche, e, sopratutto, costituisce un parametro fisiopatologico modificabile con adeguato trattamento.
Il ripristino di uno schema respiratorio nasale, ottenibile con l’applicazione di dispositivi endoorali di tipo ortodontico, comporta una ricaduta respiratoria positiva a vari livelli, compresa la Tosse Cronica. Inoltre la profilassi attuata con il ripristino delle difese respiratorie che le vie aeree nasali assicurano non può che riverberare positivamente sulla salute respiratoria generale.
Viene spesso sottovalutato anche il ruolo che può essere sostenuto dalla malocclusione dentaria e dalla scorretta postura della mandibola anche nell'insorgenza della cefalea. Infatti, sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro. Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea.
La sintesi fra i due argomenti di cui sopra può essere individuato nella cefalea che deriva del russare notturno con episodi di apnea, altra problematica che nel suo caso andrebbe esclusa.
Su questi argomenti può avere qualche ulteriore notizia visitando il mimo sito internet (trova il link qui sotto la mia firma) alla pagina Patologie trattate-Patologie respiratorie e "Cefalea".
Le suggerisco anche di dare un’occhiata agli articoli linkati qui sotto: il primo è scritto in chiave pediatrica, ma il razionale che espone è simile anche nell’adulto. Se negli argomenti trattati riscontra qualche somiglianza con il quadro da lei descritto, se crede mi faccia sapere..
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/Gnatologia-clinica/1416/Laringospasmo-e-laringite-ipoglottica
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-russare-apnea.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/7974-la-gestione-clinica-delle-cefalee-primarie-e-secondarie-a-problemi-di-bocca.html
In presenza di uno schema di Respirazione Orale Primaria (ROP) una considerevole quota di aria inspirata salta il fisiologico filtro costituito dall'epitelio nasale ciliato e investe, non preriscaldata e umidificata nelle fosse nasali e nei seni paranasali, la mucosa faringea. Oltre a favorire l’irritazione di quest’ultima con meccanismo fisico, la mancata filtrazione nasale favorisce l’introduzione di agenti patogeni e allergeni di vario tipo, anche perché il transito orale aggira il filtro costituito dalle difese ( interferon, macrofagi e trasporto muco ciliare) , presente nelle mucose rinosinusali. In questi casi il paziente durante il giorno sta abitualmente con la bocca semiaperta (anche di poco) , e di notte tende più facilmente a russare.
La malocclusione dentale e la malposizione mandibolare sono spesso alla base dell’instaurarsi di uno schema respiratorio orale. Lo schema respiratorio non costituisce una caratteristica fissa di un soggetto, ma può variare anche spontaneamente nell’arco della giornata e delle sue condizioni psicofisiche, e, sopratutto, costituisce un parametro fisiopatologico modificabile con adeguato trattamento.
Il ripristino di uno schema respiratorio nasale, ottenibile con l’applicazione di dispositivi endoorali di tipo ortodontico, comporta una ricaduta respiratoria positiva a vari livelli, compresa la Tosse Cronica. Inoltre la profilassi attuata con il ripristino delle difese respiratorie che le vie aeree nasali assicurano non può che riverberare positivamente sulla salute respiratoria generale.
Viene spesso sottovalutato anche il ruolo che può essere sostenuto dalla malocclusione dentaria e dalla scorretta postura della mandibola anche nell'insorgenza della cefalea. Infatti, sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro. Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea.
La sintesi fra i due argomenti di cui sopra può essere individuato nella cefalea che deriva del russare notturno con episodi di apnea, altra problematica che nel suo caso andrebbe esclusa.
Su questi argomenti può avere qualche ulteriore notizia visitando il mimo sito internet (trova il link qui sotto la mia firma) alla pagina Patologie trattate-Patologie respiratorie e "Cefalea".
Le suggerisco anche di dare un’occhiata agli articoli linkati qui sotto: il primo è scritto in chiave pediatrica, ma il razionale che espone è simile anche nell’adulto. Se negli argomenti trattati riscontra qualche somiglianza con il quadro da lei descritto, se crede mi faccia sapere..
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/Gnatologia-clinica/1416/Laringospasmo-e-laringite-ipoglottica
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1315-reflusso-gastro-esofageo-notturno-attenti-russare-apnea.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/7974-la-gestione-clinica-delle-cefalee-primarie-e-secondarie-a-problemi-di-bocca.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Utente
Grazie dottore dell' accurata a approfondita risposta,
ineffetti soffro anche di malocclusione, deglutizione atipica e bruxismo,
ho iniziato un perscorso con una logopedista prima dell' estate (ora sospeso) e a giugno da uno gnatologo ho fatto un bite, senonchè ad un mese scarso dall inizio dell' utilizzo del bite mi sono insorti degli acufeni bilaterali una nota fissa acuta ormai da più di un mese.. anche questo mi sta facendo molto preoccupare e ipotizzando e sospettando una relazione con il bite (precedentemente non avevo mai avuto una cosa del genere) ho smesso di utilizzarlo..
ineffetti soffro anche di malocclusione, deglutizione atipica e bruxismo,
ho iniziato un perscorso con una logopedista prima dell' estate (ora sospeso) e a giugno da uno gnatologo ho fatto un bite, senonchè ad un mese scarso dall inizio dell' utilizzo del bite mi sono insorti degli acufeni bilaterali una nota fissa acuta ormai da più di un mese.. anche questo mi sta facendo molto preoccupare e ipotizzando e sospettando una relazione con il bite (precedentemente non avevo mai avuto una cosa del genere) ho smesso di utilizzarlo..
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 378 visite dal 27/08/2025.
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