Timore degli psicofarmaci
Buongiorno a tutti, questo messaggio non ha il fine di chiedere un consulto ma ha l'intenzione di condividere la mia storia per dare speranze a chi, come me, le aveva perse.
Sono un ragazzo di 25 anni ed ho sempre avuto problemi di ansia che a volte degeneravano in attacchi di panico.
Tutto il mio carico di ansia si convogliava come un gigantesco imbuto nella mia vita sessuale, cosa che bene o male ho sempre superato negli ultimi anni.
Un anno e mezzo fa ho conosciuto una ragazza che mi piacque da subito molto ma mi resi conto immediatamente che il mio forte sentimento nei suoi confronti generava in me la stupidissima voglia di fare il leone a letto; cosa che come immaginerete è naufragata in un'epica figura barbina mancando completamente l'erezione a prescindere dai tentativi che facevo.
Rendendomi conto in quel momento che nulla sarebbe andato come desiderato mi sentii morire, ho avuto l'attacco di panico più intenso della mia vita proprio lì, sopra di lei.
Mi accasciai sul letto e finsi un malore per non farle capire che stavo avendo un attacco.
Quest'esperienza mi ha traumatizzato profondamente andando a minare tutte le mie piccole certezze che avevo nella vita, l'ansia e l'angoscia nel corso di pochi giorni sono esplose andando ad inglobare tutti gli ambiti della mia vita.
Non riuscivo più a fare nulla, lavoro, amici...niente.
Avevo il terrore di mettermi di nuovo in una situazione dove il rapporto sessuale era possibile quindi evitai per una 10ina di giorni.
Non riuscivo più a dormire (quando ci riuscivo sognavo quel momento e mi svegliavo con un attacco di panico), non riuscivo neanche a mangiare, volevo togliermi la vita essendo convinto al 100% che mai più avrei consumato un rapporto sessuale.
Preso dalla disperazione ormai estrema chiesi al medico di poter prendere il cialis 5 mg.
Funzionò a meraviglia e per 20/25 minuti credetti che il peggio fosse passato ma iniziò un rapporto di amore ed odio tra me ed il cialis.
Sapevo che il rischio era quello di sviluppare una dipendenza psicologica dal farmaco ma dato che l'unica altra opzione che avevo tra le mani era la morte ne accettai le conseguenze.
Dopo 2 mesi che andavo avanti a prendere cialis a giorni alterni la mia autostima era distrutta.
Ero convinto che solo con il farmaco avrei potuto continuare ad avere rapporti.
Un mio amico vedendomi così mi consigliò di andare da uno psichiatra (andavo dalla psicologa ma lei mi giudicò pesantemente per aver preso il cialis e mi fece sentire un verme, il suo consiglio era "respira".
Lascio giudicare voi).
Andai dallo psichiatra che mi prescrisse il brintellix, ero terrorizzato da tuti gli effetti collaterali che poteva dare soprattutto da un punto di vista sessuale, mi feci forza ed iniziai la terapia.
Dopo un anno di assunzione la mia vita è cambiata, ho ritrovato una serenità oramai perduta e mi ha permesso di iniziare a rimettere in piedi la mia vita.
È un anno che non prendo più cialis.
Date speranza e fiducia alle terapie, meglio di morire no?
Sono un ragazzo di 25 anni ed ho sempre avuto problemi di ansia che a volte degeneravano in attacchi di panico.
Tutto il mio carico di ansia si convogliava come un gigantesco imbuto nella mia vita sessuale, cosa che bene o male ho sempre superato negli ultimi anni.
Un anno e mezzo fa ho conosciuto una ragazza che mi piacque da subito molto ma mi resi conto immediatamente che il mio forte sentimento nei suoi confronti generava in me la stupidissima voglia di fare il leone a letto; cosa che come immaginerete è naufragata in un'epica figura barbina mancando completamente l'erezione a prescindere dai tentativi che facevo.
Rendendomi conto in quel momento che nulla sarebbe andato come desiderato mi sentii morire, ho avuto l'attacco di panico più intenso della mia vita proprio lì, sopra di lei.
Mi accasciai sul letto e finsi un malore per non farle capire che stavo avendo un attacco.
Quest'esperienza mi ha traumatizzato profondamente andando a minare tutte le mie piccole certezze che avevo nella vita, l'ansia e l'angoscia nel corso di pochi giorni sono esplose andando ad inglobare tutti gli ambiti della mia vita.
Non riuscivo più a fare nulla, lavoro, amici...niente.
Avevo il terrore di mettermi di nuovo in una situazione dove il rapporto sessuale era possibile quindi evitai per una 10ina di giorni.
Non riuscivo più a dormire (quando ci riuscivo sognavo quel momento e mi svegliavo con un attacco di panico), non riuscivo neanche a mangiare, volevo togliermi la vita essendo convinto al 100% che mai più avrei consumato un rapporto sessuale.
Preso dalla disperazione ormai estrema chiesi al medico di poter prendere il cialis 5 mg.
Funzionò a meraviglia e per 20/25 minuti credetti che il peggio fosse passato ma iniziò un rapporto di amore ed odio tra me ed il cialis.
Sapevo che il rischio era quello di sviluppare una dipendenza psicologica dal farmaco ma dato che l'unica altra opzione che avevo tra le mani era la morte ne accettai le conseguenze.
Dopo 2 mesi che andavo avanti a prendere cialis a giorni alterni la mia autostima era distrutta.
Ero convinto che solo con il farmaco avrei potuto continuare ad avere rapporti.
Un mio amico vedendomi così mi consigliò di andare da uno psichiatra (andavo dalla psicologa ma lei mi giudicò pesantemente per aver preso il cialis e mi fece sentire un verme, il suo consiglio era "respira".
Lascio giudicare voi).
Andai dallo psichiatra che mi prescrisse il brintellix, ero terrorizzato da tuti gli effetti collaterali che poteva dare soprattutto da un punto di vista sessuale, mi feci forza ed iniziai la terapia.
Dopo un anno di assunzione la mia vita è cambiata, ho ritrovato una serenità oramai perduta e mi ha permesso di iniziare a rimettere in piedi la mia vita.
È un anno che non prendo più cialis.
Date speranza e fiducia alle terapie, meglio di morire no?
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Mi pare utile la sua storia, soprattutto per tutti quei casi in cui, quando uno ha un disturbo della sfera sessuale, non si considera mai che il cervello governa la reattività sessuale, e che quindi durante un disturbo come per esempio la depressione il funzionamento può peggiorare fino al blocco completo, con un vissuto che chiaramente è negativo, ma non per la disfunzione e basta, ma perché si è dentro uno stato mentale particolare già prima.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 355 visite dal 29/07/2024.
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