Ha senso una valutazione psichiatrica?

Gentilissimi
Sono una persona intersex (nat con s.
di Turner) e fin dalla prima adolescenza ho sviluppato problematiche della sfera sessuale, correlate alla mia condizione di nascita.

Dopo alcuni tentativi di psicoterapia fallimentari, 3 anni fa al consultorio della mia zona, ho trovato un sessuologo specializzato che ha saputo aiutarmi a riprendere in mano, almeno parzialmente, la mia vita sessuale e relazionale.
Ho cominciato a conoscere persone, principalmente su app di incontri perché al momento ancora non mi sento in grado di sostenere una relazione vera e propria.
Parimenti, il mio terapeuta mi ha spinto a riprendere controlli ginecologici ospedalieri, che non facevo più da oltre 10 anni per brutte esperienze passate.

A fine luglio eseguo un'ecografia transvaginale di controllo.
La ginecologa davanti a 3 specializzandi e un'infermiera definisce i miei organi genitali "infantili" riportando la cosa anche su referto medico.
Chiedo spiegazioni, mi viene detto che è un termine medico di uso comune.
Mi viene anche chiesto se io abbia rapporti sessuali normali (cosa voglia dire "normali" poi...).
Vado in crisi, mi sembra che per l'ennesima volta mi abbiano detto "non ce l'hai normale".
Contestualmente, il giorno dopo la visita mi ero accordat* per incontrare un medico conosciuto su Tinder.
Credo che questo momento mio di crisi abbia influito sull'inizio della nostra relazione perché mi sono res* conto, con il senno di poi, che la sua professione e il fatto che fosse a conoscenza della mia condizione e dei miei vissuti fin da subito, mi ha dato l'illusione di avere trovato finalmente un uomo che comprendesse davvero la mia condizione e mi accettasse per come sono.
Mettiamoci pure una voglia di rivalsa rispetto a quell'etichetta di "genitali infantili".
Ne parlai anche con lui un paio di volte di questo episodio, e gli chiesi esplicitamente se per lui non fosse un problema che la mia vagina non fosse propriamente normale.
Ebbe l'intelligenza di rispondermi: "a me la tua f**a piace" invece che "ma no, per me tu sei una donna".
Insomma, abbiamo avuto una trombamicizia durata circa 5 mesi, poi un mese fa lui mi ha detto di avere conosciuto un'altra persona e che era opportuno interrompere i nostri incontri.
L'ho lasciato andare tranquillamente, un po' perché non ne sono mai stat* innamorat*; ma soprattutto perché sapevo che sarebbe finito tutto non appena lui avesse trovato una donna vera.

Perché è questo il mio problema: non sono una donna vera, e mi sembra sempre che gli altri mi facciano un favore a sc***re con me.
Lui l'ho lasciato andare augurandogli buona fortuna con la sua nuova relazione, ma io sono entrat* in una crisi profondissim*, anche per il fatto che nello stesso periodo la compagna di mio fratello si è fatta ingravidare da lui, e non sopporto l'idea che le altre possano avere dei figli e io no.

Il mio terapeuta dice che sono reazioni normali, ma io mi sento cadere di nuovo nei pensieri cupi che da qualche anno non avevo più.
Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Buonasera,

Ciò che leggo sono delle reazioni comprensibili, sulla base della sua storia personale.

Tuttavia pur essendo comprensibili è il persistere del malessere che è qualcosa che non va mai sottovalutato, cercando di risolvere la condizione di malessere al meglio possibile.

Per tale motivo Io le consiglio di effettuare una valutazione psichiatrica, che è sicuramente un parere che la può aiutare.

Cordialità, faccio i miei auguri per tutto.

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
WhatsApp 3406693506

https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?

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La ringrazio della risposta.
Il "problema" è che già poco più di 3 anni fa mi rivolsi al CSM della mia zona. Feci un primo colloquio con quello che penso fosse un infermiere (ma non ne sono sicur*) che mi chiese semplicemente il motivo che mi portava lì. Dopo averlo esposto, fu lui a dirmi che avrei dovuto rivolgermi piuttosto al consultorio...che per problematiche come le mie di solito è quello il centro di riferimento, non il CSM. Io all'epoca non lo sapevo neanche che ci fossero professionisti della salute mentale anche nei consultori, pensavo che ci lavorassero solo ginecologi e ostetriche.
Boh...
Al momento, uno psichiatra privato non me lo posso permettere.
Un'altra cosa che mi frena tanto è che, qualora io in futuro dovessi avere un compagno e la volontà di adottare un figlio, temo che, se venissero fuori dei trascorsi psichiatrici e un passato uso di psicofarmaci (fino ad ora non ne ho mai assunti in vita mia) questo potrebbe essere un ostacolo per il riconoscimento dell'idoneità all'adozione. Non me lo perdonerei se dovesse succedere.
So che potrà sembrare un pensiero un po' paranoico ma...
Ad ogni modo, magari ne parlerò con il mio terapeuta al prossimo colloquio.
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Dr. Fabio Maria Pasquale Tortorelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Farmacologo 1.3k 99
Ci tenga aggiornati, le faccio i migliori auguri per tutto.

dott. Tortorelli Fabio M.P.
Psichiatra e Psicoterapeuta | Roma Policlinico |
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https://www.instagram.com/docfabiotortorelli?

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