Difficoltà emotive: alienazione, rabbia e difficoltà di empatia.
Salve.
Penso di avere un disturbo della sfera emotiva.
Tendo a non provare emozioni o sentimenti, tranne alcuni casi.
Generalmente devo "fingere" di avere certe emozioni e l'unico sentimento veramente costante è la rabbia, che non devo fingere.
Sto passando un periodo difficile con la mia compagna e non riesco ad empatizzare con lei, che invece è molto emotiva.
Di norma non empatizzo ma riesco abbastanza bene a leggere le altre persone, anche se non sono pienamente in grado di comprendere le loro emozioni/i loro sentimenti.
Sono distaccato, a volte anche un po' troppo.
Sono in psicoterapia per depressione, dovrei essere Asperger (ipotizzato, mai diagnosticato) e soffro di disturbo dell'attenzione.
Sul lato emotivo presento alcuni dei tratti della sindrome di Asperger, ma - dal mio punto di vista interiore - la mia gestione delle emozioni/sentimenti non mi sembra quella di un Asperger.
Naturalmente tendo molto a fingere/coprire questo mio disturbo che sto descrivendo per evitare giudizio o per la paura di rovinare le relazioni affettive relazionali/familiari/di amicizia (in cui però provo pochissimo affetto, pur sforzandomi), e credo che quel poco che si intravede del mio disturbo venga giustificato dagli altri con i miei altri dosturbi/condizioni/neurodivergenze.
Scrivo per un consulto psichiatrico perché ho difficoltà ad esprimere all'interno del mio percorso di psicoterapia tutto questo.
In poche parole sento che tutto quanto quello che ho sempre mostrato/sofferto è più profondo.
Mi sento alieno, incapace di provare certe emozioni o sentimenti, e quando li provo sono proprio leggerissimi, quasi inesistenti.
Grazie mille
Penso di avere un disturbo della sfera emotiva.
Tendo a non provare emozioni o sentimenti, tranne alcuni casi.
Generalmente devo "fingere" di avere certe emozioni e l'unico sentimento veramente costante è la rabbia, che non devo fingere.
Sto passando un periodo difficile con la mia compagna e non riesco ad empatizzare con lei, che invece è molto emotiva.
Di norma non empatizzo ma riesco abbastanza bene a leggere le altre persone, anche se non sono pienamente in grado di comprendere le loro emozioni/i loro sentimenti.
Sono distaccato, a volte anche un po' troppo.
Sono in psicoterapia per depressione, dovrei essere Asperger (ipotizzato, mai diagnosticato) e soffro di disturbo dell'attenzione.
Sul lato emotivo presento alcuni dei tratti della sindrome di Asperger, ma - dal mio punto di vista interiore - la mia gestione delle emozioni/sentimenti non mi sembra quella di un Asperger.
Naturalmente tendo molto a fingere/coprire questo mio disturbo che sto descrivendo per evitare giudizio o per la paura di rovinare le relazioni affettive relazionali/familiari/di amicizia (in cui però provo pochissimo affetto, pur sforzandomi), e credo che quel poco che si intravede del mio disturbo venga giustificato dagli altri con i miei altri dosturbi/condizioni/neurodivergenze.
Scrivo per un consulto psichiatrico perché ho difficoltà ad esprimere all'interno del mio percorso di psicoterapia tutto questo.
In poche parole sento che tutto quanto quello che ho sempre mostrato/sofferto è più profondo.
Mi sento alieno, incapace di provare certe emozioni o sentimenti, e quando li provo sono proprio leggerissimi, quasi inesistenti.
Grazie mille
Le difficoltà che descrive nell'elaborazione e nell'espressione delle emozioni, la sensazione di distacco, la difficoltà nell'empatizzare e la presenza di rabbia come sentimento predominante sono elementi significativi.
Questi sintomi, uniti alla sua storia clinica e alla difficoltà nel comunicare questi aspetti in psicoterapia, suggeriscono la necessità di un'indagine più approfondita.
È importante che queste difficoltà vengano valutate in modo specifico.
Un consulto psichiatrico può aiutare a chiarire il quadro diagnostico, distinguendo tra le diverse possibilità e considerando l'interazione tra i suoi vari disturbi e la difficoltà emotiva che lei descrive.
La difficoltà che segnala nell'esprimere questi aspetti in terapia è un punto cruciale che necessita attenzione.
Questi sintomi, uniti alla sua storia clinica e alla difficoltà nel comunicare questi aspetti in psicoterapia, suggeriscono la necessità di un'indagine più approfondita.
È importante che queste difficoltà vengano valutate in modo specifico.
Un consulto psichiatrico può aiutare a chiarire il quadro diagnostico, distinguendo tra le diverse possibilità e considerando l'interazione tra i suoi vari disturbi e la difficoltà emotiva che lei descrive.
La difficoltà che segnala nell'esprimere questi aspetti in terapia è un punto cruciale che necessita attenzione.
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Risposta creata con il supporto di Medicitalia.AI
Utente
La ringrazio infinitamente. Contatterò uno specialista.
Buona Serata
Buona Serata
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 172 visite dal 19/10/2025.
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