Lo psichiatra di mio fratello

Circa 1 anno fa mio fratello, che ora ha 23 anni, decide di cominciare una psicoterapia parlando di questa sua voglia in modo piuttosto ludico, per lui era proprio un gioco. All'epoca non aveva problemi se non il fatto che è sempre stato molto espansivo con noi ma introverso, direi proprio disinteressato, a tutto ciò che è fuori le mura di casa. E' così sin da bambino. La terapia gli piace molto, mi parla spesso del suo psichiatra, sembra che sia un suo amico più che un medico. Ad ogni modo, il problema sorge circa 2 mesi fa quando comincia a sentire delle voci e da allora ha cominciato a farci l'elenco di tutto ciò che gli dicono, parla con noi e ascolta queste voci... in pratica ha le allucinazioni e sia io che i miei genitori pensiamo che sia diventato schizofrenico.

Ora, il problema grave è che noi abbiamo provato a contattare il suo psichiatra, il quale si è rifiutato categoricamente di riferire informazioni su mio fratello perchè persona maggiorenne e autonoma. Io ho cercato di carpire informazioni su cosa lo psichiatra gli dice e cosa pensa di tutto ciò... a quanto pare l'opinione dello psichiatra è che non ha nulla di cui preoccuparsi perchè questo non è niente. Da quando gli ha detto così, lui vede anche questo come un gioco. Noi vorremmo farlo visitare da un altro psichiatra, lui si rifiuta dicendo che il suo dovrebbe approvare l'iniziativa, si sente in colpa nei suoi confronti, ecc...

I miei genitori sono furibondi e sono sul punto di denunciare il suo psichiatra perchè rifiuta qualsiasi contatto con noi. Io sono abbastanza d'accordo, non fosse che avrebbe un impatto brusco su mio fratello che vede questa persona come un dio, ogni giorno riempie quaderni con tutto ciò che ascolta e glieli porta appena hanno una seduta... vorrei evitare un allontanamento brusco tra loro, allo stesso tempo, vediamo che mio fratello sta impazzendo e il suo medico lo guarda impazzire senza fare niente... cosa dovremmo fare? Ci dobbiamo preoccupare di questi sintomi? O non è niente, come dice il suo psichiatra?

Inoltre vorrei sapere se tenerci fuori da tutto è realmente un suo diritto oppure se è un abuso bello e buono.

Grazie, cordiali saluti
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
tenervi fuori (non dare informazioni sul Suo fratello) è la questione di etica e di dovere professionale e del diritto del paziente di pretendere il segreto. Per cui, lo psichiatra potrebbe essere denuncato piuttosto se svela il segreto professionale e non se segue (come sta facendo) tale suo dovere.

Il paziente può permettere al proprio medico o psicoterapeuta di svelare il segreto professionale ad alcune persone indicate dal paziente stesso (che sono di sua fiducia), ma ci sono i casi nei quali ciò non è opportuno e il paziente stesso può non rendersi conto delle conseguenze; per cui anche in tale caso se comunicare e che cosa comunicare rimane a discrezione dello specialista curante.

Se fossi al posto di questo psichiatra, avrei accettato il contatto con i parenti, ma non per comunicarvi la diagnosi, per dirvi il tutto e non per seguire le scelte che potete imporre voi, bensì per spiegarvi la situazione e come è opportuno comportarsi con il vostro fratello, perché anche l'assenza del confronto e delle spiegazioni sulla problematica di lui può avere un effetto negativo sulla gestione del caso - la gestione alla quale partecipate volente nolente anche voi, vivendo assieme con il fratello.

Su quale sia effettivamente la problematica del Suo fratello, se si tratta di una evoluzione nella psiosi, se richiede queste o quelle altre cure o no, se c'è da preoccuparsi o no: ovviamente non posso saperlo io, per cui non posso né rassicurarvi, né criticare lo psichiatra. Credo che in fondo deve esserci il rispetto delle decisioni e del modi di lavorare di lui, anche se potete avere i dubbi (ma non essendo specialisti nel settore, è normale che abbiate i dubbi).

Una via di uscita può esserci. Secondo me, si può contattare un altro specialista, ovviamente con il consenso del fratello, e, a parte di chiedere a questo altro specialista un secondo parere, chiedere a lui anche di comunicare con lo psichiatra che ha in cura il fratello.

Se nei rapporti con voi lo psichiatra è vincolato dal segreto professionale e forse vuole evitare anche di avere le pressioni da parte vostra, invece con un suo collega (un altro psichiatra) lui può spiegarsi meglio (il segreto professionale può essere "trasferito" fra i medici che si occupano dello stesso paziente a patto che entrambi osservano il segreto professionale nei rapporti con i terzi). Ovviamente non bisogna aspettare o fare pressioni che il secondo psichiatra vi dica tutto, ma magari sì le cose essenziali: cosa, a grandi linee, sta succedendo con il fratello ? quale è la prognosi ? come va curato ? come è meglio che vi comportate voi ?

Il rivolgersi ad un altro psichiatra non deve essere concepito come "non etico", "non corretto" o come una "offesa" nei confronti del primo psichiatra, perché confrontarsi su un caso con gli altri colleghi dovrebbe essere perfettamente normale e dovrebbe migliorare la qualità di approccio al paziente.

Inoltre, come l'evoluzione della vicenda, non è detto che il fratello dovrà abbandonare il Suo primo psichiatra. Se si trova bene con lui, questo può essere importante; magari piuttosto, se il secondo psichiatra vedrà la necessità anche di una cura farmacologica, potranno dividere fra di loro i ruoli: il primo si occupa della psicoterapia, mentre il secondo - della farmacoterapia. Questa possibilità e in generale la gestione del caso dipende da quanto il secondo psichiatra riuscirà ad essere corretto ed etico nei confornti del primo, nei confronti del fratello e di voi, e quanto sia propenso a lavorare "in gruppo" con gli altri.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile dottore, grazie per la risposta

sappiamo del segreto professionale, però in questo specifico caso mi sembra eccessivo. Ai miei sembra proprio fuori dal mondo, trattandosi del figlio. In particolare perchè, non solo vive ancora con noi, ma non ha mai smesso di coinvolgerci in tutta la sua vita e lo fa anche in questo aspetto raccontandoci tutto quello che sente. Noi di comune accordo abbiamo deciso di non fare commenti anche perchè non sapremmo cosa dire, riconosciamo la gravità della situazione e non vogliamo aggravarla. Secondo mio padre la causa di tutto questo è proprio il suo psichiatra, dato che prima stava bene. Ci sembra strano il comportamento di un medico che si rifiuta di incontrarci come se fossimo degli estranei quando per mio fratello non lo siamo affatto ed è il primo a coinvolgerci. Abbiamo anche pensato di presentarci tutti insieme a lui al prossimo appuntamento, mio fratello sarebbe d'accordo, il fatto è che lui non sa che noi abbiamo già contattato il suo psichiatra per avere informazioni e non sappiamo come questa persona possa reagire davanti a lui.

Abbiamo aspettato 2 mesi proprio per le indecisioni sul da farsi... a questo punto propongo ai miei di sentire un secondo psichiatra, però questo dobbiamo farlo necessariamente di nascosto perchè mio fratello non vuole farsi visitare da altri, questo ce l'ha già detto. Quindi magari possiamo contattare un altro e chiedergli, come ha detto lei, di contattare il primo per sapere qualcosa. Se poi non volesse dire niente neanche a lui, a quel punto forse hanno ragione i miei. La loro rabbia è proporzionale alla preoccupazione per la salute di mio fratello. La cosa che un pò ci conforta è che in tutta questa stranezza non ha mai smesso di essere se stesso, si comporta come sempre, fa le cose di sempre, guida l'auto... ci sono uscita insieme di recente per vedere come guida e lo fa come sempre... solo che fa tutto sullo sfondo di queste allucinazioni. Ci sembra davvero strana la gestione del problema senza farmaci e, soprattutto, che una cosa del genere sia capitata dopo mesi di terapia in cui, presumibilmente, lui avrebbe dovuto stare ancora meglio di quando ha cominciato, non peggio.

Grazie, cordiali saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Sentire il parere di un secondo psichiatra, non esime quest ultimo dal mantenere il segreto professionale secondo quanto sarà comunicato eventualmente dall'attuale curante di suo fratello.

Senza il consenso del paziente nessuno può avere informazioni sulla sua salute.

Qualora vi siano condizioni cliniche che richiedano un intervento urgente è possibile far attivare un Accertamento Sanitario Obbligatorio o un Trattamento Sanitario Obbligatorio.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#4]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile dottore,

quando dice "Senza il consenso del paziente nessuno può avere informazioni sulla sua salute" è proprio questo il punto:

gli abbiamo chiesto se possiamo andare tutti insieme al suo appuntamento per capire cosa gli sta succedendo e lui ha detto "SI". Da parte sua non c'è alcun segreto nei nostri confronti, tant'è che ogni occasione è buona per parlarci di quello che gli passa per la testa. Ci sembra che tutto questo gran mistero lo stia facendo il suo medico, non lui.

Noi abbiamo sbagliato a cercare prima di contattare il suo medico e poi farci venire l'idea di andare direttamente all'appuntamento senza preavviso. Volevamo semplicemente un appuntamento, niente di più. E non per carpire chissà quali "segreti" ma semplicemente per sapere di cosa è affetto. Vorrà dire che andremo tutti senza preavviso e si vedrà quel che succede. A questo punto sarà anche interessante vedere come reagisce il suo psichiatra davanti al suo esplicito consenso a metterci in mezzo. Poi in secondo luogo proveremo ad introdurre un altro medico di nostra fiducia. Sinceramente vorremmo evitare che venga "bollato" con un TSO, quindi vorremmo prenderlo per tempo.

Grazie, cordiali saluti

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Allora basta andare all'appuntamento con lui e chiedere spiegazioni davanti al paziente.