Spettro autistico in età adulta

Salve, negli ultimi anni della mia vita mi sono vista costretta a fare i conti con dei comportamenti che ho sempre ritenuto fossero passeggeri tratti della mia personalità, confidando che sarebbero andati via con l'età adulta; tuttavia mi sono ritrovata a constatare come quella che credevo una semplice introversione potesse invece nascondere qualche altro tipo di problematica, dato che ho praticamente solo relazioni virtuali che tollero a meno che non venga ricercata nel privato senza motivazioni specifiche e allora provo fastidio anche se il mio interlocutore è a chilometri di distanza. Mesi fa mi sono imbattuta in una serie di pagine che illustravano tratti dello spettro autistico, disturbo del quale non avevo la minima conoscenza se non per stereotipi. Non mi ero mai spiegata come fosse possibile per gli altri dissimulare il fastidio per le decine di piccole cose che mi snervano nel quotidiano, e solo in quel frangente ho realizzato che forse le mie 'fissazioni' non erano affatto percepite dalla maggioranza delle persone. Prendendo con la dovuta cautela quest'informazione, ho anche eseguito più di un test di autodiagnosi che confermerebbe il mio sospetto -ovvero quello di avere un disturbo dello spettro autistico- in base ad una quantità consistente di tratti in cui mi riconosco: oltre a comportamenti forse comuni (mi dondolo, mi tappo le orecchie per concentrarmi, mi mordicchio continuamente labbra e guance, da bambina ero piena di tic e oggi ho una rigidità fisica quasi invalidante quando sono in mezzo agli altri) non tollero che una persona mi cammini alle spalle o nelle vicinanze o che mi si avvicini qualcuno, non riesco a parlare al telefono per strada, se c'è un rumore particolare intermittente non riesco a concentrarmi su ciò che faccio, spesso mi chiamano insistentemente per nome ma non riesco a concentrarmi per rispondere, non sopporto il tono di voce delle persone negli ambienti chiusi e spesso percepisco il vociare dei passanti anche con la musica a tutto volume nelle orecchie (dalla quale non mi separo mai altrimenti impazzirei), con la quasi totalità delle persone non ho contatto oculare e credo di avere anche dei problemi di ordine motorio (ad esempio non so impugnare le posate per tagliare, cammino in modo strano), inoltre so che il medico di base sospettava da piccola che avessi problemi neurologici. Il problema è che avendo avuto una situazione familiare 'difficile' (sono cresciuta senza mio padre) il tutto viene ricondotto a problematiche psicologiche -che molto probabilmente ho, e dallo psicologo mi ci hanno mandata dato che ultimamente sto affrontando una fase depressiva-, ma non posso convivere con questo sospetto e sentirmi dire che ho paura del giudizio o che sono timida: non mi sono mai sentita respinta, semplicemente non ho interesse a stare con gli altri. Ringraziando in anticipo, chiedo se sia effettivamente il caso di chiedere aiuto ad uno specialista di altro tipo o continuare la terapia psicologica.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
I disturbi dello spettro autistico sono caratteristici della diagnosi nel corso dell'età infantile e non si può utilizzare il parametro diagnostico nell'adulto.

Nel corso dell'età adulta i disturbi vengono diagnosticati secondo una precisa codificazione sulla base dei sintomi e dei disturbi lamentati.

Se ritiene di voler ricevere un approfondimento diagnostico specifico può essere utile una visita psichiatrica.


Dr. F. S. Ruggiero

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