Abilify o zyprexa?

Salve a tutti, ho questo problema

La suocera (70 anni) soffre da sempre di depressione e manie di persecuzione.
Nella sua vita ha preso di tutto e di più arrivando addirittura all'intossicazione da medicinali.
Da qualche anno fortunatamente sembra non avere più crisi depressive da ricovero, si è stabilizzata anche se naturalmente se ne esce ogni 2 e 3 con qualche paranoia o pensiero malsano, ma la signora rimane abbastanza autosufficiente in tutto.

Da poco abbiamo chiesto al suo psichiatra di poter cambiare il farmaco Zyprexa con qualcosa di più blando perchè la signora risponde bene agli stimoli, ha anche volgia di fare, ma le Zyprexa la rendono prevalentemente uno zombi.
E' successo infatti che l'eccessivo stato di sonnolenza e debolezza la abbiano fatta cadere per terra rompendosi una spalla con conseguente mese e mezzo di degenza e ovviamente di tragedia per le che già debilitata dagli anni di malattia si è vista immobilizzata ulteriormente.

Lo psichiatra ci ha dato quindi ABILIFY che a quanto pare, visti i commenti in internet, dovrebbe essere un nuovo tipo di farmaco con caratteristice migliori dei suoi predecessori.

Per ora non ci sono effetti anzi sembra che le paranoie stiano tornando, ma questo è perchè ci vuole almeno un mese per vedere gli effetti. Poi c'è la diarrea, mal di stomaco, nervoso, ecc ecc, ma anche questi sono effetti che hanno questo tipo di farmaci.

Mi chiedevo e vi chiedevo due cose fondamentali:

1) Secondo voi tra Abilify e Zyprexa quale valutate il più efficace per un anziano depresso e paranoico, ma soprattutto con una leggera diabete, disturbi gastrointestinali eterna debolezza e spossatezza?

2) C'è un'età per cui è la vita stessa che anestetizza la mente dalle paranoie o dalle depressioni per cui si potrà sperare in una riduzione o cancellazione della cura, oppure si va avanti così ad oltranza?

3) Ci sono delle strutture alternative alla (nostra) psichiatria ospedaliera nelle quali poter dialogare maggiormente con i dottori in ambienti soleggiati e arieggiati dove ci si può confrontare, documentare, relazionare e magari capire meglio la malattia e far capire meglio il paziente ai dottori? Vi dico questo perchè la nostra struttura ospedaliera assomiglia di più ad un buncher polveroso e buio ed i dottori sembrano avere più paura dei pazienti di parlare di qualsiasi cosa e sembrano più preoccuparsi di non consigliare o non agire per evitare qualsiasi complicazione aggiuntiva. La stessa suocera ci dice che nelle miriadi di visite fatte il medico non parlava mai. C'è solo questa realtà?
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
tento di rispondere ai suoi quesiti.
1)Abilify e zyprexa sono antipsicotici di seconda generazione (qualcuno parla per abilfy di IIIa generazione). Al di là di quale sia nato prima o dopo e del meccanismo d'azione, sono due farmaci efficaci sui problemi diagnosticati a sua suocera. Deve essere lo specialista che conosce il caso a scegliere, in base all'efficacia clinica e agli effetti collaterali riscontrati e potenziali, e in base alle condizioni organiche che potrebbero sconsigliare l'uno o l'altro farmaco (diabete, etc.). Questo per dirle che nonè possibile rispondere precisamente a questa domanda.
2)In genere con il progredire dell'età la paranoia tende ad avere una parziale diminuzione dell'intensità dei sintomi. Le condizioni depressive possono sussistere anche in tarda età, anche se con manifestazioni tipiche dell'età geriatrica.
3)Non tutte le strutture psichiatriche sono come quelle che lei descrive, anche se sono, ahimè, abbastanza rare quelle che lei auspica.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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